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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Giugno 2004
 
   
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  ASSEMBLEA DI ASSOLOMBARDA, PERINI: “IL CORAGGIO DEL FARE PUO' RIDARE FIDUCIA AL PAESE L'EUROPA DEVE AVERE IL CORAGGIO DI USCIRE DALLA PALUDE BUROCRATICA E DI RILANCIARE GLI OBIETTIVI DI LISBONA”  
   
  Milano, 22 giugno 2004 - Si è svolta ieri mattina presso I'auditorium di via Pantano a Milano l'Assemblea Generale di Assolombarda a cui hanno partecipato molti protagonisti della vita politica ed economica italiana. All'incontro sono intervenuti, quest'anno, oltre al Presidente di Assolombarda Michele Perini, il Premio Nobel per l'economia Gary S. Becker, con una video-intervista, il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Roberto Maroni e il Presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo. "L'economia europea, rispetto a quella americana e di altri Paesi, è ancora a bassa crescita perché nel vostro Continente c'e un contesto meno favorevole all'attività imprenditoriale", ha detto l'economista americano Becker, che è nato nel 1930 in Pennsylvania, e appartiene alla "Scuola di Chicago", il gruppo di economisti caratterizzato da un approccio alternativo a quello keynesiano. "Da noi le tasse sono meno alte, avviare un'attività economica è molto più semplice, ci sono meno ostacoli burocratici, il mercato del lavoro è flessibile e assumere e licenziare è più normale. Tutto ciò ha permesso agli Stati Uniti di uscire dalla fase di recessione più in fretta di quanto stiano facendo i Paesi europei. L'europa ha sbagliato a non rendere meno rigido il sistema economico perché non è necessario mettere a rischio i conti pubblici per fare riforme strutturali che permettano all'economia di uscire dallo stallo e dalla stagnazione. Modificare il sistema fiscale per aiutare consumi e domanda interna, semplificare, sciogliere i nodi burocratici e favorire l'innovazione, sono tutte riforme di cui si nutre la crescita economica. L'india lo ha dimostrato chiaramente quando grazie a un normalissimo programma di riforme ha visto passare il suo tassi di crescita del pil dall'1 al 5-6% e la stessa cosa", ha aggiunto Becker, "possono farla l'Europa e l'Italia. Sono convinto, ad esempio, che se l'Italia riformasse il suo sistema pensionistico, che oggi permette di andare in pensione a persone ancora giovani, l'economia ne trarrebbe beneficio. Lo sono sicuro che l'Italia potrà essere leder mondiale in tanti settori perché avete ottime risorse umane e imprenditoriali, siete maestri nel design e i vostri prodotti, non soltanto quelli che ama mia moglie, ma anche quelli ad alto valore tecnologico, sono molto apprezzati dai consumatori americani e di tutto il mondo". Prendendo spunto da quanto affermato da Becker, il Presidente di Assolombarda Michele Perini nella sua relazione ha sostenuto tra l'altro: "le aziende italiane devono poter operare in condizioni di parità con quelle con cui si confrontano. Invece l'economia del Paese è avviluppata in rigidità e condizionamenti e centinaia di migliaia di imprenditori ogni giorno devono affrontare la sfida competitiva con un carico enorme di adempimenti inutili. L'eccesso di leggi e di controlli formali crea alibi e spazi per l'illegalità, vincola e penalizza i capaci e gli onesti, premia i furbi e i delinquenti. Occorrono", ha aggiunto Perini, "poche leggi semplici e controlli sostanziali. Invece, alla legislazione nazionale che soffoca le nostre imprese si aggiungono altri due pesi: la normativa di regioni, province e comuni, purtroppo destinata a crescere; la mole abnorme di leggi, regolamenti, ordinanze e procedimenti che il Parlamento e la Commissione europei sfornano a ritmi impressionanti". "Lanciamo un premio per il deputato, il senatore o il consigliere regionale, provinciale o comunale che proponga e ottenga l'abrogazione del maggior numero di leggi", ha proposto Perini. "Delegificare e varare Testi Unici sono riforme che costano pochissimo e producono un valore enorme per l'economia e per la società. Dire ciò non esime, peraltro, dal fare le riforme strutturali, pur se onerose, di cui l'Italia ha bisogno. Certo, il Governo ha iniziato il difficile lavoro di ammodernamento del Paese tra mille polemiche e ostacoli legislativi. Ostacoli che non possono essere presi ad alibi per il grande lavoro ancora da fare". "Se dobbiamo registrare positivamente le riforme della scuola, del lavoro e del diritto societario, la legge obiettivo e alcune semplificazioni", ha aggiunto il Presidente di Assolombarda, "non possiamo non sottolineare che abbiamo ancora tasse troppo alte e inique. Abbiamo una riforma delle pensioni annunciata, in attesa che qualcuno se ne occupi. Viviamo in un cosiddetto federalismo che somma e confonde competenze e poteri, mentre auspichiamo un federalismo chiaro e non oneroso. Non abbiamo sufficiente chiarezza sulle privatizzazioni, incluse quelle locali. Manca un'azione determinata a favore delle liberalizzazioni. Non vorrei che le consultazioni elettorali dei giorni scorsi avessero segnato l'ingresso in una sorta di tunnel dell'immobilismo decisionale. Lo dico al Governo e lo dico all'opposizione: non lasciamo che gli appuntamenti elettorali che ci aspettano nei prossimi due anni ci tolgano il coraggio' di compiere le tante scelte e le tante riforme necessarie al Paese. Dobbiamo agire senza perdere altro tempo. Quanto alle imprese di Milano", ha concluso Michele Perini, "la risposta alla situazione difficile in cui ci troviamo è molto chiara. Non vogliamo sostegni. Vogliamo semplicità, flessibilità, infrastrutture. Vogliamo un futuro in cui sia premiato il coraggio di chi sa inventare il nuovo ogni giorno, affrontando le sfide con l'utilizzo della ricerca e della tecnologia". Ad ascoltare gli interventi del Ministro Robèrto Maroni e del Presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, che hanno concluso i lavori dell'Assembleazgenerale di Assolombarda, erano presenti quasi 800 persone, tra cui molti esponenti di primo piano dell'imprenditoria italiana: da Marco Tronchetti Provera a Gianmarco Moratti, da Andrea Pininfarina a Fedele Confalonieri, dal neopresidente delle Ferrovie Elio Catania a Cesare Romiti, Diana Bracco, Carlo De Benedetti e Federico Falck. Tanti anche i banchieri e gli esponenti del mondo assicurativo: da Giuseppe Guzzetti a Carlo Salvatori,, da Corrado Passera a Roberto Mazzotta, da Luigi Abete a Mario Greco. Molti i rappresentanti del Governo presenti, a cominciare dal Ministro per l'Economia Giulio Tremonti, così come le autorità e le personalità della vita politica, economica e sindacale milanese, tra cui, il Prefetto Bruno Ferrante, il Questore Paolo Scarpis e i segretari di Cgil-cisl-uil Milano, Giorgio Roilo, Maria Grazia Fabrizio e Amedeo Giuliani.  
     
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