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Notiziario Marketpress di Venerdì 25 Giugno 2004
 
   
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  VINTALY MOSCOW, IL VINO ITALIANO GUADAGNA NUOVI SPAZI DI MERCATO  
   
  Verona, 25 giugno 2004 - Per il vino italiano in Russia il successo viene decretato anche dai ristoratori francesi, che stanno premiando le bottiglie made in Italy, sempre più richieste dai clienti russi. E’ una delle novità emerse oggi, a Mosca, nel corso della prima edizione di Vinitaly Moscow, che ha presentato in un qualificato wine tasting e in un workshop dedicati a buyers, ristoratori e giornalisti specializzati, una trentina di aziende nazionali di eccellenza. Tra esse, le 17 appartenenti all’Istituto del Vino Italiano di Qualità – Grandi Marchi, una società consortile che raggruppa importanti realtà del panorama vitivinicolo italiano, caratterizzate da un’elevata immagine di prodotto e di marchio e da una spiccata propensione all’export, la quale ha scelto proprio Vinitaly Moscow per la sua prima uscita ufficiale all’estero. L’iniziativa si svolge nell’ambito di Progetto Origine, a cui partecipano Ice ed Enoteca d’Italia per la promozione del vino italiano nel mondo, che è stato presentato da Mario Fregoni, presidente onorario dell’Oiv (Organisation International de la Vigne e du Vin), il quale è stato recentemente nominato membro dell’Accademia Internazionale della Vite e del Vino di Mosca. L’obiettivo di Vinitaly Moscow è di creare le condizioni per allacciare rapporti economici duraturi, agevolando, grazie al marchio «Vinitaly», leader a livello internazionale, le opportunità commerciale delle imprese italiane e favorendo la penetrazione dei prodotti di qualità in un mercato considerato di elevato interesse strategico per i prossimi anni. Nel 2003 l’Italia, che occupa il quarto posto tra i fornitori di vino, dietro a Moldavia, Francia e Georgia. Ha esportato vini e spumanti per 280 milioni di euro, con un incremento di circa il 25% sul 2002 (dati Federazione russa). Le previsioni indicano forti margini di aumento per l’attuale quota di mercato, perché ai russi il prodotto italiano piace, ma non è ancora abbastanza conosciuto. In particolare i giovani e le classi medie delle principali città (Mosca, San Pietroburgo, ecc.) sembrano avvicinarsi con più attenzione, rispetto al passato, al mondo del vino, la cui cultura si sta ampliando sempre di più. «Questa iniziativa», commenta Piero Mastroberardino, presidente di Federvini, «si colloca quale momento di sintesi qualificata e coerente per rappresentare il vino italiano di qualità, la sua originalità ed il suo territorio. E’ altresì un momento di verifica per valutare i risultati dei primi anni di lavoro su questo nuovo mercato». Michele Chiarlo, vicepresidente dell’Istituto del Vino Italiano di Qualità, sottolinea che «la scelta di Vinitaly Moscow rappresenta la prima uscita ufficiale all’estero di un consorzio che vuole promuovere in modo sinergico ed omogeneo il vino italiano di qualità nel mondo. Una politica che premia non solo le aziende del consorzio ma anche tutto il sistema vino del Paese». Jacopo Biondi Santi, dell’omonima azienda di Montalcino, evidenzia come «il mercato russo stia diventando sempre più importante. Da tempo il Brunello è presente. Prima, per una nicchia di consumatori, ora sempre più richiesto e protagonista nei ristoranti e nelle enoteche. Unico mercato al mondo, la Russia sceglie i vini italiani anche attraverso il canale della ristorazione francese, che conosce, apprezza e richiede i nostri vini». Una considerazione condivisa da Sandro Boscaini, presidente della Masi, che conferma come attualmente la Russia sia «attratta da tutto ciò che è Occidente e nello specifico dal vino che esprime la bellezza e la qualità di un territorio. L’amarone è conosciuto ed apprezzato, infatti, anche perché è un vino del Veneto, che ricorda Venezia e Verona, città di Giulietta e Romeo. Il vino italiano, inoltre, sta cominciando a conquistare anche la grande distribuzione». Pio Boffa, titolare della Pio Cesare, osserva: «Il vino italiano oggi è in grado di competere nel canale del lusso con concorrenti storici, e credo che la Russia, ovvero Mosca, San Pietroburgo, la Siberia, ecc. Daranno grandi soddisfazioni alle produzioni nazionali». Sulla stessa lunghezza d’onda Lucio Tasca d’Almerita, proprietario dell’omonima azienda. «Siamo presenti in Russia solo da un paio d’anni, ma stiamo avendo una crescita molto positiva nel canale Horeca. I consumatori apprezzano i vini rossi e per quanto concerne i siciliani il Nero d’Avola sia in purezza che in blend». Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, giudica «questa prima edizione di Vinitaly Moscow come una tappa strategica nell’internazionalizzazione di Vinitaly e di Veronafiere che sarà presente nei prossimi mesi del 2004 in altri importanti mercati, consolidati ed emergenti, del vino: Stati Uniti, Cina ed India».  
     
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