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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Giugno 2004
 
   
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  VINITALY PRESENTA I GRANDI VINI ITALIANI IN RUSSIA IL SEMINARIO ED IL GALA SONO IN PROGRAMMA IL 24 GIUGNO AL MARRIOT ROYAL HOTEL DI MOSCA  
   
  Verona, 24 giugno 2004 - Veronafiere porta in Russia il vino italiano di qualità. Il 24 giugno si svolge a Mosca, al Marriot Royal Hotel, la prima edizione di Vinitaly Moscow, un’iniziativa che l’Ente veronese organizza in collaborazione con l’Ice (Istituto nazionale per il commercio estero) nell’ambito del Progetto Origine, a cui partecipa Enoteca d’Italia, per la promozione del prodotto vino nel mondo. Il seminario degustazione, di altissimo livello, intitolato «Originalità e stile della moderna enologia italiana», rappresenta anche la prima uscita ufficiale all’estero dell’Istituto del Vino Italiano di Qualità – Grandi Marchi, una società consortile che raggruppa importanti realtà del panorama vitivinicolo italiano, caratterizzate da un’elevata immagine di prodotto e di marchio e da una spiccata propensione all’export. Veronafiere, attraverso il marchio «Vinitaly», conosciuto in tutto il mondo grazie alla posizione di leadership conquistata a livello nazionale ed internazionale nel comparto vitivinicolo, intende valorizzare le grandi produzioni nazionali, favorendo nello specifico la penetrazione dei nostri prodotti di qualità in un mercato considerato di elevato interesse commerciale per i prossimi anni. L’obiettivo è non solo creare le condizioni per allacciare rapporti economici duraturi, ma anche per agevolare l’internazionalizzazione delle imprese italiane, che in un mercato globalizzato devono essere in grado di competere nelle aree geoeconomiche di maggiore interesse. A Vinitaly Moscow, che sarà presentato da Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, e da Mario Fregoni, presidente onorario dell’Oiv (Organisation International de la Vigne e du Vin) prende parte il meglio della produzione italiana: Biondi Santi, Ca’ del Bosco, Carpenè Malvolti, Carpineto, Castello Vicchiomaggio, Dante Rivetti, Donnafugata, Fabiano, Fratelli Pighin, Garofoli Vini, Lageder, Lungarotti, Marchesi Antinori, Masi, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’almerita, Tenuta Villa Girardi, Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari, Tenuta San Guido, Umani Ronchi, Umberto Cesari, Valdo Spumanti, Viticoltori dell’Acquese. «La Russia», spiega il presidente di Veronafiere Luigi Castelletti, «è un mercato in forte sviluppo e dopo il momento difficile del ’98 ha cominciato a risollevarsi e a registrare tassi di crescita molto interessanti. Il consumo di vino è destinato ad aumentare e ad estendersi a nuove fasce della popolazione, soprattutto a Mosca e San Pietroburgo, dove l’emergente classe media sembra apprezzare sempre di più la bevanda italiana». «La scelta di questo Paese», prosegue, «ci consente di offrire, grazie alla nostra consolidata esperienza ed alla forza del marchio Vinitaly nel mondo, nuove occasioni di contatto e di scambio commerciale per i produttori italiani, che avranno l’opportunità di conoscere direttamente importatori, distributori, ristoratori e specialisti russi del settore». In Russia, attualmente, si calcola che su una popolazione di oltre 145 milioni di abitanti, di cui quasi 71 milioni «attivi», circa il 20% abbia ormai un reddito paragonabile a quello degli occidentali e quindi modelli di consumo piuttosto simili, a partire proprio dal vino, il cui acquisto rappresenta molto spesso un segno di distinzione. Il Paese, dopo la crisi economica e finanziaria del ’98, si è stabilizzato, ha quasi completato il passaggio da un’economia di piano ad una di mercato, raggiungendo in termini di reddito reale che di sviluppo i livelli di pre-crisi ed imboccando uno strada di crescita che secondo gli analisti è ormai irreversibile. Nel 2003, secondo i dati del Ministero dell’economia russo, il Pil (Prodotto interno lordo), ha registrato un incremento del 7.3%, toccando la soglia di 450 miliardi di dollari. La produzione industriale è aumentata del 7% contro il + 3.7% del 2002, mentre i consumi privati sono cresciuti dell’8%, attestandosi a 153 miliardi di dollari. Per quanto riguarda il comparto vinicolo, l’Italia occupa il quarto posto tra i fornitori di vino, dietro a Moldavia, Francia e Georgia. Nel 2003 ha esportato vini e spumanti per 280 milioni di euro, con un incremento di circa il 25% sul 2002 (dati Federazione russa). Le previsioni indicano forti margini di aumento per l’attuale quota di mercato, inferiore al 5% (contro il 50% della Moldavia ed il 17% della Francia), perché ai russi il prodotto italiano piace, ma non è ancora abbastanza conosciuto. In particolare i giovani e le classi medie delle principali città (Mosca, San Pietroburgo, ecc.) sembrano avvicinarsi con più attenzione, rispetto al passato, al mondo del vino, la cui cultura si sta ampliando sempre di più. «Educare alla qualità», osserva il direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani, «è dunque la scommessa dei produttori italiani, che grazie a Vinitaly Moscow hanno l’opportunità di partecipare ad un seminario degustazione nel corso del quale verranno illustrate ad importatori, buyers, ristoratori, esperti ed operatori del settore le caratteristiche dei vini e le possibilità di business. Si tratta di una grande occasione promozionale, che vuole far conoscere e valorizzare, come previsto dal progetto Origine e dalla partecipazione dell’Istituto del Vino Italiano di Qualità – Grandi Marche, le nostre produzioni migliori».  
     
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