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Notiziario Marketpress di
Martedì 05 Aprile 2005
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PREVISIONI ECONOMICHE DI PRIMAVERA DELLA COMMISSIONE 2005–2006 |
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Bruxelles, 5 aprile 2005 - Dopo il rallentamento dell’attività economica registrato nel secondo semestre dell’anno scorso, la crescita nell’area dell’euro e nell’Ue dovrebbe tornare al suo livello potenziale nel corso del 2005 con il rianimarsi della domanda interna. Per l’insieme dell’anno, le proiezioni indicano una crescita del Pil dell’1,6% nell’area dell’euro e del 2,0% nell’intera Ue (per il 2006 è prevista una crescita rispettivamente del 2,1% e del 2,3%). La crescita dell’occupazione dovrebbe accelerare sia nell’area dell’euro che nell’Ue, contribuendo ad un modesto calo della disoccupazione nel 2006. Analogamente, la situazione delle finanze pubbliche dovrebbe rimanere più o meno invariata quest’anno; I disavanzi pubblici dovrebbero risultare pari in media al 2,6% del Pil sia nell’area dell’euro che nell’Ue. Nel 2004 l’economia nell’area dell’euro e nell’Ue ha registrato una crescita robusta, rispettivamente del 2% e del 2,4%, sullo slancio della ripresa manifestatasi a partire dalla metà del 2003 soprattutto grazie al sostegno della crescita e degli scambi su scala mondiale. Benché si stimi che la crescita del commercio mondiale abbia raggiunto un picco nel 2004, l’impennata dei prezzi del petrolio e la forza dell’euro hanno frenato l’attività economica nell’area dell’euro nel secondo semestre dell’anno, e gli effetti di questo rallentamento si sono fatti sentire anche all’inizio del 2005. La Commissione prevede per il 2005 un tasso di crescita annuo medio del Pil dell’1,6% nell’area dell’euro e del 2,0% nell’insieme dell’Ue. L’attività economica dovrebbe stabilizzarsi nel 2006, con una crescita media del 2,1% nell’area dell’euro e del 2,3% nell’Ue. Le previsioni per l’anno in corso e per il 2006 si fondano su uno scenario di aumento della domanda interna e, specialmente, di una sostenuta accelerazione degli investimenti. Anche il consumo privato dovrebbe segnare una ripresa, anche se più graduale, nell’arco del periodo di riferimento delle previsioni. I principali fattori che giustificano queste prospettive positive comprendono politiche macroeconomiche accomodanti, il mantenimento della moderazione salariale e di un basso tasso d’inflazione, condizioni finanziarie favorevoli, un ampliarsi dei margini di profitto e progressi delle riforme strutturali che ridanno fiducia ai consumatori e agli imprenditori. Tre milioni di nuovi posti di lavoro I dati disponibili dimostrano che la ripresa economica ha avuto finora un impatto limitato sul mercato del lavoro. In una certa misura si tratta di una conseguenza della maggiore resistenza dell’occupazione nella precedente fase di rallentamento, durante la quale non si è registrata alcuna perdita di posti di lavoro in termini netti e l’aumento della disoccupazione è stato assai limitato in confronto ai cicli precedenti. Comunque, si prevede che l’occupazione totale possa accelerare il suo ritmo di crescita, che salirebbe allo 0,7% nel 2005 e allo 0,8% nel 2006 rispetto allo 0,5% stimato per il 2004. Si dovrebbero così creare nell’Ue nel periodo 2005-2006 tre milioni di nuovi posti di lavoro, grazie ai quali la disoccupazione scenderà però solo in misura modesta, all’8,7% nel 2006. Questo si spiega in parte con l'abituale fenomeno dell’aumento delle forze di lavoro in occasione di un miglioramento della situazione economica, che induce un maggior numero di persone a presentarsi sul mercato del lavoro. La Commissione prevede anche un ulteriore miglioramento delle finanze pubbliche nell’area dell’euro, in cui il disavanzo medio dovrebbe attestarsi sul 2,6% del Pil contro il 2,7% del 2004, un valore già più basso rispetto a quello dell’anno precedente (2,8%). Per l'insieme dell'Ue, ci si attende per il 2005 un disavanzo medio del 2,6%, un valore identico a quello del 2004. Entrambe le medie nascondono forti differenze tra un paese e l’altro dell’Ue: ben nove Stati membri avevano nel 2004 disavanzi superiori al valore di riferimento del 3%. Di questi nove, sei dovrebbero ridurre il loro disavanzo in misura significativa (ossia di oltre mezzo punto percentuale del Pil) nell’anno in corso. Le proiezioni dei disavanzi per il 2006 elaborate dalla Commissione si fondano sull’ipotesi che le politiche di bilancio rimangano invariate. La Commissione è consapevole che sulle sue previsioni di primavera pesa una serie di rischi negativi, quali un’ulteriore impennata dei prezzi del petrolio, movimenti disordinati dei cambi e un calo della fiducia dei consumatori che, se si confermasse, peserebbe sulla crescita dei consumi privati e potrebbe anche frenare i progetti d’investimento. Tra i fattori positivi si segnala un eventuale più rapido rilancio dei consumi privati, stimolati tra l’altro dagli effetti positivi delle riforme strutturali. Per maggiori particolari sulle previsioni della Commissione si consulti la pubblicazione “European Economy”, disponibile su Internet all’indirizzo: http://europa.Eu.int/comm/economy_finance/publications/european_economy/forecasts_en.htm
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