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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Giugno 2004
 
   
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  CALZATURIERO IN RIPRESA LA RICERCA È STATA EFFETTUATA SU UN CAMPIONE DI OLTRE 200 MANAGER DI AZIENDE DEL SETTORE CALZATURE E' PREVISTO UN AUMENTO DELL'OCCUPAZIONE NEL SETTORE DEL 5% ANNUO  
   
  Milano, 8 giugno 2004 - Nel 2004 per il settore calzature è previsto un aumento dell'occupazione del 5% annuo. Le prospettive di crescita sia a breve che a lungo termine sono quindi positive. In ambito risorse umane prevarranno le assunzioni in area tecnica, tecnica/commerciale. Le figure più ricercate nel commerciale sono gli Area Manager, i Retail Manager, i Retail Designer e i Visual Merchandiser. Nel 2003 il mercato delle calzature aveva registrato invece una leggera contrazione del 5% sia in termini di fatturato che d'incremento di risorse umane. Questi i dati emersi da una ricerca effettuata da Mcs, rivolta alle grandi aziende calzaturiere italiane e che ha coinvolto oltre 200 direttori del personale di imprese del settore. Mcs, presente nel mercato dal 1977, si occupa di ricerca e selezione nel middle management e di servizi di consulenza con quattro sedi in Italia (Milano, Roma, Bologna). Opera a livello internazionale attraverso il network Accord. Riguardo lo scenario possibile nei prossimi anni nel settore calzature, le aziende rispondono con un velato ottimismo. Il 40% per cento degli intervistati sostiene che ci sarà una lieve ripresa nei consumi a partire dalla prima metà del 2004, mentre un 30% per cento è più cauto e asserisce che l'economia non ripartirà prima del secondo semestre del 2004. Infine, il 10% per cento non ritiene sia attuabile la ripresa prima del 2005 e il 20% per cento vede già in atto la ripresa. Dalla ricerca Mcs emerge inoltre che i mercati con le migliori prospettive di crescita in questo momento sono i Paesi dell'Estremo Oriente (Cina), Sud America (Brasile) e India, mentre i Paesi dell'Europa orientale stanno subendo un rallentamento dovuto all'aumento/livellamento del costo della manodopera rispetto agli standard europei. Sul fronte assunzioni, si sta assistendo ad una forte tendenza a cercare figure esperte nell'avviamento delle produzioni in questi paesi che abbiano maturato una esperienza in Italia. Nel settore calzaturiero italiano si concentrano circa 7.600 imprese (il 60% delle quali di piccole dimensioni) e circa 113.000 addetti. La produzione del settore è di circa 390 milioni di paia, per un valore complessivo di circa 8 miliardi di euro, di cui il 76% esportato all'estero. Il settore vanta ogni anno un saldo commerciale positivo per circa 4,8 miliardi di euro. Il mercato, scomposto nelle tre linee: luxury, comfort e sportivo, registra differenti punti di vista. Il Luxury sembra voler mantenere i livelli produttivi dello scorso anno (80% delle aziende vede stabile la produzione per il 2004), soprattutto spingendo sulla produzione in Italia del top di gamma, valorizzata dall'apporto dato alla qualità e alla linea esclusiva dal made in Italy. Il comfort, spinto soprattutto da quelle aziende che concentrano su queste linee la loro gamma, ha subito un brusco risveglio dei mercati. Per quanto riguarda le calzature sportive, l'andamento sembra mantenersi altalenante con previsioni che sembrano essere negative per alcune aziende e positive per altre (40% in diminuzione, 30% in crescita, 30% stabile). I fattori che contribuiranno al rilancio del settore calzature sono: il fenomeno dell'acquisizione di piccole realtà specializzate da parte dei grandi gruppi operativi nel segmento lusso e la delocalizzazione verso Paesi produttivi emergenti (Cina e Romania) per aziende operanti nel segmento medio della calzature, ad esempio il comfort o lo sportivo. "Il profilo che ci viene tipicamente richiesto dalle aziende - sottolinea Annarita Borraccetti, consulente senior di Mcs - ha un taglio manageriale, votato allo sviluppo e abituato a viaggiare molto da una parte all'altra del mondo. Le aziende italiane si stanno rivolgendo sempre più ai mercati dell'est asiatico alla ricerca di insediamenti produttivi competitivi, ma non solo. Ci si sta rendendo conto che questi paesi (Cina, India e Brasile), oltre ad offrire produzioni di standard elevato, stanno crescendo anche nel mercato interno. Essere presenti là dove presto sorgerà una domanda elevata è significativo e sicuramente sposterà gli obiettivi delle aziende dal mercato Europeo e Statunitense a quello asiatico. Si vuole crescere in questi paesi mantenendo gli stessi standard italiani. Per fare questo ricerchiamo sempre più spesso profili con un background in Italia che abbiano però la voglia e la capacità di applicare le conoscenze maturate a realtà in fase di start up". "Se perciò da un lato - conclude Borraccetti - assistiamo ad un processo di esternalizzazione della produzione, dall'altro è in atto un forte processo di riorganizzazione interna delle reti di vendita. Fino a qualche anno fa le aziende crescevano a ritmi elevati, aprendo punti vendita sul mercato, senza badare troppo alla reale redditività di alcuni di essi. Oggi il processo è invertito, anche le aziende nel settore moda si sono strutturate in modo tradizionale, instaurando complessi processi di controllo sulla redditività delle diverse linee di business e di prodotto". Dopo un andamento altalenante nel 2003, che ha visto la messa in moto di meccanismi riorganizzativi piuttosto marcati all'interno di tutte le aziende del comparto, il 2004 sembra essere l'anno dell'inversione di rotta. Questa variegata scomposizione del mercato influenza decisioni prese a livello produttivo e distributivo. Se perciò da un lato si assiste nel Luxury ad un rafforzamento delle linee produttive italiane, dettato dalla ricerca e sviluppo dei prodotti ai massimi livelli, che viene "fatta in casa" dalle aziende per la qualità garantita nei processi di lavorazione e per i materiali utilizzati (pellame), dall'altro il processo è esattamente invertito per le produzioni terziste che lavorano nel Confort. Le aziende leader del mercato hanno spinto in questi anni fortemente sulla ricerca di produzioni tecnologicamente avanzate e capaci di mantenere elevato il livello qualitativo anche sui grandi volumi prodotti.  
     
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