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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 09 Giugno 2004
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I MINISTRI DELL'OCSE RICONOSCONO CHE LA VALUTAZIONE DELLE POLITICHE È FONDAMENTALE PER SOSTENERE LE PMI INNOVATIVE |
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Istambl, 9 giugno 2004 - Il 4 e 5 giugno, i ministri e i rappresentanti di 64 paesi si sono riuniti ad Istanbul, in Turchia, per una conferenza ministeriale dell'Ocse (Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica), allo scopo di dare una risposta ad un'unica domanda: quali sono gli strumenti che funzionano veramente in termini di incentivazione della crescita di Pmi innovative? Le delegazioni hanno naturalmente tratto vantaggio dall'ascolto dei mezzi di successo reperiti da altri paesi: cluster, esenzioni fiscali, offerta di capitale di rischio da parte del governo, assistenza nell'ottenimento del primo contratto d'esportazione, incoraggiamento delle visite da parte delle nuove imprese alle fiere commerciali. Anche se i presenti hanno indubbiamente beneficiato di queste dimostrazioni aneddotiche dei mezzi rivelatisi utili per altri, è l'idea che la chiave per reperire i giusti strumenti politici sia un'efficace procedura di valutazione di quelli già in uso che ha ricevuto un ampio sostegno. Per questo la dichiarazione ministeriale di Istanbul, adottata alla conclusione delle deliberazioni, riconosce che 'un importante tema che trascende questa discussione è la necessità di costruire una cultura della valutazione, in cui programmi e politiche siano sistematicamente esaminati allo scopo di rafforzare e migliorare quelli da privilegiare'. La dichiarazione è stata descritta dal vice segretario generale dell'Ocse Herwig Schlögl come un 'documento di consenso'. 'Sono perfettamente consapevole del fatto che alcune delegazioni ritengono che le loro priorità non siano state incluse, ma questo è un documento di consenso e, come ben saprete, consenso sottende compromesso'. Il documento è un sunto delle idee e dei casi di studio discussi nel corso della conferenza. Esso delinea il miglior gruppo di politiche pubbliche suscettibili di incentivare la creazione e la rapida crescita di Pmi, ossia: politiche macroeconomiche stabili; quadri regolamentari che tengano conto dei bisogni delle Pmi e della loro integrazione nel settore formale; un sistema che appoggi lo sviluppo e la diffusione delle nuove tecnologie, in particolar modo rafforzando l'interfaccia tra scienza e innovazione. Tra gli altri strumenti ritenuti efficaci vi sono i programmi di assistenza e sviluppo per le Pmi, e le politiche che contribuiscono alla mobilitazione delle risorse umane. I partecipanti hanno riconosciuto che le priorità variano in base al livello di sviluppo del paese, alle disposizioni nazionali ed al contesto politico. Tuttavia hanno identificato un certo numero di temi che hanno ritenuto della massima importanza. Tra questi, la necessità di abbassare le barriere che ostacolano l'accesso delle Pmi ai mercati globali; il miglioramento dell'accesso al finanziamento da parte delle Pmi; lo sviluppo di una cultura della valutazione e l'assicurazione che i politici siano capaci di prendere decisioni basate su prove empiriche. Molti partecipanti hanno sottolineato che, anche se l'accesso alle finanze è importante, spesso non costituisce l'ostacolo principale alla crescita delle Pmi. Alcuni dei presenti, tra cui Jonathon Ortmans, direttore della commissione della Fondazione Kauffmann sull'imprenditorialità globale, ha parlato dell'accettazione del fallimento come di 'uno dei vantaggi culturali degli Stati Uniti rispetto a noi', ed ha aggiunto: 'Non vi sono dubbi in proposito, l'imprenditorialità comporta anche il fallimento'. David Storey, direttore dello Small Business Centre presso l'università di Warwick (Regno Unito), ha espresso alcuni pareri all'intenzione dei politici, pareri basati su anni d'osservazione delle politiche destinate a sostenere le Pmi. 'I ministri hanno politiche per tutto, ma quel che conta è che funzionino', ha detto. La sua raccomandazione è che dovrebbero 'fare di meno e meglio piuttosto che di più e peggio'. I politici dovrebbero essere capaci di rispondere a quattro domande sulle politiche che fanno, ha aggiunto: sono chiare e coerenti? Hanno obiettivi chiari? A chi sono destinate? Sono state valutate? 'Senza valutazione, è pura illusione pensare di poter raggiungere gli obiettivi', ha dichiarato il Dr Storey. Infolink: http://www.Oecd-istanbul.sme2004.org
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