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Notiziario Marketpress di
Lunedì 28 Giugno 2004
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L'EUROPA SPIEGA COME PENSA DI SODDISFARE LA CRESCENTE DOMANDA DI METODI ALTERNATIVI AI TEST SUGLI ANIMALI |
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Bruxelles, 28 giugno 2004 - Adesso che stanno entrando in vigore le nuove norme dell'Ue sui test per i prodotti chimici e i prodotti cosmetici, cresce la domanda di strade alternative agli esperimenti su animali. La Commissione europea si sta impegnando per una riduzione dei test su animali, e lo provano i suoi investimenti nell'area, ma resta ancora molto da fare, hanno dichiarato il Commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin e numerosi scienziati. Alla luce delle due nuove normative che hanno indubbie conseguenze sui test con animali (una richiede ulteriori prove per i prodotti chimici, l'altra chiede ai produttori di cosmetici di ridurre e se possibile sospendere i test delle sostanze su animali), il 23 giugno è stato organizzato a Bruxelles un briefing, cui hanno partecipato il Commissario europeo per la Ricerca, vari scienziati e il principe Laurent del Belgio, presidente della fondazione per il benessere animale. 'Il lavoro per creare valide alternative ha raggiunto una nuova dimensione', ha detto Thomas Hartung, dell'Ecvam (il centro europeo di validazione dei metodi alternativi), una struttura che dipende dal Ccr della Commissione. 'Ritengo che adesso i tempi siano maturi per questa idea, e la Commissione l'appoggia con tutt'altra determinazione', ha aggiunto. A queste affermazioni fanno riscontro fatti concreti e verificabili in termini di finanziamento comunitario. Nell'ambito del Sesto programma quadro (6Pq), e dopo avere esaminato le proposte ricevute in risposta al primo invito, la Commissione ha già concesso 20 milioni di euro per le ricerche in questo settore. Dopo la scadenza del secondo invito, ora aperto, altri progetti dovrebbero ricevere un finanziamento. L'ecvam ha visto il suo bilancio crescere da 25 milioni di euro nel 5Pq a 35 milioni di euro nel 6Pq, ma deve impegnarsi a fondo per riuscire a tenere dietro alle domande. Nei suoi 11 anni d'esistenza, l'Ecvam ha validato 16 metodi, mentre altri due sono attualmente all'esame di un peer review, e Hartung ritiene che si tratti di un grosso successo. Ma ha aggiunto: 'per il momento abbiamo più metodi da validare di quanti possiamo trattarne, e per la prima volta nella nostra storia siamo diventati una strozzatura nel flusso della procedura'. Tutti gli oratori si sono detti d'accordo sul fatto che il prossimo passo dovrebbe consistere nel rendere più veloce la procedura di validazione, che in linea generale richiede tre anni, anche se il nuovo test di apirogenicità ha dovuto attendere sette anni prima di essere validato in tutti i paese dell'Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico). La procedura di validazione dovrebbe essere accelerata 'prima di tutto per la sicurezza stessa del consumatore, poi per il benessere animale e la protezione dell'ambiente, ma anche per garantire il futuro della ricerca e mantenere la leadership dell'Unione europea nel settore', ha detto Busquin. Vari scienziati hanno ribadito che i metodi di prova alternativi non solo evitano sofferenze agli animali, ma sono anche più economici ed efficienti. 'I test in vitro possono in linea di principio essere automatizzati, e questo non potrà mai succedere con i test su animali', ha detto Hartung. Che cos'altro può fare l'Ue per incoraggiare lo sviluppo, la validazione e l'uso dei metodi di prova alternativi? Joan-albert Vericat, direttore dello sviluppo preclinico per Neuropharma (Spagna) e membro della piattaforma industriale per le prove in vitro, pensa che il trasferimento tecnologico stia vanificando gli sforzi europei per accelerare l'introduzione di metodi di prova alternativi e sottolinea che 'i problemi del trasferimento tecnologico' fanno sì che i risultati dei progetti comunitari non stiano ricevendo l'attenzione che meritano. Vericat ha anche sollecitato una valutazione ad ampio spettro dei progetti finanziati dell'Ue e una diffusione mirata dei risultati di un tale lavoro tra le Pmi (Piccole e medie imprese). Facendo indiretto riferimento all'attuale moratoria comunitaria per il finanziamento della ricerca sulle cellule staminali degli embrioni a livello comunitario, Busquin ha anche detto che le ricerche effettuate con cellule staminali degli embrioni potrebbero accelerare lo sviluppo di metodi alternativi: 'I ricercatori finanziati dall'Unione europea stanno ricorrendo alla biologia molecolare e cellulare, e a sempre più efficienti metodi biotecnologici, che permettono, ad esempio, di effettuare valutazioni scientifiche di tossicità [...]. L'uso di colture di cellule umane, incluse le cellule staminali degli embrioni, contribuisce in modo significativo al progresso dei metodi alternativi'. Nel chiudere la riunione, il principe Laurent ha chiesto ai presenti di 'far sentire la loro voce' sui metodi di prova alternativi, in modo da mettere i normatori in sintonia con coloro che li stanno sviluppando. Infolink: http://ecvam.Jrc.it
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