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Notiziario Marketpress di
Lunedì 07 Giugno 2004
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MUSEO BAROFFIO E DEL SANTUARIO DEL SACRO MONTE SOPRA VARESE |
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Varese, 7 giugno 2004 - Dopo il successo delle analoghe iniziative culturali organizzate lo scorso anno, il Museo Baroffio e del Santuario del Sacro Monte sopra Varese torna ad offrire agli appassionati d’arte e di musica tre nuovi appuntamenti. Sabato 12 giugno 2004, alle ore 21, aprirà la breve ma preziosa rassegna una conferenza del Prof. Pietro C. Marani dal titolo La Vergine delle Rocce di Leonardo, la sua fortuna iconografica e il paliotto leonardesco del Santuario di S. Maria del Monte. Pietro C. Marani, professore associato di Storia dell’Arte Moderna presso il Politecnico di Milano, è autore di oltre centocinquanta pubblicazioni sull’arte dal Trecento all’Ottocento e su Leonardo da Vinci in particolare, di cui è considerato uno dei massimi esperti. Già direttore della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Milano, ha sovrinteso al restauro dell’Ultima Cena di Leonardo per alcuni anni prima della sua conclusione. Ha collaborato alla catalogazione scientifica del patrimonio artistico dei maggiori musei di Milano. Ha curato importanti mostre a Venezia, Montreal, Milano, New York e Parigi. È presidente dell’Ente Raccolta Vinciana. L’iconografia della Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci ebbe grande fortuna già dalla fine del Xv secolo e molte sono le copie tardoquattrocentesche e cinquecentesche derivate dalle due versioni della celebre opera, commissionate per la chiesa di S. Francesco Grande a Milano e conservate ora al Musée du Louvre a Parigi (1483-1486) e alla National Gallery di Londra (post 1493-1508). È dalla prima versione, che peraltro non fu mai esposta nella chiesa milanese, che deriva la parte centrale del paliotto del Museo Baroffio e del Santuario in cui la Vergine delle Rocce è raffigurata tra un S. Girolamo penitente e un S. Francesco che riceve le stigmate. Di ancora incerta committenza, ma certamente legata a un membro della nobile famiglia Panigarola, il paliotto leonardesco è un prezioso manufatto in seta ricamata con imbottiture, presumibilmente realizzato prima del 1493, che ben testimonia l’importanza per l’arte lombarda della venuta di Leonardo a Milano. Sabato 19 giugno 2004, alle ore 21, il Prof. Fabio Sartorelli intervisterà il maestro Diego Fasolis in un Incontro con il musicista dal titolo: Barocco musicale e dintorni – Conversazione con Diego Fasolis (a cura di Fabio Sartorelli). Interessante occasione per ascoltare uno dei migliori interpreti contemporanei della musica barocca, il maestro Diego Fasolis, direttore del Coro della Radio Svizzera Italiana ed esecutore di grande livello con l’orchestra “I Barocchisti”. La conversazione sarà sapientemente guidata dalle domande del Prof. Fabio Sartorelli, musicologo di notevole preparazione ed esperienza, oltre che organizzatore di eventi musicali di rilievo. Sabato 18 settembre 2004, alle ore 18, il pittore Trento Longaretti nella Chiesa dell’Annunciata al Sacro Monte sarà il protagonista di una conversazione dal titolo Trento Longaretti per il Sacro Monte di Varese nell’ambito della serie Incontro con l’artista. Trento Longaretti nasce a Treviglio (Bergamo) nel 1916. La sua formazione artistica si svolge a Milano, dal 1931 al 1939, al Liceo e all’Accademia di Brera dove gli è maestro Aldo Carpi. Inizia ad esporre nel 1936. Nel 1953 vince il concorso per la cattedra di pittura presso l’Accademia Carrara di Bergamo, diventandone anche il direttore per venticinque anni fino al 1978. Allestisce mostre personali in Italia e all’estero (New York, Londra, Parigi, Amsterdam, Buenos Aires, Toronto, Ottawa, Hamilton, Stoccolma, Monaco, Basilea, Zurigo). Espone alle mostre di Brera e della Permanente, al Premio Bergamo, alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma e a numerose rassegne d’arte sacra. Sin dal dopoguerra Longaretti si dedica con particolare attenzione e sensibilità all’arte sacra. Esegue infatti pale d’altare, affreschi, mosaici, vetrate per S. Ambrogio e il Duomo di Milano, per il Duomo di Novara, per importanti complessi religiosi in Canada e a Damasco e per molte altre chiese (Chiesa dell’Annunciata, Sacro Monte di Varese). La conversazione con il pittore Trento Longaretti vuole essere una piacevole occasione per accostarsi con consapevolezza all’arte di questo maestro, la cui attività ha impreziosito anche il nostro Sacro Monte. Particolare attenzione sarà infatti dedicata alla Chiesa dell’Annunciata che, affacciata sul sagrato con il monumento a Paolo Vi di Bodini, è stata scelta come sede dell’incontro proprio in virtù della grande vetrata qui realizzata da Longaretti nel 1990 unitamente alle quattordici stazioni della Via Crucis. La vetrata, dell’ampiezza di circa 50 m², copre la navata unica della chiesa nascondendo la volta a botte originaria e raffigura papa Paolo Vi genuflesso ai piedi della Madonna del Monte, con accanto il Duomo di Milano e la Basilica di S. Pietro, testimoni della nomina ad arcivescovo della diocesi milanese e poi dell’ascesi al soglio pontificio. L’occasione è pressoché unica anche per il fatto che la Chiesa dell’Annunciata, costruita nell’ultimo quarto del Xvii secolo e sottoposta a un restauro completo concluso nel 1990, non viene spesso aperta. È stata tuttavia recentemente scelta come sede per la mostra fotografica Sacri Monti. L’architettura dei Sacri Monti in Piemonte e Lombardia (29 maggio- 20 giugno 2004). Il Museo Baroffio è stato riaperto nel dicembre 2001 dopo una chiusura quasi decennale, necessaria per il completo recupero della struttura architettonica (bonifica dell'ambiente, messa a norma degli impianti, realizzazione di due ascensori per il superamento delle barriere architettoniche), risanata nel rispetto dell'edificio originario progettato dall'architetto Ulderico Tononi e dallo scultore Ludovico Pogliaghi. Le opere, sottoposte a un riesame di attribuzione e datazione, sono state restaurate e ordinate secondo moderni criteri espositivi, così che sia piena la loro valorizzazione e ottimale la conservazione. Nuovi spazi sono stati aggiunti al percorso espositivo: una grande sala che ospita una mostra mariana permanente con opere di noti artisti moderni e un intero piano recuperato in antichi e raccolti locali addossati al santuario. Nato ufficialmente nel settembre del 1936 per ospitare il ricco patrimonio artistico che il barone Giuseppe Baroffio Dall'aglio volle lasciare in eredità al Santuario di S. Maria del Monte, il Museo Baroffio vide confluire in sé anche quanto era già parte del Museo del Santuario, inaugurato nell'agosto del 1900. Da allora e fino ai nostri giorni è andato arricchendosi grazie a numerose donazioni minori, in continuità con la particolare attenzione dimostrata nei secoli da illustri personaggi, quali il duca di Milano Ludovico il Moro, generosi nell'offrire tesori alla Madonna del Monte. La raccolta, caratterizzata da una piacevole eterogeneità, è costituita da dipinti di scuola lombarda, emiliana, fiamminga e olandese, testimonianze scultoree di evoluzioni architettoniche e decorative che riguardarono in antico il santuario, codici miniati, monete, medaglie, ceramiche, paliotti e paramenti liturgici: un patrimonio di chiaro interesse che dal dicembre 2001 si offre a tutti nella sua nuova veste restaurata, ampliata e abbellita Alcune opere si impongono per la loro eccellenza: la dolce Madonna col Bambino in pietra di Viggiù, scelta come logo del museo, scolpita da Domenico e Lanfranco da Ligurno alla fine del Xii secolo, già parte del portale romanico di S. Maria del Monte; il prezioso antifonario ambrosiano miniato da Cristoforo de' Predis nel 1476; due paliotti donati da Ludovico il Moro e un terzo detto leonardesco ugualmente tardo quattrocentesco, significativi esempi della fioritura delle arti del tessuto e del ricamo nella Milano sforzesca; un disegno di Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone, riconducibile alla sua attività pittorica per la Vii cappella; dipinti di Camillo Procaccini, Girolamo Chignoli, Bartolomeo Schedoni, del Borgognone, del Pitocchetto, di Pietro Antonio Magatti e Giuseppe Antonio Petrini. Tra le sale che hanno arricchito il rinnovato museo è da segnalare la sezione d'arte sacra contemporanea, dal carattere monografico mariano, nella quale dipinti, sculture e opere grafiche di noti artisti del Xx secolo (Bodini, Buffet, Carpi, Guttuso, Matisse, Minguzzi e molti altri), si pongono in ideale continuità con coloro che in epoche diverse celebrarono in forma artistica la Vergine del Monte. Infolink: www.Museobaroffio.it
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