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Notiziario Marketpress di
Giovedì 24 Giugno 2004
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UN'INDAGINE RIVELA CHE IL 64% DELLE ORGANIZZAZIONI NON QUANTIFICA IL RISCHIO DI ERRORI APPLICATIVI PRIMA DELL'IMPLEMENTAZIONE DEI NUOVI SISTEMI LE PRESTAZIONI APPLICATIVE INADEGUATE COSTANO FINO A 500.000 EURO ALL'ANNO AL 74% DELLE AZIENDE |
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Milano, 24 giugno 2004 - Compuware Corporation ha annunciato che, secondo i risultati di un'indagine, il 64% delle organizzazioni non quantifica economicamente il rischio di errori prima della messa in produzione di una nuova applicazione. Considerato il così alto numero di organizzazioni che mancano della capacità di quantificare, e quindi di limitare, il rischio oltre che di misurare la qualità del software, desta preoccupazione il fatto che quasi il 74% degli intervistati abbia dichiarato che la scarsa qualità del software penalizzi le aziende con costi che arrivano a 500.000 euro all'anno. L'impatto è ancor più significativo nelle grandi organizzazioni con più di 5.000 dipendenti, dove il 15% degli intervistati valuta perdite annue superiori a 1 milione di euro. La ricerca è stata condotta tra 358 manager It di grandi aziende nell'area Emea. "Questi risultati sono preoccupanti", ha commentato Philippe Llorens, Vice Presidente per il Sud Europa di Compuware. "Il rischio dovrebbe essere misurato e monitorato attraverso l'intero ciclo di sviluppo di un'applicazione, in modo che le organizzazioni possano prendere decisioni sulla base del livello di rischio che sono disposte ad assumersi. Le aziende dovrebbero accertarsi che le parti di un'applicazione considerate maggiormente business critical vengano sottoposte a rigorosi test per limitare il rischio di errori. Se si considera, ad esempio, un'applicazione e-commerce, sarebbe sicuramente poco prudente metterla in produzione senza avere preventivamente valutato il rischio di errori nella funzionalità di pagamento. Se le aziende non iniziano a valutare il rischio, allineando le attività di test con queste valutazioni, i costi aziendali originati dalla scarsa qualità delle applicazioni sono destinati a salire". Oltre il 55% dei manager It intervistati ha dichiarato che, per i test delle applicazioni, gli addetti alla gestione non hanno saputo fornire chiare indicazioni sulle parti delle applicazioni considerate critiche per l'azienda. Conseguentemente, i team di test non sono stati in grado di sviluppare una strategia orientata alla valutazione dei maggiori elementi di rischio delle applicazioni. Questa tendenza si riflette nel fatto che, per i test delle nuove applicazioni, il 45% di questi manager It abbia dichiarato di avere adottato un approccio di tipo "prova e test" di quanti più elementi possibili dell'applicazione, nel tentativo di ottenere il 100% di affidabilità. "Non è realistico pensare di testare l'intera applicazione ed eliminare tutti gli elementi di rischio. Poiché le limitazioni in termini di tempo e budget rendono impraticabile il testing dell'intera applicazione, le aziende devono focalizzarsi sulla diminuzione del rischio a un livello accettabile, anziché tentare l'impossibile", ha aggiunto Llorens. "Le organizzazioni devono quindi assegnare priorità alle proprie attività di test, sottoponendo a test completi le parti dell'applicazione che comportano i livelli di rischio più elevati. Questo approccio basato sul rischio consente ai team di test di identificare le parti meno critiche dell'applicazione, dove eventuali difetti saranno più accettabili, anziché adottare un approccio generalizzato e dichiarare che è possibile tollerare un certo numero di difetti senza sapere quale parte dell'applicazione e, soprattutto, quale processo aziendale ne subirà le conseguenze". I test basti sul rischio consentono ai reparti It di valutare accuratamente il rischio di un'applicazione difettosa e l'impatto che tali difetti potrebbero avere sull'azienda. Questa valutazione può quindi essere comunicata al management aziendale, che potrà stabilire se un'applicazione debba o meno entrare in produzione alla data prestabilita, assumendo una decisione ponderata sulla base delle informazioni presentate dal team di test. "I team It vengono spesso biasimati per la scarsa qualità del software, anche se questa è spesso una conseguenza dalle pressioni da parte dell'azienda per l'entrata in produzione di un'applicazione. Un importante vantaggio dell'approccio di testing basato sul rischio consiste nell'eliminare i rimproveri, assicurando che management aziendale e It condividano la responsabilità del successo o del fallimento di una nuova applicazione, anziché attribuire il merito ai responsabili della gestione e addossare le colpe al reparto It", ha concluso Philippe Llorens.
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