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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Maggio 2004
 
   
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  PROGETTO DI RESTAURO E ADEGUAMENTO A CASA-MUSEO DI CASA NECCHI CAMPIGLIO PERVENUTA IN PROPRIETÀ AL FAI GRAZIE ALLA GENEROSITÀ DI GINA NECCHI CAMPIGLIO E NEDDA NECCHI  
   
  Milano, 19 maggio 2004 - Il Fai - Fondo per l'Ambiente Italiano ha presentato il progetto di restauro e adeguamento a casa-museo di Casa Necchi Campiglio a Milano: un unicum nel tessuto storico milanese in grado di restituire un significativo capitolo della storia dell'architettura e dell'abitare della prima metà del '900 nel capoluogo lombardo e in Italia. Di proprietà del Fai, per generosa volontà delle sorelle Gigina Necchi Campiglio e Nedda Necchi, Casa Necchi Campiglio, costruita tra il 1930 e il '33 da Piero Portaluppi, uno degli architetti italiani di maggior fama del primo Novecento, è una delle rarissime ville urbane del centro cittadino, perfettamente conservate fino ai nostri giorni, assieme al suo parco completo di piscina e campo da tennis. Per precisa volontà delle sorelle Necchi questa Casa è stata affidata in proprietà al Fai, con l'incarico di preservare intatto un patrimonio di cultura e storia lombarda, che non può assolutamente essere disperso, bensì valorizzato e divulgato. Il Fai, orgoglioso di questa responsabilità, vuole offrire al godimento e alla conoscenza uno dei più importanti esempi di architettura civile razionalista italiana e stimolarne così l'approfondimento. Il Fai si impegna dunque in un progetto di restauro conservativo che riporterà alla preziosità originaria Casa Necchi Campiglio, arricchendola anche di strutture che ne faciliteranno l'utilizzo da parte del pubblico. L'intervento complessivo, stimato in oltre tre milioni e mezzo di Euro sarà reso possibile grazie all'intervento di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Lombardia e il contributo di Giorgio Armani, Fondazione Cariplo, Rcs Media Group e Telecom Italia attraverso Progetto Italia, che consentirà di dare inizio ai lavori ed aprire il monumento nell'inverno 2005/2006. Il Fai è lieto che intorno a questo progetto si siano unite istituzioni, aziende e personaggi milanesi di primo piano e spera di poter catalizzare intorno a questa Casa, nata per ricevere e per riunire la società lombarda, le migliori forze che animano oggi la città per farne un centro di incontro, scambio e riconoscimento della propria identità culturale. Con questo spirito il Fai affronta il progetto di restauro, apertura al pubblico e gestione della Casa. Il progetto di restauro e adeguamento di Casa Necchi Campiglio a Casa Museo rappresenta una risposta coerente alla necessità da un lato di conservare e valorizzare un patrimonio artistico e culturale così singolare, dall'altro di arricchire la città di un nuovo centro di memoria e di cultura. In tal senso il progetto ha destato l'interesse e il consenso delle istituzioni pubbliche. In particolare del Comune di Milano che si è fatto promotore presso la Regione Lombardia della proposta per l'avvio di un "Accordo di Programma" che vede coinvolti, nei vari ambiti di competenza, anche il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Provincia di Milano. L'iniziativa si propone, con la trasformazione di Casa Necchi Campiglio in casa-museo, di realizzare una rete civica di case-museo milanesi che nella sua prima fase vedrà coinvolti il Museo Poldi Pezzoli, il Museo Bagatti Valsecchi, Casa Boschi Di Stefano e Casa Necchi Campiglio. La storia della casa è anche la storia della famiglia Necchi, una delle più importanti famiglie industriali lombarde. Nel 1932 i coniugi Angelo e Gigina Campiglio affidano all'architetto Piero Portaluppi il compito di costruire un'abitazione adeguata al loro stile di vita raffinato e mondano: Casa Necchi Campiglio si trova in via Mozart, cuore del quartiere residenziale dell'alta borghesia cittadina. Il progetto si inserisce perfettamente nella cultura architettonica del periodo, il "Novecento Milanese", che unisce con sapienza le esigenze funzionali a quelle di una raffinata decorazione. Edificio, collezioni e oggetti d'uso quotidiano di altissima qualità costituiscono un complesso di eccezionale interesse che illustra un qualificato esempio di unità abitativa alto-borghese del Novecento milanese e italiano. La casa inoltre custodirà, al primo piano, la collezione Alighiero de' Micheli, ricostruzione integrale del salotto del famoso imprenditore e collezionista lombardo, composto da preziose ceramiche cinesi e lombarde, dipinti di Canaletto, Tiepolo, Marieschi e Rosalba Carriera, una collezione di miniature di Isabey appartenute anche a Napoleone Bonaparte e altri importanti arredi italiani e francesi di epoca settecentesca. E poi, ancora, saranno esposti alcuni oggetti pervenuti in donazione al Fai in memoria della famosa antiquaria milanese, Antonia Gianetti, una preziosa collezione di porcellane settecentesche venete e napoletane donate da Andreina Zegna e dai suoi figli in memoria di Aldo Zegna di Monterubello, due importanti mobili del Settecento donati da Elsa Peretti e alcuni dipinti antichi donati da Antonino Mazzoni, tra i quali un'inedita tela di Jacopo Palma il Giovane. Oltre all'intervento degli sponsor già citati, il progetto è reso possibile grazie al contributo di Bracco per il restauro della piscina, Open Care - Frigoriferi Milanesi per il restauro dei tre arazzi della sala da pranzo, Pirelli Re per il supporto tecnico-progettuale, lo sviluppo delle gare d'appalto e l'analisi delle offerte, Fondazione Piero Portaluppi che donerà il restauro del giardino in memoria di Luisa Castellini Portaluppi, figlia di Piero e Skira che donerà la realizzazione della guida.  
     
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