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Notiziario Marketpress di
Martedì 01 Giugno 2004
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RAPPORTO ASSINFORM 2004: IN ITALIA L'ICT NON RIPARTE. E' LA CONFERMA DELLA DIFFICOLTÀ AD INNOVARE. SERVONO SCELTE CORAGGIOSE |
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Milano, 1 giugno 2004 - Nel 2003, la crescita dell'intero mercato non è andata oltre allo 0,1%, contro una crescita media mondiale del 3,2%. Segnali positivi nel primo trimestre 2004, ma ancora troppo esili. Servono provvedimenti che incoraggino le imprese ad investire in innovazione. Dibattere su tutto ciò che frena l'evoluzione alla società dell'informazione e, più in generale l'innovazione in Italia. E' questo l'obiettivo che si è posta Assinform - Associazione Nazionale Produttori Contenuti, Tecnologie e Servizi per l'Informazione e la Comunicazione, aderente a Confindustria - con il Convegno di presentazione del Rapporto Annuale sull'Ict in Italia. L'iniziativa ha luogo oggi a Milano, all'Assolombarda, con la partecipazione di autorevoli relatori: Pierfilippo Roggero, Presidente di Assinform; Michele Perini, Presidente di Assolombarda; Livio Zoffoli, Presidente del Cnipa; Lucio Stanca, Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie. Il Rapporto - giunto alla 35a edizione, pubblicato con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e contenente, per la prima volta, alcuni capitoli relativi ai servizi/contenuti multimediali, frutto della fusione con Anee - ha posto in luce una situazione complessa: da un lato un netto incremento nella diffusione dell'Ict rispetto al 1999 e dall'altro una sopravvenuta situazione di difficoltà, con un mercato che perde colpi da due anni, soprattutto nel comparto dell'informatica. "E' vero che i segnali del primo trimestre 2004, con una crescita della spesa Ict dell'1,5%, sono in leggera controtendenza. Ma già il fatto che l'informatica mostri ancora un calo dell'1,4%, rende evidente la fase di incertezza che stiamo attraversando in Italia - ha commentato il Presidente di Assinform, Pierfilippo Roggero - Siamo passati in poco più di due anni da crescite a due cifre ai dati di oggi, nonostante la spinta della telefonia mobile." E in effetti, nel 2003, il mercato aggregato dell'informatica e delle telecomunicazioni non è andato oltre ai 60.281 milioni di Euro, con un incremento quasi nullo (+0,1 %) rispetto al 2002 (già in calo dello 0,5 % sull'anno precedente). "La spesa in informatica oggi non supera in percentuale il 2 per cento del Pil, contro il 3,8 degli Stati Uniti e il 3% circa di Germania, Regno Unito e Francia, e questo spiega in buona parte la perdita di competitività e di dinamismo del nostro sistema-paese - ha aggiunto Roggero - e a quest'ultimo riguardo si pensi che in Italia ci sono circa 4,2 milioni di imprese e che, tolte le 22 mila che superano i 49 dipendenti, 2,5 milioni risultano informatizzate con investimenti mediamente molto contenuti (1.500 euro di media, per impresa), mentre ben 1,6 milioni di microimprese non risultano neppure informatizzate." "Tutto questo si ripercuote a livello di sistema, con difficoltà d'interazione che riducono vieppiù i margini per crescere e investire. E' interesse di tutti che la domanda Ict riprenda e sia condivisa anche dalle imprese minori - ha sottolineato Roggero - E perché ciò avvenga è necessario creare nuove regole di accesso al credito, semplificare il ricorso ai finanziamenti pubblici, rivedere criteri impositivi penalizzanti, come quelli adottati per l'Irap, favorire di più gli investimenti in formazione. E anche accelerare lo sviluppo dell'e government, che è centrale per la diffusione dell'Ict, ma che ancora non è oggetto di un volume d'investimenti commisurato alle sue reali potenzialità". Note Di Dettaglio Sul Mercato Italiano Dell'ict Nel 2003, il mercato aggregato dell'Ict è risultato pari a 60.281 milioni di Euro, con un incremento quasi nullo (+0,1 %) rispetto al 2002 (già in calo dello 0,5 % sull'anno precedente). "E' un risultato che si presta a ben poche interpretazioni - ha dichiarato Giancarlo Capitani, Amministratore Delegato di Netconsulting, la società di ricerca che collabora con Assinform al monitoraggio del mercato Ict - Il mercato delle telecomunicazioni cresce meno, ma cresce, sulla spinta dei servizi e valorizzando l'ondata di investimenti effettuati negli anni scorsi. Quello dell'informatica ha invece accentuato tutte o quasi le criticità emerse nel corso del 2002, quando per la prima volta dopo anni di crescita a due cifre, si è bloccato. Segue il ciclo degli investimenti fissi, ma con paradigmi d'offerta più complessi, sui quali influisce pesantemente anche la capacità di comprendere a fondo i vantaggi di nuove soluzioni e nuovi servizi". Telecomunicazioni in leggera ripresa: +1,8 per cento nel 2003… Nel corso del 2003, il mercato italiano delle telecomunicazioni (apparati, terminali e servizi per reti fisse e mobili) ha generato un volume d'affari complessivo di 40.885 milioni di Euro, ed è risultato in leggera ripresa (+1,8%) sul 2002 (quando, invece era risultato sostanzialmente statico (+0,4%). La spinta è venuta dalla componente dei servizi su rete fissa e mobile, risultata pari a 31.900 milioni di Euro, in aumento del 5,1%), e che ha più che compensato lo scontato rallentamento degli investimenti infrastrutturali (-8,4%). La performance dei servizi rimane comunque legata alla progressione di quelli su rete mobile, che nel 2003 sono risultati pari a 15.820 milioni (+ 11,1% ). Le linee attive sono ancora cresciute (+ 4,7 %) risultando pari a 56,8 milioni (per 41,6 milioni di utenti effettivi), ma ha ovviamente contato di più l'incremento della spesa annua per utente risultata pari a 380,2 Euro (+6,8%). Quest'ultima, oramai da un triennio, mostra una crescita apprezzabile, grazie al contributo dei servizi non voce (Sms, Mms e altri Vas), risultati pari a 2.135 milioni di Euro (+36,3% nel 2003), con una spesa pro-capite annua di 51,3 Euro (+31,2%).. I servizi su rete fissa hanno generato un mercato di 16.080 milioni, stabile rispetto al 2002. La componente voce è risultata di 10.260 milioni di Euro (-2,4%), mentre la restante componente, anche sulla spinta de traffico Internet, è cresciuta, raggiungendo i 5.820 milioni (+3,7%). Il 2003 è stato anche l'anno del tanto atteso sorpasso della telefonia mobile sulla fissa. L'intera domanda di telefonia mobile (apparati+servizi+terminali) è infatti risultata pari a 21.041 milioni di Euro, in crescita del +6,7%, contro i 19.844 milioni della fissa, in calo del 3,0%. … e + 2,8 per cento nel primo trimestre 2004 Nel primo trimestre del 2004, l'intero comparto delle telecomunicazioni (apparati, terminali e servizi per reti fisse e mobili) è partito meglio rispetto allo scorso anno. Il volume d'affari complessivo è risultato pari a 9790 milioni di Euro, in crescita del 2,8 % sul periodo corrispondente del 2003, quando la crescita non era riuscita a superare l'1,6%. La spinta è venuta di fatto solo dalla componente dei servizi su rete mobile (+12,4%), visto che quelli su rete fissa sono risultati stabili, mentre gli investimenti in sistemi e terminali e in infrastrutture sono risultati in calo (rispettivamente - 5,7 e - 7,8%). Nel 2003 e per l'informatica, i 19.396 milioni di Euro di volume d'affari indicano un ulteriore e più marcato calo di mercato (- 3,2%) rispetto all'anno precedente (-2,2%). E' venuta per la prima volta a mancare anche la spinta della componente dei servizi. "E' la conferma di una situazione segnata da una domanda fiacca e da una caduta dei prezzi che interessa l'intero mercato - ha commentato Capitani. La domanda delle famiglie è risultata pari a 791 milioni di Euro (-3,5%), quella delle piccole imprese a 3.633 milioni di Euro (-4,5%), quella delle medie a 4.513 (-3,0%) e quella delle grandi imprese a 10.459 (-2,8%). Andando a vedere i singoli settore d'utenza, emerge che è venuta a mancare la spinta delle banche (4.430 milioni di Euro, -4,9%), dell'industria (4.370, -6,6%) e della Pa Centrale (1.730,-1,4%). Anche l'andamento rilevato nei singoli comparti è eloquente. Nel 2003, le vendite di hardware, pari a 5.073 milioni di Euro, sono risultate in calo del 5,6%, soprattutto per effetto di un calo dei prezzi (downpricing), che nel caso dei Pc ha addirittura cancellato gli effetti di un ricupero in volumi del 9,8%; quelle dei servizi di assistenza tecnica, pari a 945 milioni di Euro sono risultate ancora in calo (-3,1%); mentre quelle di software e servizi, pari a 13.378 milioni di Euro sono per la prima volta regredite (-2,2%) dopo più di vent'anni di crescita costante. La battuta d'arresto di quest'ultimo comparto ha contribuito in misura significativa alla contrazione dell'intero mercato It. Più in particolare, la componente servizi (sviluppo applicativo, systems integration, servizi di elaborazione, consulenza, e così via ) ha fatto registrare un volume d'affari pari a 9.371 milioni di Euro (in calo del - 4 % sull'anno prima), mentre la componente software, si è attestata a 4.007 milioni, con una crescita del +2,2 %, vicina a quella dell'anno precedente (+3%). … e -1,4 nel primo trimestre 2004 Poco cambia nel primo trimestre 2004 per il mercato dell'informatica, stimato a 4542 milioni, in calo dell'1,4 % sul primo trimestre del 2003. E poco cambia anche nell'andamento delle sue componenti: hardware - 2,4% (nonostante un balzo delle vendite in volumi dei Pc del 22%), assistenza tecnica -3,7% e servizi -1,6%, mentre la componente software fa rilevare una crescita dello 0,9%. "Rinnovo del parco tecnologico, integrazione dei sistemi, sicurezza e corsa alle architetture Web non bastano a rilanciare il mercato - ha aggiunto Capitani - La situazione ha connotazioni strutturali che giustificano il richiamo alla volontà di innovare." Contenuti e servizi multimediali in crescita Nel 2003, i segnali incoraggianti non sono mancati. Sono venuti dal fronte dei contenuti e dei servizi multimediali. "Sia gli indicatori diretti di mercato, sia quelli che rilevano la diffusione e l'interesse ai nuovi servizi, hanno confermato potenzialità molto interessanti - ha commentato Roberto Liscia, Presidente della Commissione Anee per i Servizi e Contenuti Multimediali di Assinform - Sono segnali da cogliere, perché rilevanti in sé, e anche nella prospettiva di scelte volte a rimettere in moto il mercato Ict." Più in particolare, è risultata netta l'effervescenza dei servizi di commercio elettronico alle famiglie (e-commerce b2C), di informazione on-line e di apprendimento in rete e/o tramite strumenti didattici multimediali (e-learning). Nel 2003 i servizi di e-commerce b2C erogati dai siti italiani hanno fatto registrare il raddoppio del valore economico delle transazioni. Il fatturato ha raggiunto in Italia i 1.207 milioni di Euro, contro i 711 del 2002. A anche il numero degli acquirenti on line è cresciuto, passando dagli 1,2 milioni del 2002 agli oltre 1,6 del 2003 (con una spesa pro-capite di circa 730 Euro). A trainare transazioni sono stati, nell'ultimo trimestre del 2003, gli acquisti di libri (17,1% del totale), di viaggi (12,9% del totale) e di alimentari (11,8%). Quello che più conta è però che per il 2004 è atteso un tasso di crescita del giro d'affari dell'ordine dell'80/90% (e quindi il superamento della soglia dei 2 miliardi di Euro) e un incremento dei fruitori dell'ordine del 30 %. Nell'ambito dei servizi editoriali e nel 2003, gli organi di informazione on-line sono risultati 1382, in netto aumento sui 1141 del 2002 e i 412 del 1999. E per il 2004 si stima che i siti di informazione on line supereranno la soglia di 1600. Molto interessante è anche la dinamica dei servizi di e-learning, cresciuti dai 108,4 milioni di Euro del 2002 ai 256,3 del 2003 (+ 136%). L'incidenza sul mercato totale della formazione è oramai importante (8% nel 2003 contro il 3,8% del 2002) ed attesa crescere ancora di molto nel 2004, sulla spinta della scelta delle imprese e dell'apertura all'e-learning del mondo accademico. "Le dinamiche riscontrate devono indurre a riflessione.- ha aggiunto Liscia - Infatti, se è vero che l'Italia è in ritardo nella marcia verso la società dell'informazione, è anche vero che l'interesse spontaneo verso i servizi e i contenuti multimediali è elevato. Di questo devono necessariamente tener conto le aziende italiane, nelle proprie scelte di investimento in informatica e tecnologia, per rispondere con efficacia alle esigenze di informatizzazione e multimedialità dei propri clienti."
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