Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Venerdì 25 Giugno 2004
 
   
  Pagina3  
  AMOVIE&MANAGEMENT CHI TOCCA L’AZIENDA DI FAMIGLIA?  
   
   Prato, 25 giugno 2004 - Piace a Prato il tema della successione nell’impresa di famiglia. In un distretto industriale di migliaia di aziende, per lo più a conduzione familiare, è un evento capitato infinite volte ed altrettante capiterà. O stanno capitando. Dunque folla delle grandi occasioni ieri sera al Castello dell’Imperatore. Molti giovani industriali, molte consorti, molti rampolli di intraprese grandi e piccole per la prima di Movie & Management, quarta rassegna di film e dibattiti sul mondo del lavoro, organizzata da Pratofutura e Gruppo Giovani imprenditori col patrocinio del Comune, dell’Università di Firenze, dell’Unione Industriale, e con il contributo di Provincia e Camera di Commercio. Si trattava di vedere e di discutere dell’Eredità, il bel film del danese Per Fly, un caso di successione, indesiderata dal beneficiato, alla testa di un impero industriale in fallimento. Che fare? A chi dar retta? Chi salvare e chi condannare anche tra i componenti la famiglia? Domande angosciose a cui tanti si sono trovati a dover rispondere. Severino Salvemini, docente di organizzazione aziendale e presidente della Sda Bocconi, introducendo i temi del film si è soffermato sulle scelte del regista, quelle che gli hanno consentito di tracciare uno spaccato della borghesia danese e di descriverne con spirito critico ambiente, valori, opzioni e ambizioni. Un film amaro, che fa soprattutto appello al senso di responsabilità del leader e che, alla fine, ha acceso un dibattito prevedibilmente assai seguito. Phillip Taylor, direttore del Polimoda di Firenze, uno dei protagonisti del dibattito, ha insistito sulle difficoltà di individuare il leader, primo passo per affrontare con razionalità la successione. Difficile, ha spiegato, perché a volte le seconde generazioni, ossia i figli dei fondatori, sono privi delle caratteristiche giuste per raccoglierne il testimone. Ne’ possono soccorrere profili scolastici o professionali evoluti. La leadership non s’impara a scuola. In questi casi meglio affidarsi a esperti, a manager temporanei, in modo da non compromettere lo sviluppo dell’impresa. Attenzione comunque alle scelte manageriali troppo calcolate. Un eccesso di razionalità può trasformarsi in freddezza, come appunto accede a Cristoffer, il giovane imprenditore dell’Eredità, che finisce con l’abbandonare la sfera emozionale. Peccato, ha spiegato Taylor, innovazioni e creatività sono spesso figlie delle emozioni, al punto che in tutte le professioni si sta andando verso un giusto bilanciamento fra universo emotivo e razionale. Da questo punto di vista Antonella Lumachi Cecchi, psicoterapeuta e psicologa clinica, ha dato una lettura "al femminile" del film proiettandosi nelle lacerazioni del protagonista, ma anche nella solitudine della moglie, che sfocia nell'incomprensione. Un contributo molto apprezzato essendo Antonella Cecchi anche consorte di un noto imprenditore pratese Le figure femminili del film, così distanti fra loro, hanno comunque offerto l’occasione di confrontarne azioni e reazioni e di trarne una lezione, ovvero che le ricette predefinite mal si adattano allo svolgersi degli eventi e alla casualità della vita. Prossimo appuntamento con Movie & Management, mercoledì 30 giugno (Castello dell’Imperatore, ore 21). Il film: Mi piace lavorare (Mobbing), di Francesca Comencini (Italia 2003). Nel cast: Nicoletta Braschi, Camille Dugay Comencini, Marina Buoncristiani,. Protagonisti: il neuropsichiatria Renato Giglioli, la sessuologa Roberta Giommi, l’imprenditrice Lola Coppini (Gruppo Lineapiù) e Giuseppe Gregori, segretario generale della Camera del Lavoro di Prato.  
     
  <<BACK