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Notiziario Marketpress di
Lunedì 21 Giugno 2004
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MACHINA MUNDI IMMAGINI E MISURE DEL COSMO DA COPERNICO A NEWTON FIRENZE, ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA, 18 GIUGNO – 18 DICEMBRE 2004 |
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Firenze, 21 giugno 2004 – E' stata inaugurata all’Istituto e Museo di Storia della Scienza (Imss) la mostra Machina Mundi. Immagini e misure del Cosmo da Copernico a Newton (18 giugno – 18 dicembre 2004), uno spettacolare viaggio nell’Universo seguendone le diverse rappresentazioni elaborate da astronomi e scienziati fra il Cinquecento e il Settecento ( www.Imms.fi.it ). Realizzata nell’ambito del progetto europeo Worldview Network – Cultura 2000, la mostra nasce dalla collaborazione dell’Imss con quattro prestigiose istituzioni: il Landskrona Kulturforvaltining och Tycho Brahe Museet di Ven (Svezia), il Muzeum Nikolaja Kopernica di Frombork (Polonia), il Nàrodnì Technickè Muzeum di Praga (Repubblica Ceca) e il National Trust di Woolsthorpe Manor (Inghilterra) che, dopo Firenze, ospiteranno a turno l’esposizione. Machina Mundi è stata presentata stamani dal direttore dell’Imss, Paolo Galluzzi, da Göran Nystrom, coordinatore del Worldview Network, e dai curatori Paolo Del Santo e Giorgio Strano. Scopo dell’iniziativa è di raccontare, soprattutto a vantaggio dei più giovani, la grande storia del rapporto tra l’uomo e il cielo stellato, dalle osservazioni empiriche fino alle ardite ipotesi scientifiche che hanno prodotto i moderni sistemi planetari e aperto la strada a una comprensione sempre più evoluta della struttura e della fisica dell’Universo. E’ un percorso che procede dal sistema geocentrico tolemaico (Ii secolo d.C), così come esso fu ereditato dagli astronomi del primo Cinquecento, fino alla sintesi eliocentrica di Isaac Newton (1642 – 1727), passando per i calcoli e le scoperte di Copernico, Tycho Brahe, Galileo e Keplero. A illustrare questo cammino quattro planetari dinamici, 6 riproduzioni di strumenti antichi, fedelmente ricostruiti per mostrarne il funzionamento e per essere utilizzate dal pubblico, vari oggetti interattivi per comprendere alcuni concetti decisivi dell’astronomia antica. Eccone alcuni esempi. Un set di stereoscopi (visori con immagini tridimensionali) fa vedere su quali basi si può determinare la distanza di un astro dalla Terra. Un triquetro, un astrolabio armillare e un sestante triangolare chiariscono come si misuravano le coordinate e le distanze angolari degli astri. Telescopi di vario tipo (di Galileo - l’originale si trova proprio all’Imss - di Keplero, di Newton) consentono di apprezzarne le caratteristiche ottiche. Sezioni dei telescopi, grazie a fasci laser, mostrano in che modo i raggi luminosi producono le immagini all’interno dei diversi sistemi ottici. In mostra, ma solo a Firenze, anche circa trenta preziosissimi volumi originali. Tra gli altri, il De revolutionibus di Copernico, il De mundi aetherei di Tycho Brahe, il Dialogo sopra i due massimi sistemi di Galileo, il Mysterium Cosmographicum di Keplero e i Principia di Newton. Provengono dalla biblioteca dell’Imss, dalla Biblioteca Nazionale di Firenze, ma anche dalla Scuola Normale di Pisa e dal Museo Astronomico Copernicano di Roma. Stasera, per festeggiare l’inaugurazione, il museo sarà aperto in via straordinaria dalle 20 alle 22. Identica iniziativa lunedì 21 e 28 giugno.
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