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Notiziario Marketpress di
Lunedì 28 Giugno 2004
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UN ESPERTO NELLE POLITICHE D’IMMAGINE PER IL MADE IN ITALY. E LA MODA E’ IL SUO PUNTO DI FORZA |
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Milano, 28 giugno 2004 - Professionisti con competenze di sistema: questo in sostanza l’obiettivo formativo del Master che nasce a Milano, in Accademia di Comunicazione. In sei mesi a tempo pieno gli aspiranti selezionati dovranno diventare esperti dei percorsi strategici, produttivi e di commercializzazione della Moda. L’assetto del sistema, dunque, che si realizza attraverso il concept, il luogo, l’immagine, il linguaggio, l’evento, costituirà la loro competenza specifica. L’iniziativa di Accademia di Comunicazione risponde dunque all’esigenza di disporre di esperti da parte delle Aziende design-oriented, delle Agenzie di relazioni pubbliche e comunicazione d’impresa-settore Moda specializzate nel Fashion Brand Managing e Fashion Corporate Image, ed infine degli studi stilistici. Coordinatore del Master, che inizierà a metà ottobre prossimo, è Dalia Gallico, recentemente nominata presidente di Adi Lombardia (Associazione Disegno Industriale). Dalia Gallico, architetto, formatrice universitaria e, tra le tante altre attività di cultura integrata, anche studiosa dell’incrocio tra nuove tendenze e tecnologie, inquadrerà nel suo intervento di sabato e poi, nello svolgimento del Master, l’attuale fenomenologia del Made in Italy e del settore Fashion. La Moda è il prodotto e al tempo stesso la sua rappresentazione. Categoria del bello e del lusso, e anche dell’utile e dell’inutile, dell’appariscente e del sottotono, la Moda ormai, e quella italiana in particolare, vive al di là della reale esistenza dell’abito e dei suoi accessori, che pure esistono e sono ricercatissimi nei cinque continenti. Ma l’idea-Moda, lo stile-Moda, l’essere-Moda configurano un mondo autonomo e preesistente l’indossamento. Un mondo vivace, provocatorio, anticipatore di comportamenti e interprete della cronaca (e della storia no?). La Moda-astrazione di marca, tempio di raffinati riti estetici, ha dunque un suo doppio nelle folle di acquirenti che ne diventano sacerdoti alla ricerca a volte di personalità e di esclusività e a volte di identificazione di massa. Queste esistenze parallele, su piani sfalsati, oggi calendario/sfilata e domani boutiques, magazzini, outlet e quant’altro, animano sogni e muovono mercati: con la partecipazione di milioni di persone belle oppure no, che cercano di carpire il messaggio o l’emozione della passerella, quasi mai l’intero pezzo di stoffa, e portarsi a spasso l’uno e l’altra come gli pare, senza le regole della gran soirée né del passeggio elegante.
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