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Notiziario Marketpress di Sabato 19 Giugno 2004
 
   
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  VILLA LUPPIS, UNA DIMORA DI CHARME SULLA STRADA DEI TESORI DI PORDENONE  
   
  Di Giorgio e Stefania Ricci Luppis e della loro meravigliosa Villa, gioiello e vanto di Rivarotta di Pasiano (Pn) si è scritto moltissimo (fiumi di inchiostro si sono versati). Qualcuno si è profuso nel magnificare, ben a ragione, la storicità di questa ex struttura conventuale camaldolese (Xi secolo) tra i fiumi Livenza e Meduna, secolarizzata da Napoleone e acquistata dalla famiglia Chiozza-luppis. Trasformata infine, per la gioia di chi sa cogliere il meglio della vita, in magnifico residence di charme. Altri ne hanno descritto la suprema eleganza e il fascino d'antan e si sono affannati a raccontare, anche se le parole cedono all'esperienza diretta, la calorosa accoglienza di Giorgio e Stefania tra una reception impreziosita da pale del '500 e 31 romanticissime camere (tra cui 4 suite, ciascuna con un suo nome), tutte d'epoca, tutte affacciate su scenari da film, tutte dotate dei più moderni comfort. Altri ancora si soffermano sui mobili Luigi Xvi, sulle antiche specchiere, sui roseti in fiore, sul piano bar e sul ristorante dove atmosfere da salotto viennese cullano deliziosi incontri con una cucina di rara bontà. Molti, infine, pongono l'accento sulle facilities (Guida al territorio, Shopping Card, Green-fee, Ski Pass, Shuttle Bus da/per Venezia), sulla sala convegni da 180 posti, sulla fantastica piscina incorniciata dall'immenso parco, così come sulle altre mille sorprese continuamente messe a punto dal patronage. Ma Villa Luppis è anche uno scalo tres charmant verso lidi fatti di scoperte artistiche e di cultura, storia e tradizioni insospettabili. Qualche bell'esempio da cogliere al volo è nella vicina Pordenone, dove, al Museo Civico d'Arte di Palazzo Ricchieri (corso Vittorio Emanuele 51) diretto da Gilberto Ganzer che ne è anche il curatore, è in corso l'interessantissima mostra "Le sculture raccontano" (22 maggio-31 ottobre 2004): cinque nuove acquisizioni si aggiungono alla già notevole raccolta custodita in questa casa-torre del Duecento, uno degli edifici più antichi di Pordenone, appartenuta alla famiglia Ricchieri, che ha nello stemma uno scudo inquartato con l'aquila imperiale. Vengono rese note per la prima volta cinque sculture lignee (due sono donazioni) datate dal Xii al Xv secolo: tre Madonne con Bambino più un San Gottardo e un San Leonardo, entrambi di Domenico da Tolmezzo. Cinque autentiche chicche per intenditori. Il Museo Civico D'arte, nato nel 1970, offre un percorso espositivo che va dal "Tesoro dl Duomo di Pordenone" e dalla scultura lignea del Xv e Xvi secolo ad autori del '600 come il Padovanino, Luca Giordano, il Ryckaert, il Savoldo, ai veneto-friulani del '700 e '800 e al ritrattista pordenonese Michelangelo Grigoletti. Tra gli autori contemporanei: Mosè Bianchi, Casarini, Pizzinato, Cagli e altri. Patrimonio del Museo è anche la magnifica collezione, frutto delle scelte colte e raffinate dell'ingegner Roberto Ruini, riproposta nel 2003 all'attenzione del pubblico e in attesa di essere ospitata in una galleria d'arte moderna (Savinio, De Chirico, Guttuso, Sironi, De Pisis, Usellini, Campigli, Severini, Cagli, Fontana, Dova, Crippa, Picasso, Braque, Chagall). Più una ricca collezione di ceramiche, dall'antichità all'800. Dal 2003, nel Museo Civico restano una ventina di pezzi, provenienti dalla mostra "Scene dell'opera - tra melodramma e proclama politico", un grandioso percorso scenografico dalle origini del teatro in musica al Settecento e dagli spettacoli di epoca napoleonica ai Bertoja, gli scenografi preferiti da Giuseppe Verdi. Infolink: www.Villaluppis.it  
     
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