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Notiziario Marketpress di Lunedì 31 Maggio 2004
 
   
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  ESPERTI RIUNITI AL CONVEGNO ICEBERG ALCOL A GENOVA FANNO LUCE SUI DANNI DELLA DIPENDENZA DALL’ALCOL E SULLE SOLUZIONI TERAPEUTICHE DISPONIBILI  
   
  Genova, 31 maggio 2004 - In Italia 30.000 vittime all’anno. Le malattie epatiche primo danno da abuso di alcol. Antiossidanti primo trattamento della steatosi epatica che colpisce il 90% dei bevitori eccessivi. Sono oltre 30.000 le vittime dell’alcol che si contano ogni anno in Italia: 15.000 per cirrosi epatica, 3.500 per tumori dell’esofago, 3.000 per incidenti stradali e 8.500 per altre cause alcol correlate. L’alcolismo è una delle maggiori emergenze sanitarie nelle società occidentali e riguarda indifferentemente maschi e femmine di ogni età e classe sociale. La dipendenza dall’alcol e i problemi ad esso correlati sono i temi che si affrontano oggi nel convegno Iceberg Alcol, promosso dal Comune di Genova e dall’A.o. San Martino con la collaborazione di Ibi Lorenzini; l’iniziativa, che riunisce gli operatori del settore tra cui medici ospedalieri, epatologi, psichiatri, medici di famiglia e le associazioni di volontariato, si propone di fornire un supporto multidisciplinare per affrontare il problema nella sua complessità. “L’incidenza dell’abuso di bevande alcoliche è valutabile attorno ai 4 milioni di individui, definiti come “bevitori eccessivi”, e di questi circa 1 milione sono identificabili come “alcoldipendenti” – afferma il Prof. Giovanni Gasbarrini, Direttore dell’Istituto di Medicina Interna, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma - In Italia l'uso inadeguato di bevande alcoliche rappresenta un problema di notevole rilievo per la Salute Pubblica, soprattutto per i costi sociali ed economici rappresentati da malattie, incidenti, assenteismo dal lavoro, infortuni invalidanti ecc.”. “La Liguria è tra le prime regioni italiane per l’alto numero di alcolisti - dichiara il Prof. Gianni Testino, Responsabile Unità Operativa Epatogastroenterologia, Ospedale San Martino, Genova - con una stima di circa 80 mila alcol-dipendenti e circa 1.000 morti all’anno. Negli ultimi 3-4 anni il problema nella nostra regione risulta in crescita, in particolare in due categorie di popolazione: gli anziani da un lato, che ricorrono all’alcol per solitudine e i giovani dall’altro che abusano delle sostanze alcoliche per moda, in alcuni casi, a partire già dai 12-13 anni”. L’alcol rappresenta una sostanza “tossica” per l’intero organismo, poiché può danneggiare l’apparato cardiovascolare così come quello gastroenterico, quello respiratorio, immunologico, endocrinologico e nervoso. L’organo più tipicamente colpito è il fegato che non riesce infatti ad eliminare completamente l’iperproduzione di acetaldeide ed l’eccessiva formazione di radicali liberi che si verificano durante l’abuso di alcol. Tra le patologie alcol-correlate si riscontrano con maggior frequenza la steatosi epatica (che colpisce circa il 90% degli alcolisti), l’epatite acuta, l’epatite cronica e la cirrosi epatica. Il danno epatico, dato dall’alcol, è molto subdolo e per molti anni asintomatico. La trasformazione patologica del fegato data dall’alcol avviene nel tempo e, passando attraverso la steatosi epatica, può arrivare alla trasformazione fibrotica ed alla cirrosi, fino anche alla neoplasia. La terapia delle epatopatie deve prevedere, oltre all’astensione alcolica e al supporto psicologico (attraverso il coinvolgimento, ove possibile, anche delle strutture socio-familiari), il ricorso ad un trattamento farmacologico. Curare la steatosi permette di prevenire lo sviluppo della cirrosi. “Una terapia con gli antiossidanti può rappresentare uno strumento importante per contrastare lo stress ossidativo a carico degli epatociti, rallentando così la progressione del danno epatico – continua il Prof. Testino - Attraverso una diagnosi precoce, l’astensione da sostanze alcoliche e un trattamento con gli antiossidanti, è possibile “recuperare” il soggetto alcolista prima dell’insorgere della patologia cirrotica”. Realsil è un prodotto a base di Vitamina E, silibina, fosfolipidi, sviluppato da Ibi Lorenzini. Grazie alla sua innovativa formulazione brevettata, il fitosoma, agisce con diversi meccanismi sia nelle fasi iniziali sia in quelle evolutive della steatosi epatica. Svolge una forte azione antiossidante, neutralizzando i radicali liberi, e inibente la lipoperossidazione. Favorisce il ripristino delle funzioni fisiologiche dell’epatocita e delle cellule che intervengono negli stati infiammatori e necrotici e aiuta così a contrastare lo sviluppo della fibrosi epatica.  
     
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