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Notiziario Marketpress di
Giovedì 24 Giugno 2004
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LA COMMISSIONE PROLUNGA L’ESAME DELL’OPERAZIONE AREVA/URENCO |
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Bruxelles, 24 giugno 2004 - La Commissione europea ha avviato un esame approfondito del progetto di acquisizione da parte di Areva di una partecipazione del 50% nell’impresa Enrichment Technology Company, specializzata nelle tecnologie e nelle attrezzature per l’arricchimento di uranio, attualmente controllata al 100% da Urenco, un gruppo nucleare tedesco-olandese-britannico. In questa fase, la Commissione teme che il passaggio ad un controllo in comune possa indebolire l’attività di R&s nella tecnologia di centrifugazione e far salire i prezzi dell’uranio arricchito utilizzato come combustibile nelle centrali nucleari. L’operazione non soddisfaceva i requisiti per essere automaticamente esaminata in base al regolamento comunitario sul controllo delle concentrazioni, ma la Commissione è stata invitata a valutare i suoi effetti sulla concorrenza da Francia, Svezia e Germania. La decisione di passare alla fase di esame approfondito non pregiudica l'esito finale della valutazione dell’operazione. La Commissione ha ricevuto una richiesta comune di Francia, Svezia e Germania perché esamini l’acquisizione di una partecipazione del 50% nell’impresa Enrichment Technology Company (Etc) da parte di Areva, un’impresa statale francese attiva in tutti gli stadi della produzione di elettricità a partire dall’energia nucleare, nell’industria dei connettori e in quella del trasporto e della distribuzione di elettricità. Areva è la proprietaria di Eurodif, il più grande impianto di arricchimento dell’uranio in Europa. Etc è il braccio per lo sviluppo, la progettazione e la fabbricazione di centrifughe di Urenco, che è di proprietà delle società tedesche Rwe e E.on, della società olandese Ultra-centrifuge Nederland Limited e della britannica Bnfl. Dopo aver accertato che le condizioni per il rinvio erano soddisfatte, la Commissione ha iniziato il suo esame il 17 maggio. Essa deve valutare unicamente gli effetti della concentrazione sulla concorrenza nei mercati degli impianti di arricchimento e dell’uranio bassamente arricchito utilizzato nei reattori civili. L’arricchimento è il più costoso dei quattro stadi della produzione di combustibile nucleare e rappresenta il 35% circa del costo di produzione del combustibile e il 7% circa del costo di produzione di elettricità mediante l’energia nucleare. La prima tecnologia sviluppata per arricchire l’uranio è stata quella della diffusione gassosa. Essa è stata nel frattempo sostituita da quella della centrifugazione gassosa che ha costi di esercizio molto inferiori e che richiede investimenti di capitale notevolmente più bassi. Eurodif opera con la tecnologia della diffusione gassosa ma Areva intende sostituirla con un impianto a centrifugazione più competitivo. Urenco, da parte sua, opera anche sui mercati dell’uranio arricchito ed ha tre impianti di centrifugazione gassosa nell’Ue. Acquistando la metà di Etc, Areva acquisirà il controllo in comune di tale impresa e l’accesso alla tecnologia della centrifugazione necessario per sostituire il suo attuale impianto di arricchimento. Urenco ed Areva dovrebbero tuttavia rimanere in concorrenza tra loro sul mercato a valle dell’uranio arricchito. Dalle indagini preliminari della Commissione è risultato che nei mercati dell’uranio arricchito vi sono quattro operatori principali: Areva, Urenco, Usec (Usa) e Minatom/tenex (Russia). Urenco e Minatom/tenex hanno sviluppato attrezzature per la centrifugazione e Usec sta facendo lo stesso, mentre Areva è sempre stata attiva nel campo della ricerca tecnologica. La Commissione teme che la concentrazione Areva/urenco potrebbe portare ad una sostanziale diminuzione della ricerca e sviluppo sul mercato degli impianti di arricchimento in quanto Areva sarebbe poco motivata a continuare ad effettuare attività di R&s. Essa teme anche che l’instaurazione di un legame strutturale tra Areva ed Urenco, che insieme controllano l’80% dell’uranio arricchito nell’Ue, accrescerebbe la trasparenza e renderebbe più simmetriche le posizioni concorrenziali, cosa che potrebbe contribuire alla costituzione o al rafforzamento di una posizione dominante congiunta sul mercato. La Commissione osserva che in questo mercato esistono barriere commerciali che limitano la concorrenza di imprese non comunitarie.
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