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Notiziario Marketpress di Lunedì 31 Maggio 2004
 
   
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  PROGETTO TENTAZIONI (TEATRO - CINEMA - IN VETRINA - INCONTRI FATALI) DAL 1 GIUGNO AL 4 LUGLIO 2004 A CURA DI MARINA SPREAFICO, SIMONA BETTAZZI, MARIA EUGENIA D’AQUINO  
   
  Milano, 31 maggio 2004 - La stagione del Teatro Arsenale chiude in bellezza all’insegna della tentazione. Il progetto ruota intorno all’allestimento al Teatro Arsenale, per la regia di Marina Spreafico, di due testi di Aldo De Benedetti, il cui ruolo di grande drammaturgo e sceneggiatore del ‘900 viene oggi giustamente riscattato dall’oblio storico a cui fu condannato prima dal fascismo e poi dallo snobismo intellettuale. I due testi che proponiamo accostati con il titolo La Lunganotte Della Tentazione sono Due dozzine di rose scarlatte e Muori, amore mio!. Due dozzine di rose scarlatte è senz’altro il più celebre testo di De Benedetti, quello il cui titolo è diventato in sé una frase compiuta del lessico corrente, onore che spetta a pochi altri titoli del teatro e della letteratura. Muori, amore mio! invece non è mai stato rappresentato in Italia. Incredibile, ma vero! Uno degli autori più noti ed amati dal pubblico del nostro novecento, tradotto in decine di lingue, per lunghi anni l’autore italiano maggiormente rappresentato all’estero, lo sceneggiatore di innumerevoli film di grande successo, colui di cui le più note compagnie si accaparravano le opere a gara, non ha avuto la soddisfazione di vedere rappresentate nel proprio paese tutte le sue commedie e tra queste Muori, amore mio!. Le commedie di De Benedetti, e queste due non fanno eccezione, ruotano prevalentemente intorno ad un tema, l’incontro con la tentazione, che arriva in un momento chiave della vita delle persone. Quale strada seguire allora? L’incognita, il mistero che la tentazione porta con sé, oppure il cammino che fino a quel momento pareva tanto ben tracciato dalla vita? A questo tema drammatico fondamentale ci ispiriamo per il complesso del nostro progetto, inteso a far conoscere meglio la figura di questo maestro del teatro italiano, tanto amato dal pubblico. Il Progetto Tentazioni prevede una serie di appuntamenti intesi ad ampliare la visuale sui temi che autore e spettacolo suggeriscono. Tali appuntamenti avranno luogo in diversi luoghi della città, in collaborazione con alcuni partner abituali e con qualche novità: Gli altri appuntamenti del Progetto: lunedì 7 giugno 2004, ore 18.00, alla Fnac di Milano “Il costume: una tentazione dell'abito”. Viene naturale, ai nostri giorni, associare tentazione e moda. Così è nata la collaborazione con la nota Sartoria Bassani che ha manifestato già da qualche tempo una sua vocazione verso il teatro. Daniela e Fabiana Bassani, note come stiliste per l’abito da sposa e il prêt à porter e docenti di progettazione dell’abito al Master di Moda e Costume all’Accademia di Belle Arti di Genova, hanno iniziato un rapporto con il teatro progettando e realizzando i costumi per lo spettacolo Vocazione Set del Teatro Stabile di Torino e ora cureranno la progettazione e realizzazione dei costumi della Lunganotte della tentazione. Oggi il confine tra abito e costume è indefinibile. L’abito è sfociato naturalmente nel costume, ne ha subito la fatale tentazione e proprio su passerelle e palcoscenici trova ormai il suo vero habitat. E’ naturale che uno stilista dotato di sensibilità artistica, il cui lavoro consiste in un profondo rapporto con forma e materia, senta a un certo punto della sua carriera la necessità di svincolarsi dal limite dell’abito da indossare nella vita per un’esplorazione più libera e creativa. Il teatro offre allora la possibilità che lo stilista cerca, offre quel terreno privilegiato dove si può immaginare e sognare. Saranno presenti all’incontro, oltre a Marina Spreafico, regista dello spettacolo e agli attori della Compagnia Teatro Arsenale, le sorelle Bassani. Ospite d’onore, una delle più poliedriche firme del giornalismo di tendenza, Michela Gattermayer, già caporedattore moda di Elle ed ora direttore della nuova rivista Flair Living. Domenica 13 giugno 2004, ore 21.00, al Teatro Arsenale presentazione del libro: La prima regista. Edith Craig, fra rivoluzione della scena e cultura delle donne (Bulzoni Editore, 2003). All’università di Ferrara, questo libro racconta una protagonista eccezionale del Novecento teatrale, a lungo rimossa dalla memoria storica. Figlia dell’attrice più amata dell’Inghilterra vittoriana, la grande Ellen Terry, e sorella maggiore di Gordon Craig, il profeta della rivoluzione registica, nonché scenografo e disegnatore, Edith Craig (1869-1947) attraversò il teatro a cavallo fra Ottocento e Novecento per emergere come la prima donna regista della storia teatrale e inventare un teatro radicale, immerso nella dialettica tra arte e società. Fu regista e pedagoga, si dedicò ai teatri di comunità e promosse il decentramento teatrale. Precorse i teatri di gruppo, sognando un teatro pacifista e democratico. La sua grandezza diffusa, il suo essere stata tante cose insieme, ne hanno fatto una figura di difficile collocazione. La sua arte mobile e fluida ha patito la dispersione e la memoria teatrale del Novecento ha dimenticato, con lei, la propria radice femminile. Saranno presenti all'incontro, oltre a Roberta Gandolfi, la docente di Letteratura inglese dell'Università Statale di Milano Margaret Rose, la nota critica teatrale del Corriere della Sera Magda Poli e Rossana Bossaglia, storico e autorevole firma della critica d’arte italiana al Corriere della Sera, un tempo anche attrice e tutt’oggi molto legata al mondo del teatro. Domenica 20 giugno 2004, ore 21.00, alla Cineteca Italiana – Spazio Oberdan serata dedicata alla figura di Aldo De Benedetti autore e sceneggiatore. Aldo De Benedetti ha scritto le sceneggiature di ben 120 film, spesso sotto altro nome, per via delle leggi razziali vigenti all'epoca. Nel corso della serata verrà proiettato il film Lohengrin, tratto dall'omonima commedia, recentemente restaurato dalla Cineteca Italiana di Milano e dall' Associazione Amici di Vittorio De Sica. Il film, con la regia di Nunzio Malasomma, vede come interpreti Vittorio de Sica, Sergio Tofano e Giuditta Rissone, il famoso trio di attori che già aveva portato Lohengrin in teatro con grande successo. Eccone in breve la trama: Lohengrin annuncia il suo ritorno dall'America. Ricordato come un impertinente e irresistibile dongiovanni, la sua imminente ricomparsa scatena fra i parenti la preoccupata gelosia degli uomini e la trepida curiosità delle donne. Ma anche per Lohengrin gli anni sono impietosamente passati e il dongiovanni di un tempo è ora un ometto dall'aria piuttosto insignificante. Il centro tematico del Lohengrin è anch'esso basato sul rapporto tra tentazione all'evasione e realtà, una commedia degli equivoci all'insegna dell'umorismo e della leggerezza, venata di malinconia. La proiezione verrà introdotta da un autorevole ospite, esperto dell’opera di De Benedetti: il Prof. Andrea Bisicchia, docente di Metodologia e critica dello spettacolo dell'Università di Parma, che interverrà sul tema "Il comico nel teatro di Aldo De Benedetti". Gli attori del Teatro Arsenale leggeranno poi, a conclusione dell’incontro, alcuni brani significativi dell'autore. In vetrina: dal 1 giugno al 4 luglio 2004, per tutta la durata dello spettacolo, nella “Vetrina Bassani” di via Cesare Correnti 11 - Muori, amore mio!, un abito. Un abito creato per l’occasione, ispirato a Muori, amore mio! verrà esposto in questa vetrina, accanto al Teatro Arsenale, un luogo sulla strada aperto ad artisti di varie discipline invitati, secondo un vero e proprio calendario espositivo, a “usare” lo spazio in modo liberamente creativo. Infolink: www.Teatroarsenale.org  
     
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