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Notiziario Marketpress di Lunedì 31 Maggio 2004
 
   
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  COMPORTAMENTI CONSUMI CAMBIERANNO RADICALMENTE IN ITALIA SECONDO CAPO CONSIGLIERI ECONOMICI EX PRESIDENTE USA BILL CLINTON  
   
  Rimini, 31 maggio 2004 – La crescita degli Usa e della Cina, l’aumento in Italia e in Europa del cosiddetto reddito “discrezionale” procapite, il forte invecchiamento della popolazione italiana e il peso crescente nel mercato della responsabilità sociale delle aziende. Sono i quattro fattori che secondo l’economista americano Robert Wescott cambieranno radicalmente i comportamenti di consumo degli italiani. Il capo dei consiglieri di economia internazionale dell’ex Presidente Bill Clinton ha illustrato questa tesi intervenendo il 28 maggio a Rimini al convegno annuale di Assocomunicazione, l’associazione che riunisce 182 fra agenzie pubblicitarie e imprese della comunicazione globale che operano in Italia. Wescott ha detto che “il biennio 2001-2003 è stato il peggiore degli ultimi cinquant’anni per l’economia globale ma adesso la crescita degli Stati Uniti e della Cina trainano quella dell’Europa e dell’Italia con il 2005 che segnerà una crescita migliore dell’anno in corso”. Un secondo elemento sottolineato dall’esperto è “l’incremento in Europa e nel nostro Paese del cosiddetto reddito discrezionale”, cioè quella parte di reddito disponibile tolte le spese necessarie alla gestione della vita quotidiana. “Mentre negli Stati Uniti – ha spiegato l’economista – il reddito procapite medio ammonta a circa 35 mila dollari, in Italia, Germania e Francia non supera i 26 mila dollari. I costi per soddisfare i bisogni quotidiani sono però uguali in Usa e in questi Paesi europei. Quindi mentre gli americani hanno 15 mila euro in più da spendere liberamente, gli europei non vanno oltre i 6000. Questa disponibilità discrezionale di denaro – ha detto lo studioso alla platea di Assocomunicazione – è destinata a crescere e questo amplierà e modificherà le possibilità di consumo”. La peculiarità del nostro Paese, secondo l’ex consigliere di Clinton, è però “l’invecchiamento della popolazione più marcato che altrove. Nel 2025 si prevede che il 25% della popolazione superi i 65 anni di età, cosa che non si verificherà in nessun Paese occidentale. Negli Usa ad esempio gli over 65 passeranno dall’11 al 18% nel 2025. Di conseguenza in Italia – ha proseguito Wescott – alcuni comparti come servizi sanitari, assicurazioni, trasporti pubblici e privati, hotel e strutture turistiche, servizi finanziari, riceveranno un impulso di spesa mentre altri subiranno una contrazione come nel caso di auto e motoveicoli, carburanti, intrattenimento, apparecchiature, arredamento, affitti, bevande alcoliche e tabacco”. L’ultimo elemento che produrrà questo cambiamento dei consumi nel nostro Paese a giudizio dell’economista statunitense è “la necessità ormai crescente in tutto il mondo che le aziende adottino sempre più comportamenti socialmente responsabili spinti dalla consapevolezza dei consumatori che stanno orientando sempre più le scelte in questa stessa direzione”. “Questo tipo di lettura della realtà – ha detto Enrico Montangero, Presidente di Assocomunicazione – è importante che entri nella mentalità del nostro settore e perciò la vogliamo stimolare con i nostri convegni annuali. Colgo nonostante tutto segnali positivi nel mercato italiano. Nelle aziende si è consolidata una nuova generazione di marketing manager capaci, con coraggio, di sostenere un uso anticiclico che permette alle loro aziende di conquistare quote di mercato a costi più bassi in previsione di un’auspicata ripresa”.  
     
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