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Notiziario Marketpress di
Venerdì 28 Maggio 2004
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IL FUTURO DEL MUSEO DIOCESANO DI MILANO: DA AMBROGIO E AGOSTINO A CARLO E FEDERICO BORROMEO PERCORSI, ACQUISIZIONI, LEZIONI, SEMINARI E MOSTRE VICINE ALLA SENSIBILITÀ DEI MILANESI |
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Milano, 28 maggio 2004 - Il 2 maggio scorso si è chiusa la grande mostra storico-archeologica “387 d.C. Ambrogio e agostino le sorgenti dell’europa”, organizzata insieme all’agenzia riminese Unica e inauguratasi l’8 dicembre 2003. L’evento espositivo dell’anno, con il suo affascinante percorso alla riscoperta delle radici storiche, cristiane e dell’identità stessa di Milano, ha registrato da dicembre a maggio l’affluenza di 50.000 presenze ripartite in eguale misura tra singoli visitatori e gruppi (25 persone in media per gruppo). I gruppi hanno registrato una larga partecipazione di associazioni (43%), seguite dalle scuole (40%) e dalle parrocchie (15%). Sempre per quanto riguarda i gruppi, sui quali è stato possibile raccogliere maggiori informazioni, la Lombardia ha registrato il maggior numero di visite (74,85%); le altre regioni settentrionali hanno raccolto il 12,94%, il Centro il 4,39%, Sud e Isole il 3,82%; il 4% delle visite si è dovuto alla presenza di turisti stranieri con una maggioranza, nell’ordine di Svizzeri, Francesi e Inglesi. I mesi con la maggiore affluenza di visite (in costante crescita dall’apertura della mostra in avanti) sono stati quelli primaverili di marzo e aprile. Una grande e ricca esperienza che incoraggia il museo a proseguire sulla linea degli eventi espositivi ideati, in stretta correlazione con le sue finalità istituzionali, alla riscoperta dell’identità artistica, culturale e storica di Milano e della sua Diocesi. Dopo il complesso smontaggio della grande mostra di Ambrogio e Agostino, il cui allestimento aveva comportato la collocazione entro gli spazi del museo di oltre 450 preziosi reperti archeologici provenienti da 75 musei del mondo, il Museo Diocesano chiuderà i battenti dal primo di giugno sino alla fine di settembre per una pausa estiva, necessaria al ripristino e rinnovamento dei percorsi museali con i suoi apparati didattici. In particolare, sarà realizzato un percorso interamente dedicato alla storia della Diocesi ambrosiana mentre nuove aree saranno disegnate in funzione degli importanti eventi che si annunciano a partire dal prossimo autunno. In primo luogo è da segnalare il prossimo arrivo al museo d’interessanti e preziose acquisizioni provenienti in parte dalla Diocesi e in parte da ricchi lasciti testamentari. A consolidare sempre più il Museo Diocesano quale istituzione milanese in grado di muoversi con disinvoltura nel raffronto quotidiano, vivo e dinamico, col suo pubblico, sono in programma, tra settembre e ottobre, quattro lezioni a cadenza settimanale su altrettanti capolavori dell’arte presenti nei musei milanesi. Non saranno semplici simposi didattici, ma vere e proprie letture “fuori campo”, tenute da noti personaggi milanesi che daranno delle opere una loro personale visione interpretativa. Valerio Adami, noto pittore ed esponente a livello internazionale della Pop Art, analizzerà La Scuola di Atene di Raffaello, conservata alla Pinacoteca Ambrosiana; la scrittrice e giornalista Natalia Aspesi presenterà invece La Dama del Pollaiolo conservata presso il Museo Poldi Pezzoli; Philippe Daverio, già Assessore alla Cultura del Comune di Milano alla fine degli anni Novanta, illustrerà Il furto sacrilego del Magnasco, opera del Museo Diocesano. Infine la nota psicologa Silvia Vegetti Finzi, ordinaria di Psicologia Clinica e Dinamica presso l’Università degli Studi di Pavia, concluderà il ciclo esaminando La Pietà Rondanini di Michelangelo, conservata al Castello Sforzesco. L’11 ottobre si terrà al museo il seminario dal titolo "I Fondi Oro della Collezione Alberto Crespi al Museo Diocesano. Questioni iconografiche e attributive". L’affascinante tematica sarà trattata da noti studiosi americani ed europei, coordinati da Miklos Boskovits, professore di storia dell’arte all’Università di Firenze e responsabile del “Corpus della pittura fiorentina”. Il 14 ottobre sarà inaugurata la terza edizione di “Un capolavoro per Milano”, la grande iniziativa che, grazie a Bpm Gestioni, porta ogni anno al Museo un’opera pittorica poco conosciuta al grande pubblico o di non facile visibilità. Dopo lo splendido Ecce homo di Antonello da Messina e l’Annunciazione di Domenico Beccafumi, è in arrivo dall’estero una straordinaria opera di Caravaggio mai ospitata sul “nostro suolo”. Un’opera di grandi valori artistici, storici e spirituali. L’evento sarà accompagnato da una mostra dossier che illustrerà il contesto storico entro cui l’opera è nata. Da ultimo non si può fare a meno di annunciare, anche se piuttosto in là nel tempo, l’apertura di una grande mostra-evento che il museo sta già preparando da un anno e che sarà inaugurata il 4 novembre del 2005, in occasione dell’annuale ricorrenza della festa di S. Carlo. Si tratta di una grande iniziativa espositiva intitolata “Da Carlo a Federico. Le arti a Milano in età Borromaica”, che intende indagare non solo la profonda dimensione religiosa dei due Borromeo, ma anche la scelta di recuperare la tradizione dell’arte italiana per allinearla alle esigenze di un mondo attraversato da crisi e da significativi cambiamenti, in rapporto alla dominazione spagnola e alle corti europee. Di questa età borromaica la mostra esporrà dipinti e sculture, ma anche l’importante produzione delle arti suntuarie, con l’intento di evidenziare la straordinaria forza comunicativa e spirituale dell’arte sacra fra il Xvi e il Xvii secolo. Una sofisticata tecnologia permetterà, inoltre, al visitatore di scoprire quanto i due grandi vescovi siano stati capaci di innovare e favorire in campo artistico nei territori di loro pertinenza, fornendo l’utilizzo di tecniche virtuali che renderanno visibili reperti e connotazioni che lo spazio della mostra non può fisicamente contenere come, ad esempio, i Sacri Monti e i teleri della vita di S. Carlo, dipinti dal Cerano per il Duomo di Milano.
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