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Notiziario Marketpress di
Giovedì 24 Giugno 2004
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CRESCONO LE INDICAZIONI ALL’IMPIEGO DI MONTELUKAST NEL TRATTAMENTO DELL’ASMA COME DIMOSTRANO LE LINEE GUIDA ITALIANE 2004 REALIZZATE NELL’AMBITO DEL PROGETTO MONDIALE ASMA |
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Milano, 24 giugno 2004 - Gli antileucotrieni assumono un’importanza sempre maggiore nel trattamento dell’asma bronchiale. L’aggiornamento 2004 delle Linee Guida italiane[1] indica gli antileucotrieni come opzione terapeutica alternativa al corticosteroide nell’asma lieve e nell’asma moderata come terapia complementare nei pazienti non adeguatamente controllati con il solo corticosteroide per via inalatoria. Non solo. Dall’ultimo aggiornamento delle linee guida italiane emerge che “l’aggiunta di antileucotrieni a basse dosi di corticosteroidi è efficace quanto più alte dosi di corticosteroidi”, con un risparmio in termini di effetti indesiderati. “La combinazione tra corticosteroidi a basse dosi e antileucotrieni, inoltre, è efficace quanto la combinazione tra corticosteroidi a basse dosi e Beta-agonisti a lunga durata d’azione relativamente al controllo delle riacutizzazioni, e rappresenta quindi una valida opzione terapeutica alternativa a quest’ultima.” “Le nuove linee guida italiane nascono per adattare le Linee Guida Internazionale Gina alla realtà del nostro paese e sono consultabili sul sito del Progetto Mondiale Asma Bronchiale www.Ginasma.it – spiega il Professor Leonardo M. Fabbri, della Clinica di Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università degli studi di Modena.” Il ruolo degli antileucotrieni come opzione terapeutica nell’asma bronchiale si è ampliato perché sono state recepite le indicazioni giunte dalle evidenze scientifiche dell’ultimo anno, in particolare dagli studi Impact e Compact. Lo studio Compact (2003), ha dimostrato che l’associazione tra il capostipite degli antagonisti dei recettori dei leucotrieni: montelukast con un cortisonico somministrato per via inalatoria ha la stessa efficacia rispetto all’impiego del solo cortisonico a dosaggio doppio nel controllare i sintomi e migliorare la funzionalità respiratoria nei pazienti con asma persistente. Lo studio Impact (2003), ha dimostrato che montelukast in associazione con il corticosteroide fluticasone, ha pari efficacia nel ridurre i rintomi e le riacutizzazioni rispetto alla terapia combinata con fluticasone e salmeterolo, con in più un miglior controllo dell’infiammazione asmatica, dimostrato dalla riduzione significativamente superiore degli eosinofili nel sangue periferico e nell’espettorato indotto. Dal board scientifico Gina, tuttavia, non emergono esclusivamente novità in campo terapeutico, ma anche precise indicazioni sull’approccio alla diagnosi e al monitoraggio del paziente asmatico. Viene affermato come obiettivo primario nel trattamento dell’asma la prevenzione ed il controllo delle riacutizzazioni. Un tale approccio ha importanti conseguenze positive sugli altri obiettivi del trattamento. Per il monitoraggio della malattia, oltre alle più tradizionali indagini della funzionalità respiratoria (Vems e Fev1), gli esperti internazionali raccomandano la misurazione di quei parametri di controllo dell’infiammazione asmatica come la conta degli eosinofili e la valutazione dell’ossido nitrico nel sangue periferico.
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