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Notiziario Marketpress di
Giovedì 04 Marzo 2004
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L’OCCHIO DEI CARRA 1904 - 2004 UN SECOLO DI FOTOGRAFIE A PARMA |
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Parma, 4 marzo 2004 - La storia di una città come lente d’ingrandimento della storia di un intero Paese: l’Italia. Dal passato rurale e dai ritratti in posa di inizio ‘900, passando per gli anni del Fascismo e le trasformazioni sociali del periodo tra le Due Guerre, attraverso l’Italia del boom economico, e, con l’esplosione del colore nelle immagini, fino al curioso ritratto di costume della società contemporanea. Un secolo di immagini a costituire un variegato mosaico visivo. La Storia piccola e grande vissuta attraverso un obiettivo fotografico. Ecco il punto di vista privilegiato di una famiglia “storica” di artigiani-artisti della fotografia parmigiana: i Carra, operanti dal 1904 e tutt’ora in attività. La mostra “L’occhio dei Carra. 1904 – 2004, un secolo di fotografie a Parma”, organizzata dall’assessorato alle attività culturali e teatrali del Comune di Parma e dalla Fondazione Monte di Parma, verrà inaugurata a Parma presso la Galleria S. Ludovico il 2 aprile 2004 per chiudersi il successivo 2 maggio. La “dinastia” dei Carra inizia a inizio ‘900 con il capostipite Giuseppe Carra, la cui attività viene proseguita dai figli Walter e William, e successivamente dai nipoti Claudio e Dino e da Alessandro figlio di Claudio. Nella rassegna fotografica, che espone oltre 300 immagini per lo più in originale e ambientate nella città di Parma o nel suo immediato circondario, sono documentati accadimenti storici, momenti politici, sportivi, personaggi conosciuti e sconosciuti, trasformazioni urbane, industriali, di costume, del gusto, della moda: in una parola la ”vita” di una città e dell’Italia in generale nel corso del Xx secolo, così come ripresa dagli scatti delle varie generazioni di questa famiglia. In particolare, le immagini del primo periodo realizzate da Giuseppe Carra erano fotografie derivanti da lastre di vetro stampate su carta e successivamente incollate su cartoncini, decorati con gusto decisamente liberty anche sul dorso dove spesso compariva il marchio della ditta. Le immagini del secondo periodo, riferito a Walter e William, si situano tra il Ventennio fascista e il dopoguerra, e per i non più giovani costituiscono un momento caratterizzante del “come eravamo”, frammenti visivi di uno spaccato di vita non molto lontano da osservare con curiosità, simpatia, ironia e, spesso, nostalgia. Nell’ultimo parte dell’esposizione, riferita alla generazione attuale di Claudio, Dino e Alessandro, le fotografie di un passato decisamente più recente e di oggi, testimoniano l’esplosione del colore che ormai la fa da padrone nelle esigenze del paesaggio, nel ritratto, nel lavoro industriale, e nei momenti di festa o celebrativi. La mostra, allestita dall’arch. Leonardo Pedrelli autore anche della grafica, è arricchita da antichi oggetti e strumenti fotografici. Il catalogo, edito da Step, contiene una cospicua selezione delle immagini esposte. Presentazione e testi critici sono di Bruno Rossi e Romano Rosati. La mostra, realizzata grazie al contributo di Banca Monte Parma, Fondazione Monte di Parma e Barilla, è aperta tutti i giorni (orari 10-13 e 16-19) tranne il martedì ed è ad ingresso libero. L’inaugurazione è prevista per venerdì 2 aprile alle ore 18.30 presso la stessa Galleria S. Ludovico (angolo via Cavour e b.Go del Parmigianino). Informazioni sulla mostra: Silvana Randazzo Uff. Organizz. Mostre S. Ludovico (Comune di Parma) tel. 0521/218669, e-mail s.Randazzo@comune.parma.it
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