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Notiziario Marketpress di Sabato 26 Giugno 2004
 
   
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  E’ CINESE IL NUOVO MARCO POLO DEL TURISMO NELL’INDAGINE PRESENTATA A VENETO FOR YOU  
   
  Un’indagine traccia l’identikit di un turista sempre più ambito. E’ giovane, spende molto, ama i gran tour di gruppo nelle città d’arte e lo shopping, ma chiede servizi “su misura”. Italia e Francia le mete più amate in Europa. Nel 2003 hanno viaggiato all’estero oltre venti milioni di cinesi Sulle orme di Marco Polo, ma dalla Cina a Venezia e all’Italia. E’ questa la nuova, grande “rotta” dei viaggi internazionali, quella che nei prossimi anni rivoluzionerà il turismo mondiale. In Italia, infatti, il turismo parlerà anche cinese. Dopo quella russa, sulla quale all’inizio non tutti scommettevano e invece si è rivelata vincente, quella cinese è la nuova frontiera dell’offerta di vacanze del Bel Paese. Dall’oriente non arriveranno più solamente i giapponesi, ma i cinesi della “quinta industrializzazione” ormai alle porte che darà ulteriore slancio allo sviluppo prorompente in atto in una Cina sempre più protesa a inserirsi ai vertici delle super potenze economico-finanziarie mondiali. Ed è proprio il turismo cinese protagonista quest’anno a Veneto For You, terzo workshop internazionale del turismo, organizzato da Regione Veneto e Centro Estero delle Camere di Commercio del Veneto in programma a Venezia dal 24 al 26 giugno. Saranno infatti 10 i tour operator cinesi presenti all’evento attraverso cui la Regione Veneto, prima regione turistica italiana, propone sui grandi mercati internazionali la propria offerta turistica. Venezia e la Cina, come Marco Polo fece conoscere l’Impero Celeste in Europa, oggi il Veneto vuol far scoprire a sempre più cinesi le sue bellezze e quelle dell’Italia. Così, in occasione del workshop, viene presentato un manuale di marketing realizzato da Teamwork, nella quale si analizza il potenziale turistico della Cina e si traccia l’identikit del viaggiatore dell’Impero Celeste. La Cina. Un mercato che fa gola Per l’industria del turismo quello dell’Impero Celeste è un mercato che fa davvero gola. Nel 2002 infatti i viaggiatori cinesi diretti all’estero sono stati circa 16,4 milioni, 645.000 di questi hanno scelto come meta l’Europa e 322.500 sono stati anche in Italia preferendo nell’ordine: Roma, Firenze, Pisa, Venezia e Milano. Città amate per il loro patrimonio culturale e per lo shopping di qualità offerto. Ma per lo stile di vita, il carattere dei suoi cittadini, il benessere economico ed i servizi è l’Italia intera ad essere apprezzata. Non è certo un caso infatti se tutte le principali agenzie di viaggi oggi offrono vacanze verso il nostro paese e il 27% di esse ha addirittura viaggi dedicati esclusivamente a casa nostra. Il futuro poi è sempre più roseo, nel 2003 il numero dei viaggiatori cinesi fuori dai confini nazionali è cresciuto del 22% toccando quota 20 milioni, e per l’ Omt (Organizzazione Mondiale del Turismo) nei prossimi dieci anni la crescita del mercato sarà pari al 15-20% all’anno. Non solo, i cinesi l’anno scorso hanno superato i giapponesi nei viaggi all’estero, fermi a quota 13,9 milioni. Ancora qualche dato: nel 1993 hanno viaggiato all’estero 3,7 milioni di cinesi e la spesa turistica, che nel 1994 era stata di quasi 2.800 milioni di dollari, nel 2001 è salita a 11.550 milioni di dollari. Le aree visitate: 82% Asia, 9% Europa, 6% Americhe, 3% Oceania. Boom economico, boom dei viaggi. Con un miliardo e trecento milioni di abitanti, la Cina è il paese più popoloso del pianeta con un tasso di crescita pari al 7,8% ed un Pil che nel 2003 si è attestato al 9,1%, mentre nel primo trimestre del 2004 è aumentato del 9,7%. Secondo la World Bank la Cina entro il 2020 potrebbe diventare la potenza economica più grande del mondo. A trainare il formidabile sviluppo sono le grandi citta’ della “costa d’oro”: da Shangay a Hengzhou, da Hong Kong a Guangzhou, dove business e tecnologia creano ogni anno migliaia di “nuovi ricchi”. I dati infatti parlano chiaro, oggi nell’Impero Celeste vivono 150 milioni di persone con una capacità di spesa pari a quella media dei cittadini d’Europa, e per di piu’ desiderose di affermare, dimostrare e godere dello status appena acquisito. I nuovi cinesi non amano passare inosservati: scelgono la ricchezza appariscente. Si lasciano sedurre dal mito della bellezza, vogliono vestire griffati, frequentare palestre e Spa per mantenersi in forma …ma soprattutto vogliono viaggiare, perché il viaggio è simbolo di crescita economica e sociale, ma soprattutto culturale. Viaggiare all’estero dalla Cina è più facile: l’Unione Europea è Ads, Il flusso verso il Vecchio Continente a partire da quest’anno sarà incentivato: dal 12 febbraio scorso infatti tutti i paesi dell’Unione Europea sono stati riconosciuti dal governo cinese come “meta turistica” e godono quindi del titolo di “destinazione autorizzata” o Ads-authorized Destination Status, in mancanza del quale sarebbe off limits per i turisti cinesi. Sebbene la Cina stia sempre più aprendo le proprie frontiere, a tutt’oggi il turismo verso l’estero è interamente gestito da intermediari (tour operator ed agenzie) autorizzati dal governo che allacciano rapporti solo con operatori stranieri a loro volta autorizzati. La qualifica di Ads ai paesi dell’Unione Europea consentirà d’ora in poi ai nostri operatori dell’offerta turistica di accedere liberamente al mercato creando alleanze ed accordi di co-promozione con i partner orientali e, per quanto ci riguarda più da vicino, di inserire l’Italia non solo nei cataloghi dei tour operator, ma anche nelle pianificazioni pubblicitarie dei media cinesi: dalle televisioni ai quotidiani, ai settimanali di tendenza considerati vere e proprie “bibbie di lifestyle”. L’identikit del turista cinese: giovane e pronto a spendere molto Oggi si stima che siano circa 30 milioni (il 15% della popolazione ricca), i cinesi pronti a viaggiare in Europa e in Italia spendendo cifre fra 1.700 e 2.500 euro, percorrendo fino a 6.000 km per toccare il maggior numero di destinazioni possibili. Questo turista è giovane (l’età media è infatti intorno ai 37 anni), è un professionista, un dirigente o un imprenditore. Ne parliamo al maschile, ma non è affatto detto che sia uomo. In Cina infatti le donne d’affari sono molte e godono di un livello culturale, un’apertura mentale, una libertà sociale ed un’indipendenza economica al pari dei propri uomini. Potrebbe comunque essere anche uno studente di famiglia benestante. Due settimane di Gran tour in gruppo fra simboli “mito” e souvenir-trofei Inesperto, ma curioso, vuole conoscere e vedere coi propri occhi luoghi e “miti” classici, ed è quindi in cerca di un Gran tour tradizionale di 12 o 15 giorni, fatto di piazze e monumenti simbolo della cultura europea. Ma non solo! Essenziale è per lui visitare luoghi simbolici, “miti” del suo immaginario turistico, ed ama acquistare souvenir, veri e propri trofei da esibire ad amici e parenti. Per background culturale non gradisce viaggiare da solo: si sente se stesso solo se inserito all’interno di un gruppo di connazionali, ama quindi stare in compagnia e condividere emozioni ed impressioni. Viaggiare da soli non rappresenta infatti un simbolo di indipendenza e libertà. Cerca un servizio specializzato, fatto su misura e che rispetti le proprie tradizioni. Non essendo propenso a tuffarsi nelle abitudini alimentari di altri paesi, preferisce continuare a mangiare come a casa propria. Italia e Francia le più amate. Cultura ma anche sport e benessere L’italia, assieme alla Francia, è tra le mete che ama di più e, nella classifica delle città d’arte, al primo posto c’è Roma seguita dal binomio Firenze-pisa, poi da Venezia, Milano e Napoli. In un futuro ormai davvero prossimo il nostro turista cinese non si acconteterà del viaggio classico e sceglierà per le proprie vacanze il Bel Paese non solo per trovare monumenti e chiese, ma anche per seguire avvenimenti sportivi (dal calcio, alla Formula 1, al golf, alle gare di aquiloni), spettacoli di opera lirica, per trascorrere la luna di miele, per fare shopping, tour a caccia di icone griffate e per concedersi coccole e trattamenti legati al benessere ed alla cura del corpo. L’albergo? Meglio a 3 o 4 stelle, attnezione al rosso e al numero sfortunato… Sceglie alberghi a 3/4 stelle preferibilmente decorati sui toni del rosso e dell’oro in camera ma, se anche gli venisse offerta la suite più lussuosa della città gratis, non la accetterebbe mai se sulla porta avesse il numero 4 che viene considerato davvero sfortunato mentre l’8 porta fortuna. Preferisce la camera doppia a quella matrimoniale (preferibilmente per fumatori) e la vasca alla doccia. Per conquistarlo sarà necessario qualche piccolo extra che lo faccia sentire un pò a casa: zuppe istantanee nel frigobar, bollitori per preparare il te, informazioni e depliant nella sua lingua e magari una vaschetta coi pesci rossi (considerata vera fonte di relax) sul comodino. Al ristorante vuol fumare e conversare a voce alta, preferisce un servizio veloce durante il quale vengano servite il maggior numero di pietanze possibili tagliate a bocconcini, servite tutte contemporaneamente e suddivise in molte portate, accompagnate da vino dolce e chiuse con una zuppa. Dice il saggio: l’ospite ha sempre ragione… Ecco allora qualche consiglio utile A prescindere dalle scelte di marketing che verranno intraprese, qualche consiglio utile per capire meglio il turista cinese: niente pacche sulle spalle e abbracci “all’italiana”, il contatto fisico è infatti estremamente sgradito; mai parlare di lavoro a tavola; mai usare penne rosse, regalare orologi o parlare con gli interpreti trascurando i partner; salutare sempre per prime le persone anziane. Fondamentale come sempre è invece il biglietto da visita (possibilmente tradotto) che va rigorosamente consegnato a due mani. Attenzione ai punti deboli del “prodotto Italia” Per non fare un “buco nell’acqua” pero’ sara’ necessario fare qualche passo in piu’: garantire la sicurezza personale del turista (i cinesi viaggiano infatti con le tasche piene di denaro contante), farlo soggiornare in alberghi grandi e moderni ed utilizzare strumenti promozionali dettagliati, precisi e soprattutto tradotti in cinese. E’ utile approntare una versione in lingua cinese del sito internet e assumere un collaboratore cinese che possa parlare con gli ospiti. E gli altri paesi come si comportano per conquistarlo? L’esempio di Francia e Germania I francesi, in occasione del Capodanno cinese a gennaio, hanno vestito la capitale a festa: Tour Eiffel illuminata di rosso, atmosfere orientali, danze, arti marziali e dragoni. La catena Accor negli alberghi di Parigi ha aggiunto un canale satellitare in più (naturalmente in lingua cinese) e il Musée national des Arts asiatiques-Guimet si è presentato in chiave monografica. La Germania invece ha realizzato uno scambio promozionale tra il Pechino Convention Bureau e la Berlin Tourism Marketing Company per lanciare una campagna promozionale rivolta ai potenziali turisti, alle agenzie di viaggio ed ai media.  
     
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