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Notiziario Marketpress di
Martedì 18 Maggio 2004
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RISULTATI A MARZO 2004 DELLA BANCA CARIGE: UTILE NETTO SUPERIORE A 25 MILIONI LA POLITICA DI CONSOLIDAMENTO DEGLI INVESTIMENTI GARANTISCE UNA TENUTA DEGLI AGGREGATI REDDITUALI ED UN INCREMENTO DEI VOLUMI INTERMEDIATI |
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Genova, 18 maggio 2004 – Il Consiglio di Amministrazione della Banca Carige Spa, presieduto dal Dott. Giovanni Berneschi, ha approvato la relazione del primo trimestre 2004, illustrata dal Direttore Generale Rag. Alfredo Sanguinetto. Nella stessa seduta il Consiglio ha approvato il Bilancio Sociale 2003 della Banca Carige Spa. Il primo trimestre dell'anno è stato ancora caratterizzato dal perdurare di una fase ciclica di stagnazione economica, dalla quale emergono solo timidi segnali di ripresa. In questo contesto la Carige è stata impegnata in una decisa azione di razionalizzazione e consolidamento degli investimenti realizzati negli ultimi anni, conseguendo risultati reddituali e patrimoniali complessivamente positivi. In particolare l’intermediazione cresce globalmente del 7,4% su base annua, mentre l' utile netto del periodo ammonta a 25,3 milioni, superiore dello 0,5% rispetto al primo trimestre dell'anno precedente. Per quanto il riguarda il Gruppo si evidenzia una crescita dell’utile netto consolidato dell’8,6% a 23,4 milioni: tale risultato consolida l'andamento in crescita del 2003, a conferma della validità della politica di rafforzamento e di sviluppo delle sinergie all’interno del Gruppo promossa dalla Carige negli ultimi anni. Si ricorda che in data 21 aprile 2004 è stata perfezionata l’operazione di scissione di Carinord 2: la partecipazione nella Cassa di Risparmio di Carrara (90%) è stata conferita alla neo costituita Caricarrara Holding detenuta al 100% da Carige; quanto prima si darà corso alla fusione per incorporazione di Caricarrara Holding nella Banca: in questo modo la partecipazione nella banca carrarese sarà detenuta direttamente dalla Carige. I risultati L’azione Carige continua a registrare dinamiche di crescita: il titolo ordinario, che a fine marzo quotava 3,185 euro, è aumentato del 14,1% rispetto a dicembre 2003 (-6,3% l’indice Mib bancario e +1,9% l’indice generale Mibtel) e del 35,2% rispetto a fine marzo 2003 (+25,8% il Mib bancario e +26,9% il Mibtel). Anche l’azione di risparmio, ammessa alla quotazione Mta a partire dal 4 dicembre 2002, ha registrato un apprezzamento a 3,413 euro del 31 marzo 2004 (+30,8% nei dodici mesi e +4,8% nei tre mesi). L’andamento di conto economico è stato caratterizzato dal seguente andamento: il margine d’interesse (80,8 milioni) risulta superiore a quello del primo trimestre del 2003 del 3,9%; i ricavi netti da servizi (89 milioni) mostrano un leggero rallentamento (-4,8%) rispetto ai tre mesi 2003. Tuttavia, escludendo dallo scorso esercizio un dividendo straordinario da Cassa di Risparmio di Savona ed i crediti d’imposta inclusi nella contabilizzazione dei dividendi, si registra una crescita dell’aggregato pari al 10,2%. Lo sviluppo maggiore ha riguardato le commissioni nette (42,4 milioni, +10,3%); gli altri proventi netti di gestione (38,1 milioni) sono cresciuti del 2,5% e i profitti da operazioni finanziarie sono stati pari a 3,7 milioni (contro perdite per 1,5 milioni del 1° trimestre 2003). I dividendi, invece, hanno registrato un consistente calo (-75,1%) a 4,8 milioni, in larga parte dovuto alla diversa modalità di contabilizzazione dei crediti d’imposta; i costi operativi (117 milioni) risultano in flessione (-0,6%) rispetto al 1° trimestre 2003, grazie al contenimento delle spese di personale (54,5 milioni, -6%), che beneficiano degli effetti degli esodi incentivati effettuati nel corso dell’ultimo anno, e della riduzione delle altre spese amministrative (-1,1% a 30 milioni). In aumento risultano invece le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali ed immateriali (+10,4% a 32,5 milioni), che riflettono l’aumentata attività del leasing; gli accantonamenti e le rettifiche ammontano a 10,7 milioni e risultano in riduzione del 22,4% rispetto ai primi tre mesi del 2003; la contribuzione straordinaria è negativa per 1,4 milioni, a fronte di un valore positivo analogo nel 2003. Il risultato risente degli incentivi all’esodo per 1,1 milioni; scontata un’imposizione fiscale di 15,4 milioni, l’utile netto raggiunge i 25,3 milioni (+0,5% su marzo 2003. Il risparmio totale (Afi) raccolto presso la clientela è pari a 23.333,4 milioni, in crescita del 6,5% nei dodici mesi e del 2,4% da inizio anno. All'interno delle Afi, la componente della raccolta diretta è pari a 10.374,1 milioni, in crescita dell’11% su base annua e del 3,5% nei tre mesi. La raccolta indiretta (Aaf) si dimensiona in 12.959,3 milioni, evidenziando un aumento del 3,1% su base annua e dell’1,5% nel trimestre. I crediti verso clientela ammontano a 9.351,5 milioni, con un incremento annuo del 9,6% e dell’1,1% nei primi tre mesi dell'esercizio. A fine marzo le filiali della Banca ammontano a 393 unità, come a fine 2003. Gli sportelli liguri sono 202, quelli fuori Liguria 191: le regioni foranee dove la Carige è più presente sono la Sicilia (38 sportelli) e la Lombardia (36 sportelli). Il totale dell’attivo del Gruppo Carige ammonta a 17.684,9 milioni; le Afi si dimensionano in 27.829,5 milioni, in aumento del 12,4% su marzo 2003 e dell’8,3% sulla fine del 2003, mentre i crediti verso clientela ammontano a 11.166,5 milioni (+18,1% nei dodici mesi e +8,9% nel trimestre). L'utile netto consolidato risulta quindi pari a 23,4 milioni, in crescita dell’8,6% rispetto a marzo 2003 (21,5 milioni). La rete sportelli del Gruppo si dimensiona in 489 unità. Le previsioni per l'utile di fine anno della Banca Carige confermano quelle evidenziate nel Budget, con valori in linea a quelli dello scorso esercizio. Anche per il 2003 Banca Carige ha predisposto il bilancio sociale, che segue la stesura delle prime due edizioni. Redatto secondo il modello Abi, recepisce i feedback provenienti dalle osservazioni degli stakeholder e dai suggerimenti dei lettori delle scorse edizioni. In termini assoluti - e neutralizzati gli effetti del cambiamento della normativa fiscale - il valore aggiunto lordo risulta in aumento sull’anno 2002 da 490,3 a 547 milioni (+11,6%). Tutti gli stakeholder della Banca, risorse umane, azionisti, clienti, fornitori, sistema finanziario, Stato ed altre istituzioni, collettività costituita dalle persone, dall’ambiente, dai media e dalla comunità virtuale, hanno beneficiato di incrementi significativi del valore aggiunto assegnato. Sono le risorse umane a ricevere la quota principale (45%) del valore aggiunto (235 milioni) sotto forma di stipendi, oneri sociali, trattamento di fine rapporto e quiescenza; quindi oltre un quinto (117,6 milioni) è di pertinenza dell’impresa e rappresenta le risorse accantonate per il futuro; un altro quinto (19,4%, ossia 106,3 milioni) viene destinato a Stato ed Enti, sotto forma di imposte dirette ed indirette; ai soci è distribuito, in forma di dividendi, il 15,3% (53,6 milioni); lo 0,8% (4,5 milioni) è assegnato direttamente alla collettività e all’ambiente. A quest’ultimo proposito occorre però tenere conto che la Banca, in quanto datore di dividendi all’azionista Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, indirettamente destina alla collettività un volume di elargizioni assai più consistente: sono 44 milioni i dividendi pagati alla Fondazione, che a sua volta ha liquidato alla collettività 16,4 milioni sotto forma di beneficenza ed altre liberalità.
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