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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Giugno 2004
 
   
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  LA NUOVA PIATTAFORMA DI TECNOLOGIA FORMA LA PRIMA PARTE DELLA VISIONE PER LA BIOTECNOLOGIA DELLE PIANTE  
   
  Bruxelles, 29 giugno 2004 - Il Commissario per la Ricerca Philippe Busquin ha approvato la visione ventennale per il futuro della biotecnologia delle piante in Europa, presentatagli a Bruxelles il 24 giugno. Il documento è stato stilato da rappresentanti dell'industria, della ricerca, dell'agricoltura e dalle organizzazioni di consumatori. Il documento rappresenta il primo passo verso la creazione di una piattaforma di tecnologia sulla biotecnologia delle piante nei prossimi mesi. Della piattaforma di tecnologia faranno parte i portatori di interessi che hanno sviluppato la visione, oltre a rappresentanti degli Stati membri ed altri esperti. Il loro compito principale sarà sviluppare un'agenda di ricerca strategica per il settore. 'Oggi, a fronte delle importanti sfide ai livelli globale ed europeo, dobbiamo prestare una rinnovata attenzione alle piante', scrive Busquin nell'introduzione del documento sulla visione. 'La popolazione mondiale, in continua crescita, deve essere nutrita, e le crescenti domande di alimenti d'alta qualità, sicuri ed economici devono essere soddisfatte. [...] Il passaggio ad una economia sostenibile ampiamente basata sulle risorse rinnovabili - un'economia a 'base biologica' - è tanto inevitabile quanto auspicabile'. Tra le altre personalità d'alto livello che hanno approvato la visione, oltre a Busquin, vi erano Feike Sijbesma, presidente dell'associazione europea per le bioindustrie Europabio, e Andrzej Legocki, presidente dell'Accademia delle scienze polacca. Nel corso della conferenza stampa per la presentazione del documento, il Professor Legocki ha ricordato ai giornalisti che nei decenni trascorsi sono stati i ricercatori europei a svolgere opera di pionieri nella biotecnologia delle piante, aggiungendo che ora è giunto il momento di mettere in pratica le conoscenze a vantaggio dei consumatori europei, dell'industria e dell'agricoltura. 'Dobbiamo lanciare programmi diretti allo svolgimento della ricerca in settori chiave, mentre per lo sviluppo dei nuovi prodotti si devono formare dei partenariati pubblico-privato', ha dichiarato il Professor Legocki, che ha inoltre reso noto che il lavoro della piattaforma di tecnologia seguirà una road map basata su tre priorità strategiche: produrre alimenti di migliore qualità, sani e di costo contenuto; promuovere la sostenibilità agricola e ambientale; potenziare la competitività europea attraverso la promozione della ricerca di base. La visione delinea le pietre miliari per la biotecnologia delle piante in Europa sia a breve/medio termine che a medio/lungo. Essa prevede la creazione, entro il 2015, di programmi di ricerca di base sulla genomica delle piante per i principali raccolti dell'Unione europea, progetti imperniati sul miglioramento di nutrizione e alimentazione, e partenariati pubblico-privato per lo sviluppo di prodotti agricoli e alimentari, dell'energia e dei biomateriali. Per il 2025, la visione è quella di una base di conoscenze completa sulla genomica, che abbracci tutti i raccolti d'importanza strategica nell'Ue e le varietà di raccolti superiori per soddisfare i bisogni dei consumatori e ambientali, oltre a partenariati con i paesi in via di sviluppo per contribuire alla promozione dell'autosufficienza e della competitività. Le altre sfide da raccogliere in seno alla ricerca includono l'incremento della biodiversità, la riduzione dell'impatto ambientale dell'agricoltura, il miglioramento della coesistenza e lo sviluppo di biocarburanti più efficienti. Il Commissario Busquin si è detto lieto di prestare il suo sostegno all'iniziativa per svariate ragioni. Dopo avere sottolineato l'enorme importanza economica per l'Europa delle piante e dei prodotti da esse derivati, ha attirato l'attenzione sulla stagnazione dell'investimento e sulla preoccupante emorragia di ricercatori e aziende biotecnologiche dal continente. Quando è stato avanzato che la visione di questa piattaforma di tecnologia giungeva cinque o magari anche dieci anni troppo tardi per invertire queste tendenze, Busquin ha tuttavia dissentito: 'Non stiamo cominciando da zero. Molta ricerca è già stata condotta nell'ambito della priorità 'Sicurezza alimentare' e attraverso il progetto Era-net sulla genomica delle piante, ma è certo che dovremo fare uno sforzo per incentivare la ricerca in questo settore'. Il Dr Indridi Benediktsson era uno dei rappresentanti della Commissione nel gruppo che ha redatto il documento relativo alla visione, e il Notiziario Cordis gli ha chiesto se concordasse con questa valutazione. 'Credo che questa piattaforma di tecnologia arrivi al momento giusto, perché adesso abbiamo creato l'opportuno quadro legislativo, la necessaria volontà politica e il sostegno ai settori della biotecnologia e della ricerca'. Tutti i presenti si sono adoperati per chiarire che la visione non è destinata a promuovere gli organismi geneticamente modificati, sebbene gli Ogm non siano esclusi dall'agenda. Tutti hanno anche sottolineato che le preoccupazioni e i punti di vista dei consumatori saranno ascoltati attraverso la partecipazione delle organizzazioni dei consumatori alla piattaforma. Al Commissario è stato tuttavia chiesto come mai le lobby contrarie agli Ogm non fossero state incluse nella piattaforma, per rispecchiare un'opinione condivisa da molti europei. 'Questa è una piattaforma per chi si interessa alla R&s, e quindi non siamo obbligati ad invitarvi chi non ha esperienza di ricerca. La Commissione continuerà a consultarsi con le Ong [organizzazioni non governative] e le organizzazioni ambientali, ma coloro che vogliono ottenere dei progressi in questo settore debbono essere liberi di lavorare insieme'. Busquin ha aggiunto che l'Europa possiede al riguardo degli Ogm il quadro legislativo più rigoroso del mondo, e che i consumatori saranno sempre in grado di operare la scelta tra gli alimenti geneticamente modificati e quelli tradizionali grazie al nuovo sistema di etichettatura dell'Ue. La visione dell'Europa per la biotecnologia delle piante è stata accolta con soddisfazione anche dal Professor Mohamed Hassan, direttore esecutivo della Accademia delle scienze del terzo mondo. Egli ha dichiarato che una aumentata compartecipazione con l'Europa offrirà ai paesi in via di sviluppo, specie quelli dell'Africa, l'opportunità di crearsi delle capacità in questo settore. 'Molti paesi stanno facendo veramente poco in quest'area perché non possiedono le capacità scientifiche per formarsi da sé un'opinione sulla tecnologia'. A suo giudizio, dotandoli per esempio delle risorse per svolgere il lavoro e la lunga prassi di sequenziazione genetica, i paesi in via di sviluppo potranno costruire la loro infrastruttura scientifica e contribuire allo sforzo di ricerca globale. 'Non dimentichiamoci che la maggior parte della biodiversità delle piante nel mondo si trova in alcuni tra i paesi più poveri', ha concluso il Professor Hassan. Tenendo ben presenti le sfide e le pietre miliari che la attendono sul cammino, la Commissione spera che l'industria della biotecnologia delle piante in Europa possieda ora quella base di cui ha bisogno per garantire la sua futura competitività. Infolink: http://www.Epsoweb.org/catalog/tp/index.htm  
     
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