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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Giugno 2004
 
   
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  LA TECNOLOGIA DI CONIUGAZIONE CON POLIGLUTAMMICO AUMENTA LA TOLLERABILITÀ DI UNA NUOVA CLASSE DI AGENTI CHEMIOTERAPICI CON UNA PROMETTENTE ATTIVITÀ ANTITUMORALE  
   
  New Orleans, 9 Giugno 2004 - Al 40° convegno annuale dell’“American Society of Clinical Oncology” (Asco), Cell Therapeutics, Inc. (Cti) ha presentato i dati preliminari di fase I di una nuova camptotecina coniugata con acido poliglutammico denominata Ct-2106. Gli obiettivi dello studio multicentrico, in aperto, erano quelli di determinare la dose massima tollerata (Mtd) oltre al profilo di tollerabilità, la safety e la farmacocinetica del Ct-2106 dopo somministrazione a pazienti con tumori avanzati. I pazienti avevano ricevuto in precedenza una media di tre regimi terapeutici (intervallo 1-4). I dati dimostrano che il Ct-2106 è stato ben tollerato e che non ha comportato gli effetti collaterali a carico del sistema gastointestinale (diarrea) e della vescica (ematuria) che sono tipici delle camptotecine. Le tossicità dose-limitanti sono state la neutropenia e la trombocitopenia. Nel 26% dei pazienti (8 su 31) si è ottenuto un controllo della progressione della malattia. Un paziente affetto da tumore del pancreas con metastasi polmonari ha mostrato una risposta parziale. Inoltre, un altro paziente affetto dallo stesso tumore pancreatico ha presentato arresto della progressione della malattia, due pazienti con tumore del colon hanno mostrato stabilizzazione della malattia per un periodo superiore ai tre mesi ed infine quattro pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule hanno ottenuto una stabilizzazione della malattia, che per due di questi pazienti effettori è protratta per quasi nove mesi. La Mtd del Ct-2106 con somministrazione una volta ogni tre settimane è 75mg/m2. "Questi risultati dello studio di fase I dimostrano che la tecnologia di coniugazione con poliglutammato può diminuire in modo significativo gli effetti tossici indesiderati di una ulteriore classe di agenti chemioterapici, le camptotecine, pur mantenendo inalterata la loro efficacia antitumorale. La tossicità dose limitante del Ct-2106, a carico del midollo osseo, è di breve durata e di entità facilmente prevedibile” ha fatto notare Jack W. Singer, Md, Chief Medical Officer di Cti. "Alla luce del profilo farmacocinetico decisamente favorevole e della eccellente tollerabilità, intendiamo procedere quanto prima nella valutazione del Ct-2106 nei principali tumori solidi in cui la classe delle camptotecine costituisce la base fondamentale della terapia clinica. Abbiamo iniziato uno studio di fase Ii nel tumore del colon-retto e prevediamo di iniziare studi di fase Ii nel tumore dell’ovaio e nel tumore polmonare a piccole cellule nel corso dell’anno". Le camptotecine sono una classe di farmaci antitumorali il cui mercato mondiale è in rapida crescita dato che vengono comunemente usate per il trattamento del tumore del colon-retto, del polmone e dell’ovaio, anche se il loro potenziale è limitato da gravi effetti collaterali. La camptotecina naturale, 20S-camptotecina, è uno dei più potenti agenti antitumorali di questa classe ed è stata valutata in studi di fase I/ii dal National Cancer Institute (Nci) ma il suo sviluppo è stato bloccato a causa delle tossicità a carico dell’apparato gastrointestinale e della vescica, tossicità che non sono state invece osservate nello studio di fase I con Ct-2106. Ct-2106 è il secondo farmaco nel portafoglio prodotti di Cti, dopo Xyotax (paclitaxel- poliglutammato) che utilizza la tecnologia della coniugazione di un agente antitumorale con una molecola di acido poliglutammico, un poliamminoacido biodegradabile. L’esperienza clinica con Xyotax, che si basa su alcuni studi di fase Iii in fase di completamento per il trattamento del carcinoma polmonare non microcitoma, conferma i nostri dati preclinici che hanno dimostrato la possibilità di eliminare per mezzo della tecnologia del poliglutammato la necessità di agenti tossici solubilizzanti e di ridurre l’esposizione dei tessuti sani al farmaco mentre aumenta la quantità di farmaco che raggiunge il tessuto antitumorale.  
     
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