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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Luglio 2004
 
   
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  ZUCCHERO: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE UN REGIME PIÙ ADERENTE ALLE ESIGENZE DEL MERCATO, DEI CONSUMATORI E DEL COMMERCIO  
   
  La Commissione europea ha presentato oggi una riforma radicale del regime europeo nel settore dello zucchero. Oggetto di aspre critiche, che stigmatizzano una cattiva assegnazione delle risorse, il regime attuale è tacciato di ostacolare la concorrenza, di nuocere ai paesi in via di sviluppo a danno dei consumatori, dei contribuenti e dell'ambiente. La Commissione propone significative riduzioni delle esportazioni di zucchero e del volume delle restituzioni all'esportazione, la soppressione dell'intervento, la riduzione della produzione europea di zucchero e un abbattimento del prezzo interno, insieme alla concessione di un aiuto disaccoppiato a favore dei bieticoltori. La riforma avrà inizio nel luglio 2005. I cambiamenti saranno introdotti gradualmente nell'arco di quattro anni per permettere l'adeguamento di tutti gli interessati. Date le incertezze sullo scenario internazionale, è prevista una revisione del regime nel 2008. Il Commissario europeo all'Agricoltura, Franz Fischler, ha affermato: “Questa riforma offre prospettive realistiche sia al settore europeo dello zucchero che ai paesi in via di sviluppo. I nostri consumatori vedranno apparire sul mercato prodotti maggiormente rispondenti alle loro esigenze, mentre i paesi in via di sviluppo vedranno diminuire radicalmente le distorsioni degli scambi.” Impatto della riforma La riforma permetterà all'Unione europea di continuare a produrre zucchero ad un livello competitivo e sostenibile. Gli aiuti diretti al reddito disaccoppiati compenseranno parzialmente le perdite di reddito dei bieticoltori, i quali beneficeranno di un compendio completamente slegato dalla produzione. I consumatori europei e le industrie europee utilizzatrici di zucchero beneficeranno di prezzi più bassi. La riforma affronterà anche alcuni problemi ambientali causati dalla produzione intensiva. Occupazione L'attuale regime del settore dello zucchero non garantisce il posto di lavoro: nell'ultimo decennio la filiera ha perso globalmente circa 17 000 posti di lavoro. Dei 240 zuccherifici presenti in Europa nel 1990, ne ritroviamo soltanto 135 nel 2001 e questa tendenza sembra persistere. La riforma comporterà anche una ristrutturazione, che permetterà tuttavia di portare avanti una produzione competitiva, in grado di offrire posti di lavoro stabili. La riforma darà al settore il tempo necessario per adeguarsi. Per attutire l'impatto socioeconomico della ristrutturazione, la Commissione propone un piano di riconversione degli zuccherifici che non sono più redditizi. I nuovi Stati membri Dato che i nuovi Stati membri già beneficiano interamente del regime dello zucchero in vigore, la Commissione propone di erogare interamente i pagamenti previsti dalla riforma, i quali saranno soggetti alla disciplina finanziaria. Piano d’azione Acp L'unione europea rispetta appieno i propri impegni nei confronti degli Stati Acp e dell’India, i quali, grazie alla riforma, hanno di fronte una prospettiva chiara, possono mantenere le importazioni preferenziali e conservare un mercato di esportazione ambito. L'unione europea avvierà un dialogo con i paesi interessati dalla riforma in base ad un piano d'azione che sarà proposto entro la fine del 2004 allo scopo di definire idonee misure inerenti al commercio e allo sviluppo. La Commissione proporrà la realizzazione di programmi concepiti per aiutare tali paesi ad adattarsi alle nuove condizioni del mercato nel settore dello zucchero, a migliorare la competitività del loro comparto produttivo, se ne risulti comprovata la redditività, oppure a promuovere il processo di diversificazione. I 49 paesi più poveri potranno esportare nell'Unione europea quantitativi più ingenti di zucchero in esenzione da dazi doganali. Principali cambiamenti: riduzione del prezzo istituzionale di sostegno, che passa da 632 euro/t a 421 euro/t in due tappe nell'arco di tre anni; riduzione del prezzo minimo della barbabietola da zucchero da 43,6 euro/t 27,4 euro/t in due tappe nell'arco di tre anni; soppressione dell'intervento pubblico, che viene sostituito da un regime di ammasso privato; riduzione della quota di produzione europea di 2,8 milioni di tonnellate (da 17,4 a 14,6 milioni di tonnellate) nell'arco di quattro anni; riduzione di 2 milioni di tonnellate del volume delle esportazioni che beneficiano di restituzioni (da 2,4 a 0,4 milioni di tonnellate); nuovo pagamento disaccoppiato a favore dei bieticoltori, destinato a compensare in parte (60%) le perdite di reddito; trasferibilità delle quote tra gli operatori dei diversi Stati membri; piano di riconversione degli zuccherifici che abbandonano l’attività (aiuto di 250 euro/t). Infolink: http://europa.Eu.int/comm/agriculture/capreform/index_it.htm  
     
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