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Notiziario Marketpress di
Martedì 22 Giugno 2004
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VALORI E PRINCIPI AL CENTRO DEL DIBATTITO SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE PROMOSSO DA PHILIPS |
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Milano, 22 giugno 2004 - Il tema dello sviluppo sostenibile e della responsabilità sociale delle imprese è oggi sempre più attuale; per questo motivo, Philips, da sempre attiva nel campo della Corporate Social Responsibility, ha deciso di promuovere la tavola rotonda dal titolo: “Sostenibilità: un nuovo sistema di valori e di sviluppo?” che si è tenuta a Milano mercoledì 16 giugno. Al dibattito, moderato dal giornalista Rai Maurizio Mannoni, erano presenti oltre a Sergio Tonfi, Communication Manager e Ethic Officer di Philips, anche una serie di importanti personaggi del mondo aziendale e non solo come Marco Roveda, fondatore di Lifegate; Antonio Gaudioso, vice segretario generale dell’associazione di consumatori Cittadinanzattiva; Emilio D’orazio, direttore del centro studi Politeia, e Alessandro Beda, vicepresidente di Sodalitas. Il dibattito si è aperto con l’introduzione del concetto di ‘eticità’ come prerequisito del prodotto. Nell’evoluzione del prodotto dal dopoguerra ad oggi infatti, ha commentato Marco Roveda, si è passati da una semplice esigenza di disporre di prodotti ad un progressivo affinamento delle loro caratteristiche. Oggi, per essere gradito al consumatore, il prodotto deve raccogliere in sé qualità, bellezza, sicurezza e, infine, evoluzione recente, eticità. Considerato ormai come un dato acquisito il fattore etico nel ruolo dell’azienda, il dibattito si è poi orientato sulla difficoltà di implementazione dei principi, ossia sulla necessità che l’intera l’organizzazione aziendale operi seguendo il criterio stabilito. E nelle parole di Sergio Tonfi di Philips è emerso proprio in questo contesto il compito principale dell’Ethic Officer, quello di promuovere sia internamente all’azienda sia all’esterno, con i diversi interlocutori della società, la cultura sostenibile. Il primo passo verso la sostenibilità è sicuramente l’adozione da parte dell’azienda di un codice etico ma, come ha spiegato Emilio D’orazio, questa scelta non porta automaticamente a risolvere ogni problema o a comportarsi in modo etico. Se il comportamento dell’azienda non è permeato da questo concetto, infatti, allora il risultato sarà nullo se non addirittura negativo. E sull’importanza cruciale della coerenza tra parole e comportamenti fattuali si è incentrato anche l’intervento di Antonio Gaudioso di Cittadinanzattiva, che ha sottolineato come questa coerenza sia proprio l’elemento chiave nella relazione con i consumatori. In particolare, Gaudioso ha sottolineato anche come i recenti scandali che hanno coinvolto diversi settori del buiness nel nostro paese abbiano indotto nei consumatori un atteggiamento di sfiducia nei confronti dell’intero mercato e hanno di conseguenza tolto buona parte della credibilità a tutte le aziende che enunciano principi di eticità. Un secondo tema di grande rilevanza emerso nel corso della tavola rotonda è quello del ruolo rivestito dal mondo dell’informazione. Una corretta informazione implica da parte della aziende la trasparenza verso i consumatori e l’onestà nella comunicazione delle informazioni sui prodotti; dal punto di vista dei media, però, comporterebbe anche lo sviluppo di competenze specifiche sulla sostenibilità che permettano di decodificare e interpretare le informazioni provenienti dalle aziende a vantaggio dei consumatori. In conclusione, il ruolo sociale dell’impresa oggi è fondamentale e insostituibile, come ha precisato Alessandro Beda di Sodalitas; è come se un’impresa prendesse in prestito dalla società le risorse umane, ambientali, sociali ed economiche necessarie per il proprio sviluppo e questo implica necessariamente una responsabilità richiamando l’idea stessa di “restituzione”. In questo senso l’impresa non è più solamente qualcosa di privato ma diviene inevitabilmente anche qualcosa di pubblico, che necessariamente deve rispondere ai cittadini.
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