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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Giugno 2004
 
   
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  21MILA VISITATORI PER LA PRIMA EDIZIONE DI SAPORE DI MARE SODDISFAZIONE DA PARTE DEGLI ORGANIZZATORI  
   
  Genova, 9 giugno 2004 - Si chiude registrando oltre 21mila presenze la prima edizione di Sapore di Mare, la prima rassegna italiana sulla pesca responsabile, le tecnologie, la cultura e i sapori del pesce organizzata dalla Fiera di Genova e promossa dal Ministero delle Politiche e Forestali e dalla Regione Liguria in collaborazione con le associazioni di categoria della pesca: Agci Pesca, Federcoopesca, Legapesca, Api, Federpesca e Unci Pesca. “Siamo ampiamente soddisfatti del risultato – sottolinea Roberto Urbani, amministratore delegato di Fiera di Genova Spa – e riteniamo che Sapore di Mare abbia offerto al pubblico una grande occasione di conoscenza, di approfondimento e di confronto con un settore fino ad ora poco analizzato nella sua complessità. La presenza di espositori e di visitatori provenienti da tutta Italia e dall’estero testimonia la validità di una rassegna che nasce con un respiro di livello internazionale ” “Sapore di Mare – ha aggiunto Piero Gilardino, assessore alle Politiche Agricole e dell’Entroterra della Regione Liguria – ha rappresentato un grande momento di valorizzazione culturale della pesca. Abbiamo creduto fin dall’inizio in questo grande progetto che dobbiamo far crescere tutti insieme nelle prossime edizioni”. Quattro sono state le giornate di apertura dell’esposizione articolata in tre sezioni: Fishingprof, il Salone professionale della pesca e dell’acquacoltura, Arte d’aMare, un grande spazio culturale per incontri con la letteratura, la poesia, la musica e i grandi personaggi della pesca italiana, e Slow Fish, il Salone del pesce sostenibile, organizzato da Slow Food. Il programma ha visto nell’ambito di Fishingprof lo svolgimento di 13 eventi tra incontri, seminari, presentazioni e la grande tavola rotonda organizzata dal Ministero delle Politiche Agricole sabato 5 giugno che ha registrato pareri unanimi tra i rappresentanti dei governi di Italia, Algeria, Croazia, Slovenia e Spagna per l’attuazione di una comune politica in materia di pesca che coinvolga i ventuno Paesi che si affacciano sulle due sponde del Mediterraneo. Quasi duemila visitatori hanno seguito i diciannove incontri culturali che si sono susseguiti nel fitto calendario di Arte d’aMare: tra gli ospiti da ricordare Tajar Ben Jelloun, Fernanda Pivano, Giuseppe Cederna, Maurizio Maggiani, Luca Ragagnin, Bruno Lauzi e i protagonisti della serata musicale dedicata a Fabrizio De Andrè: Mauro Pagani, Pietro Milesi e Beppe Gambetta. Per quanto riguarda Slow Fish, la parte della rassegna organizzata da Slow Food, dedicata al pesce come espressione della cultura gastronomica legata all’ambiente marino, i numeri rivelano come il pubblico sia desideroso di avvicinarsi al cibo, ai piatti cucinati, al prodotto trasformato con un approccio sempre più consapevole e informato. Grande successo hanno avuto le attività didattiche, sia quelle dedicate ai più piccoli sia quelle per gli adulti: 340 bambini hanno partecipato alle lezioni di Nella pancia della balena, guidati nella visita a pescherecci, nella scelta, nella preparazione e nell’assaggio del pesce; 1750 persone hanno seguito Sulle rotte del sapere, 42 conferenze informative su acquacoltura, metodi di pesca tradizionali, accorgimenti per distinguere le diverse qualità del pesce; 800 consumatori si sono seduti allo stand Coop per saperne di più sulla tracciabilità del pesce. Il piacere della conoscenza non è comunque stato separato da quello della degustazione: i Laboratori del Gusto, degustazioni guidate da esperti, e il Teatro del Gusto, lezioni tenute da chef di fama internazionale, hanno accolto un oltre 1800 visitatori interessati; 40 casse di sugarelli, bughe, acciughe e sardine, pari a circa 1800 kg, sono state distribuite in assaggio a un pubblico entusiasta di ritrovare i sapori di un pesce considerato povero e normalmente poco consumato; alla Friggitoria napoletana sono state distribuite 5900 porzioni di frittura in cartoccio, mentre l’Osteria delle Marche, quella della Campania e quella del Porto da Ivan hanno servito 2050 pasti a un pubblico curioso delle specialità regionali più autentiche. Il risultato più significativo viene dai dati del Mercato del pesce fresco: 2100 kg di pesce venduto ai visitatori e oltre 1000 kg ai cuochi per le degustazioni all’interno di Slow Fish, con una netta prevalenza di quello meno “nobile”. Un esempio su tutti riferito ai due Presìdi Slow Food presenti: 1 quintale al giorno di cicciarelli di Noli pescati e 600 kg di mosciolo selvatico di Portonovo in degustazione. Grande curiosità anche nei riguardi del pesce proveniente dall’isola di Robinson Crusoe (Cile), delle salacche di Cornovaglia (Uk) e dell’Astice olandese di Oosterschelde, che hanno finito tutto il prodotto portato. “La pesca è una realtà importante, strategica per il futuro alimentare e ambientale; ma è anche una realtà in crisi che ha bisogno urgente di proposte costruttive, che scaturiscano dal dialogo tra tutti gli elementi della filiera e le istituzioni. A Slow Fish – dichiara Carlo Petrini, presidente di Slow Food - abbiamo cercato di trasmettere al pubblico una nuova sensibilità verso questo settore, definendo con l’aiuto di esperti alcune linee guida per il futuro. Dopo Slow Fish il tema della pesca diventerà centrale nell’attività di Slow Food, anche se è un comparto che da anni ci vede impegnati con numerosi Presìdi già avviati in Italia e nel mondo. Dopo l’esperienza di Sapore di Mare a Genova e grazie agli stimoli arrivati dagli operatori della pesca e dal pubblico, ci siamo rafforzati nel proposito di seguire questa realtà con impegno e dedizione. Il pubblico dei visitatori è stata un’altra positiva sorpresa: qualificato, interessato, proveniente da ogni parte dell’Italia e del mondo ha dato un contributo notevole alla riuscita di Slow Fish”.  
     
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