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Notiziario Marketpress di
Martedì 08 Giugno 2004
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ASTA AL CASTELLO DI GIOVE, GRANDE SUCCESSO DEL WEB |
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Castello di Giove (Terni), 8 giugno 2004 - Si è conclusa nella serata di mercoledì 2 giugno l’ultima delle dieci tornate d’asta che hanno visto andare all’incanto i preziosi arredi del Castello di Giove (Terni), messi in vendita in vista della trasformazione della fortezza in un relais de charme a cinque stelle. Molto positiva la risposta del pubblico: oltre ottomila persone hanno visitato l’esposizione allestita su due piani del castello ed aperta a partire dal 22 maggio ed hanno partecipato all’asta bandita nel Salone di Giove. A sorprendere, però, è stata la grande partecipazione del pubblico della Rete: sono stati tremila gli utenti unici che nel corso dell’ultimo mese hanno visitato il sito www.Antonina1890.it, consultando più di centomila pagine ed utilizzando due gigabyte di banda. Alle offerte pervenute via internet è stato aggiudicato il 20% del totale dei lotti battuti, contro il 15% andato alle offerte telefoniche ed il 65% attribuito alle più tradizionali offerte per alzata di mano. Particolare successo hanno riscosso gli oggetti propri della vita quotidiana del castello mentre maggiori difficoltà hanno incontrato i lotti di grande valore economico, a conferma dello scetticismo del nostro Paese a considerare gli investimenti in arte come un bene’rifugio. Forte disappunto è stato causato in sala dalla notizia del ritiro del pezzo più importante della collezione privata del produttore cinematografico americano proprietario del castello Charles Band, i quattro dipinti olio su tela di Pieter Mulier detto Il Cavalier Tempesta, in asta a partire da quattrocentomila euro. Il ritiro si è reso necessario a seguito della notifica, da parte della Soprintendenza Regionale dell’Umbria, del provvedimento di vincolo delle opere per il loro interesse artistico. Le offerte ricevute da alcuni compratori stranieri sono state quindi bloccate, in attesa di conoscere la decisione del Ministero dei Beni Artistici e Culturali che ha a sua disposizione due mesi di tempo per decidere se avvalersi del diritto di prelazione concessogli dalla legge.
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