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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Giugno 2004
 
   
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  TEATRO & HANDICAP: A MIRA IL NUOVO STUDIO SU "ROMEO E GIULIETTA" IL DEBUTTO DELLO SPETTACOLO - SOSTENUTO DAL COMUNE E DA LA PICCIONAIA - È PREVISTO PER L'ESTATE 2005  
   
   Mira Ve - 04.06.2004) - Il Progetto Teatro & Handicap è tornato torna protagonista a Villa dei Leoni, sabato 5 giugno, la compagnia Teatri di Carta diretta da Mirko Artuso ha presentato lo studio teatrale ispirato alla storia di Romeo e Giulietta. "Giulietta Hotel Romeo - La morte della giovinezza" è la seconda tappa del percorso di avvicinamento alla produzione di uno spettacolo, il cui debutto è previsto per l'estate 2005. Il Progetto Teatro & Handicap si avvale della collaborazione e del sostegno de La Piccionaia-i Carrara Teatro Stabile d'Innovazione e dell'Assessorato alla Cultura di Mira. "Giulietta Hotel Romeo - La morte della giovinezza" "La tragedia è l'amore dei giovani contrapposto all'organizzazione sociale del mondo adulto - spiega il regista Mirko Artuso -. Il dramma di Romeo e Giulietta non vogliamo restituirlo, come spesso accade in teatro, ma al contrario dato che è patrimonio dell'immaginario collettivo, lo vogliamo evocare. Un racconto corale che spesso sconfina nell'improvvisazione. Questa straordinaria libertà permette di ambientarci nella vita della nostra Verona ideale, concepita musicalmente come un tappeto di suoni quotidiani, di riconoscere situazioni e atteggiamenti, percependo fin da subito la coralità del lavoro che stiamo immaginando, che sarà la cifra più profonda, il filo conduttore della vicenda". È una scelta coraggiosa che ribalta radicalmente l'articolazione del dramma e la sua fruizione. "Non vorrei guardare la vicenda individuando intorno ai personaggi temi e sentimenti, come è tipico della lettura romantica di Romeo e Giulietta - prosegue Artuso -, ma evocare il lutto collettivo che si consuma di fronte alla morte della giovinezza". Perché "il cuore della vicenda è la soppressione, deliberata e ineluttabile, dei giovani in quanto giovani. Soppressione che tutti piangono, perché tutti sono stati ragazzi. E da adulti si porta la colpa del sopravvivere, dell'aver accettato di abbandonare una parte del sé, che anche a distanza di anni rimane la più cara, l'unica che assomiglia davvero alla vita". Per Informazioni: tel. 041 4266538  
     
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