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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Giugno 2004
 
   
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  PRIVACY STANCA: "LA NORMA DEVE ESSERE UN ACCELERATORE E NON UN FRENO ALLO SVILUPPO DELLE NUOVE TECNOLOGIE"  
   
  Roma, 21 giugno 2004 - "Le norme sulla privacy debbono essere un acceleratore e non un freno allo sviluppo delle nuove tecnologie". Lo ha sostenuto Lucio Stanca, Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, intervenendo al convegno "Innovazioni tecnologiche e privacy", promosso dal Garante per la Protezione dei dati personali. In quest'ottica, ha aggiunto il Ministro, "in tutta la nostra politica ed azione per la diffusione dell'innovazione tecnologica nel nostro Paese, a partire dall'eGovernment all'eDemocracy abbiamo dato il massimo risalto alla tutela della privacy". Stanca tuttavia non ha nascosto che "nel trinomio sicurezza, innovazione e privacy ci sono aspetti ed esigenze contrastanti, soprattutto in relazione al momento, alle circostanze, alla fase storica in cui si collocano". Soffermandosi sulla dibattuta questione del recente utilizzo degli Sms da parte della Presidenza del Consiglio per informare gli elettori sul nuovo orario di apertura delle urne, Stanca ha sottolineato che "forse per la prima volta a livello nazionale si è realizzata una sorta di broadcasting nell'uso del telefonino, solitamente concepito come connessione punto a punto". "Del resto", ha aggiunto il ministro, "sarebbe stata sicuramente diversa la reazione di chi ha contestato questa iniziativa se, anziché un Sms, avesse ricevuto una lettera. In realtà le nuove tecnologie stanno cambiando il modo di comunicare non solo tra persone, ma anche dalle istituzioni verso i cittadini. Ad esempio, con l'evoluzione dell'infomobilità (Gsm o Gprs abbinati al Gps) molti Comuni informano o informeranno i cittadini sulla percorribilità delle strade, sulle interruzioni dell'erogazione di servizi, etc. E, quindi, l'iniziativa della Presidenza del Consiglio ha solo anticipato su scala nazionale un modo innovativo, diffuso e rapido per comunicare, nello specifico per l'esercizio di un diritto-dovere, ma non ha certo violato la privacy".  
     
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