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Notiziario Marketpress di Sabato 19 Giugno 2004
 
   
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  TURISTI TROPPO IMPROVVISATI METTONO A REPENTAGLIO LA PROPRIA SALUTE  
   
  L'ansia per le vacanze, l'improvvisazione e la fretta con cui frequentemente si scelgono le destinazioni dei viaggi fanno spesso trascurare i possibili rischi per la salute. Le mete tropicali, inoltre, sono sempre più richieste, perché spesso associano il fascino dell'esotico con costi più accettabili. Migliaia di turisti vanno incontro a piccoli ma fastidiosi disturbi che tolgono il piacere della loro vacanza e non raramente procurano problemi di salute più gravi e prolungati. «Ogni anno più di mille persone tornano dai viaggi tropicali con la malaria», ricorda Emanuela Zamparo, direttore del dipartimento di prevenzione della Asl 6 Friuli a Pordenone, nonché presidente della società scientifica che si occupa proprio delle malattie del viaggiatore: la Simvim, Società Italiana di medicina dei viaggi e delle migrazioni. Malaria, epatite, tifo sono le malattie infettive più comunemente contratte nei viaggi in mete tropicali. Ma innumerevoli sono i problemi che non rientrano in precise malattie, come la tipica diarrea del viaggiatore. «Troppe volte vediamo casi di infezioni che potevano essere evitate semplicemente», fa presente la dottoressa Zamparo. «Per esempio turisti che dimenticano il repellente per zanzare quando vanno in zone endemiche per la malaria, oppure fanno uso di ghiaccio senza assicurarsi che sia fatto con acqua sicura». I rischi per la salute nei viaggi sono abitualmente sottovalutati o del tutto ignorati: soltanto la metà dei viaggiatori che si recano nei paesi tropicali ha richiesto una consulenza sanitaria su precauzioni, profilassi o vaccinazioni, secondo quanto risulta dalla accurata indagine dello European Travel Health Advisory Board (Ethab) - una associazione scientifica che riunisce esperti di medicina dei viaggi di tutta Europa - condotta su oltre cinquemila passeggeri pronti a partire da nove aeroporti europei. Da questa ricerca emergono sorprese e paradossi. Come per esempio quello riguardante l'epatite A: viene percepita come la malattia più a rischio fra tutte le possibili infezioni, eppure quasi il 60 per cento dei viaggiatori non prende alcun provvedimento preventivo. La presenza in tutta Italia di oltre cento Centri di medicina dei viaggi probabilmente cambierà questa situazione che espone migliaia di viaggiatori a rischi inutili o facilmente evitabili. Questi centri, gestiti da personale medico e assistenziale molto preparato e continuamente aggiornato dalla Simvim, assiste i viaggiatori prima del viaggio, fornendo indicazioni, consigli pratici e praticando se necessario le dovute vaccinazioni; e anche dopo il rientro a casa, se dovessero insorgere dei problemi di salute. «Occorre favorire la cultura generale di capire un viaggio, la destinazione verso cui ci si dirige: non soltanto la cultura di quel paese ma anche le precauzioni e gli accorgimenti per salvaguardare la propria salute», è la saggia considerazione della Zamparo. Nessuna paura, invece, sul fronte della Sars, la sindrome respiratoria acuta severa, che l'anno scorso bloccò migliaia di turisti diretti in diverse località dell'estremo oriente. L'organizzazione Mondiale della Sanità precisa infatti che non esiste attualmente rischio di contagio per Sars in nessuna parte del pianeta.  
     
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