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Notiziario Marketpress di
Giovedì 04 Marzo 2004
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IL MERCATO ITALIANO DELL'INFORMATICA E DELLE TELECOMUNICAZIONI RISTAGNA NEL 2003, LA CRESCITA DELL'INTERO MERCATO NON È ANDATA OLTRE UN MODESTO 0,1 PER CENTO, CONTRO UNA CRESCITA MEDIA MONDIALE DEL 3,2 PER CENTO. LA TELEFONIA MOBILE RISOLLEVA IL COMPARTO DELLE TELECOMUNICAZIONI |
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Milano, 4 marzo 2004 - Assinform, Associazione Nazionale Produttori Contenuti Tecnologie e Servizi per l'Informazione e la Comunicazione, ha comunicato ieri i dati relativi all'andamento del mercato dell'informatica e delle telecomunicazioni in Italia nel 2003. I dati presentati danno conto del perdurare di una situazione di sostanziale ristagno. Nel 2003, il mercato aggregato dell'informatica e delle telecomunicazioni ha infatti espresso in Italia un volume d'affari pari a 60.281 milioni di Euro, con un incremento del +0,1 % rispetto al 2002 (in calo del -0,5 % sull'anno precedente). "Il mercato italiano dell'Ict sta attraversando un periodo di forte incertezza - ha commentato il neo-presidente di Assinform, Pierfilippo Roggero - E' vero che non siamo soli, almeno in Europa, a far fronte a queste dinamiche. Ma è anche vero che in Italia si è passati in soli due anni da crescite a due cifre, ai dati di oggi, che vanno posti in stretta relazione sia con la contrazione degli investimenti in innovazione, sia con la contestuale crescita zero del Pil". "Le considerazioni sono dunque due - ha aggiunto Roggero - In prima battuta, è interesse di tutti che la domanda di Information Communication Technology riprenda con vigore, perché l'Ict è fattore essenziale di innovazione, di rilancio della crescita e di riconquista di peso internazionale per il nostro Paese. In secondo luogo, è necessario che questa convinzione sia condivisa dai principali attori del nostro sistema - paese: in particolare dalle istituzioni pubbliche, dal sistema del credito e dal sistema imprenditoriale". Nel 2003, i due comparti, informatica e telecomunicazioni, hanno ricominciato a mostrare evoluzioni divergenti, a conferma della mancanza di spinta sul fronte degli investimenti. Le telecomunicazioni (apparati, terminali e servizi per reti fisse e mobili) hanno generato un volume d'affari complessivo di 40.885 milioni di Euro, in ripresa del +1,8 % sul 2002, essenzialmente sulla spinta dei servizi di telefonia mobile. La domanda di informatica è risultata pari a 19.396 milioni di Euro, in calo 3,2 %, anche per effetto di una caduta dei prezzi che ha fatto regredire non solo il comparto dei sistemi, ma anche quello del software e dei servizi (-2,2%), da sempre in crescita. "L'andamento del mercato Ict nel 2003 si presta a ben poche interpretazioni - ha commentato Giancarlo Capitani, Amministratore Delegato di Netconsulting, la società di ricerca che collabora con Assinform al monitoraggio del mercato Ict - Il mercato delle telecomunicazioni evolve sulla spinta dei servizi, valorizzando l'ondata di investimenti effettuati negli anni scorsi. Quello dell'informatica ha invece accentuato tutte o quasi le criticità emerse nel corso del 2002, quando per la prima volta dopo anni di crescita a due cifre, si è bloccato. Segue il ciclo degli investimenti fissi, ma con paradigmi d'offerta più complessi, sui quali influisce pesantemente anche la capacità di comprendere a fondo i vantaggi di nuove soluzioni e nuovi servizi". Nel seguito le note di maggior dettaglio sull'andamento del mercato. Telecomunicazioni in leggera ripresa: +1,8 per cento Nel corso del 2003, il mercato italiano delle telecomunicazioni (apparati, terminali e servizi per reti fisse e mobili) ha generato un volume d'affari complessivo di 40.885 milioni di Euro, ed è risultato in leggera ripresa (+1,8%) sul 2002 (quando, invece era risultato sostanzialmente statico (+0,4%). "Esaurita la prima ondata di investimenti infrastrutturali, si può vedere una domanda di servizi vitale e che si muove con i paradigmi del mercato di massa - ha commentato Giancarlo Capitani. "Tutto questo ha assunto connotazioni evidenti nel corso del 2003 - ha aggiunto Capitani - I servizi di telecomunicazione fissa e mobile, risultati nel complesso pari a 31.900 milioni di Euro(+5,1%), sono infatti risultati pari a 12.140 milioni di Euro in ambito business (+ del 3,6 %) e a 19.760 in ambito consumer (famiglie) in crescita addirittura del 6 per cento." Apparati e infrastrutture in frenata Il traino dei servizi è reso evidente ab-contrario anche dal dato di mercato relativo alla componente infrastrutturale (apparati), che nel 2003 è risultata pari a 8.985 milioni di Euro e in calo (-8,4%). Significativo è anche l'andamento delle due componenti di questo stesso comparto, con le infrastrutture a quota 4.710 milioni di Euro (in calo del 15,7%) e i terminali a quota 4.275 milioni di Euro (+1,4%). Servizi: +5,1 per cento La performance dei servizi rimane comunque legata alla progressione di quelli su rete mobile, che nel 2003 sono risultati pari a 15.820 milioni (+ 11,1% ). Le linee attive sono ancora cresciute (+ 4,7 %) risultando pari a 56.770.000 (per 41,4 milioni di utenti effettivi), ma ha ovviamente contato di più l'incremento della spesa annua per linea, risultata pari a 380,2 Euro (+6,8%) e che oramai da un triennio mostra una crescita apprezzabile, grazie al contributo dei servizi non voce (Sms, Mms e altri Vas), risultati pari a 2.135 milioni di Euro (+36,3%). I servizi su rete fissa hanno generato un mercato di 16.080 milioni, stabile rispetto al 2002. La componente voce è risultata pari a 10.260 milioni di Euro (-2,4 %), mentre la restante componente è risultata pari a 5.820 milioni (+3,7%). La telefonia mobile supera la fissa Il 2003 è stato anche l'anno del tanto atteso sorpasso della telefonia mobile sulla fissa. L'intera domanda di telefonia mobile (apparati+servizi+terminali) è infatti risultata pari a 21.041 milioni di Euro, in crescita del +6,7%, contro i 19.844 milioni della fissa, in calo del 3,0%. Informatica: -3,2 per cento Nel 2003, il mercato dell'informatica ha accentuato le criticità del 2002, quando per la prima volta dopo anni di crescita a due cifre, si è bloccato. I 19.396 milioni di Euro del 2003, indicano un ulteriore e più accentuato calo della domanda: -3,2% rispetto all'anno precedente (-2,2%). E' venuta a mancare anche la spinta del comparto dei servizi. E' la prima volta che questo succede da dieci anni a questa parte. "E' la conferma di una situazione difficile contrassegnata da una domanda fiacca e da una caduta dei prezzi (downpricing) che interessa l'intero mercato. - ha commentato Capitani - Significativa è anche la riduzione del numero e dell'importo di nuovi progetti, presso l'utenza sia pubblica che privata." Frenano tutti: dalle famiglie alle piccole e alle grandi imprese Nel corso del 2003 è venuta a mancare la spinta di tutti gli attori. La domanda delle famiglie è risultata pari a 791 milioni di Euro (-3,5%), quella delle piccole imprese a 3.633 milioni di Euro (-4,5%), quella delle medie a 4.513(-3,0%) e quella delle grandi imprese a 10.459 (-2,8%). "I nuovi fattori di spinta, come il rinnovo del parco tecnologico, l'integrazione applicativa, la messa in sicurezza dei sistemi e quanto serve ad evolvere verso le architetture Web non sono bastati a sostenere il mercato - ha aggiunto Capitani - La situazione recessiva mostra oramai connotazioni strutturali che giustificano il richiamo alla volontà di innovare." Anche l'andamento rilevato nei comparti in cui convenzionalmente si suddivide il mercato dell'informatica non lascia dubbi al riguardo. Nel 2003, le vendite di hardware, pari a 5.073 milioni di Euro, sono risultate in calo del 5,6%, con un rallentamento netto, anche se meno drammatico di quello registrato l'anno prima (-13,5 %), che già aveva segnato l'inversione negativa del ciclo; quelle dei servizi di assistenza tecnica, pari a 945 milioni di Euro sono risultate ancora in calo (-3,1%); mentre quelle di software e servizi, pari a 13.378 milioni di Euro sono per la prima volta regredite (-2,2%) dopo più di vent'anni di crescita costante. Hardware: crescono i volumi, calano i prezzi Alla contrazione del mercato dell'hardware (5.073 milioni di Euro, in calo del 5,6%) ha contribuito soprattutto il calo dei prezzi (downpricing), che nel caso dei Pc ha letteralmente spazzato gli effetti di un ricupero in volumi. Nel 2003, le vendite in unità sono ritornate a crescere per i personal computer (+9,8%), e per i grandi sistemi (+23% in Mips), mentre sono scese per i server midrange (-4%), le workstation(-17,3%) e le stampanti (-5,4%). Le vendite in valore sono scese per tutti i comparti ( Pc -3%; server-midrange -8,3%; workstation - 26,4%; stampanti -14,7%) con la sola eccezione dei grandi sistemi(+11,4%) Alla ripresa delle vendite in volumi dei Pc (3.101.000 unità; + 9,8%) ha contribuito solo la domanda proveniente dalle imprese (2.395.000 unità, +15,3 %). Quella delle famiglie (706.000 unità) ha infatti evidenziato un'ulteriore contrazione (-5,4%) che, se considerata congiuntamente a quelle degli anni precedenti conferma un calo strutturale. Per quanto riguarda i Pc, i portatili risultano ancora in crescita con 1.089.000 unità vendute nel 2003 (+33,1 % ). Oramai offerti a prezzi sempre più accessibili, i portatili sottraggono quote ai desktop (1.880.000; -0,9%). Servizi in calo per la prima volta in vent'anni: la spia di un mercato bloccato Nel 2003, alla dinamica del comparto del software e dei servizi di informatica (13.378 milioni di Euro; - 2,2 % ) hanno contribuito soprattutto, e come sempre i servizi, ma per la prima volta in chiave negativa. La battuta d'arresto del comparto ha contribuito in misura significativa alla contrazione dell'intero mercato It. Più in particolare, la componente servizi (sviluppo applicativo e progettuale, systems integration, servizi di elaborazione in conto terzi, consulenza, formazione e così via ) ha fatto registrare un volume d'affari pari a 9.371 milioni di Euro (in calo del - 4 % sull'anno prima, quando ancora risultava in crescita del +3,4%). Per contro, la componente software, si è attestata a quota 4007 milioni, con una crescita del +2,2 %, vicina a quella dell'anno precedente (+3%). La crescita del software deriva dal lancio sul mercato di nuovi strumenti d'integrazione, dall'upgrade di applicativi integrati (Erp) e dall'investimento in aree specifiche come la sicurezza, la business intelligence e il Crm. Il calo dei servizi è la risultante fra la caduta delle componenti della domanda legate al lancio di nuovi progetti (servizi progettuali e implementativi di systems integration, consulenza e formazione) e alla munutenzione applicativa, non controbilanciato dal ritrovato dinamismo della domanda di servizi in outsourcing, che è l'unica che cresce a tassi apprezzabili (+2,6%)
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