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Notiziario Marketpress di
Giovedì 04 Marzo 2004
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CRESCE LA CONSAPEVOLEZZA DEGLI UTENTI VERSO IL FURTO DI IDENTITÀ DIGITALI, MA LA FIDUCIA RESTA BASSA. I RISULTATI DI UN’INCHIESTA DI RSA SECURITY |
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Milano, 4 marzo 2004 – I risultati di un’indagine condotta da Rsa Security hanno dimostrato un notevole divario fra la consapevolezza dei consumatori nei confronti del furto di identità digitali e la loro capacità di proteggersi da questo rischio. Nonostante le preoccupazioni, la maggior parte dei consumatori sembra continuare ad affidarsi a password deboli, cosa che aumenta in modo incisivo i rischi di esposizione al furto di identità. “Sebbene la pubblica amministrazione, i servizi finanziari e il comparto della sicurezza abbiano fatto grossi passi avanti rispetto allo scorso anno per aumentare la consapevolezza nei confronti del furto di identità e incoraggiare l’adozione di policy di sicurezza, le organizzazioni devono proseguire in questa direzione se vogliono vedere aumentare la fiducia dei consumatori nei confronti del business online”, ha dichiarato John Worrall, vice president worldwide marketing di Rsa Security. “I consumatori devono potersi sentire sicuri quando effettuano transazioni online o le aziende non realizzeranno mai il potenziale di risparmio sui costi e aumento di fatturato offerti da Internet”. Consapevolezza del furto di identità e sensazione di sicurezza L’indagine, condotta per il secondo anno consecutivo da Opinion Research Corporation e commissionata da Rsa Security, ha messo a confronto comportamenti, percezioni e policy di sicurezza dei consumatori di oggi rispetto a quanto rilevato lo scorso anno. A oltre 1.000 consumatori sono state sottoposte una serie di domande relative alla consapevolezza delle problematiche di sicurezza, al sentirsi protetti e all’uso di strumenti disponibili per proteggersi dal rischio di furto di identità e di attacchi informatici. Alla domanda “Qual è il vostro grado di informazione oggi riguardo il furto di identità rispetto allo scorso anno” il 63% si è detto “Più informato”. Tuttavia, il 49% di questi non si considera affatto più sicuro e il 26% addirittura più vulnerabile rispetto al 2003. Solo il 18% degli intervistati si sente più protetto quest’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e di questa percentuale oltre la metà attribuisce questo aumento della sicurezza alla propria personale salvaguardia, mentre meno del 30% lo indica gli avanzamenti della tecnologia di sicurezza e le modifiche delle policy e procedure bancarie. “Essere consapevoli del furto di identità rappresenta certamente il primo passo avanti, ma le organizzazioni devono fare ancora molta strada se vogliono che i consumatori si sentano sicuri”, ha aggiunto Worrall. L’uso di password aumenta la vulnerabilità Secondo i risultati dell’indagine, parte della vulnerabilità è il risultato di una scarsa gestione di Pin e password per l’accesso ai servizi online, sistemi desktop, Atm e altri servizi elettronici. Circa due intervistati su tre (63%) utilizzano meno di cinque password per l’accesso a tutte le informazioni elettroniche e oltre uno su dieci (15%) utilizza solo una password per tutto. “I consumatori hanno la falsa impressione che le password offrano sicurezza sufficiente per proteggere le informazioni personali”, continua Worrall. “Le organizzazioni lungimiranti con un gran numero di persone che accede a informazioni elettroniche - clienti, dipendenti, partner – riconoscono che forme di autenticazione più affidabili rivestono un’importanza critica per la sicurezza di informazioni importanti, comprese le informazioni personali e i patrimoni dell’azienda”. Ad esempio, Rsa Security ha recentemente annunciato la collaborazione con Microsoft per offrire elevata sicurezza ai clienti enterprise di Microsoft Windows, sostituendo le password statiche con autenticazione forte a due fattori. Inoltre, la soluzione per l’autenticazione a due fattori Rsa Securid è stata recentemente adottata da istituzioni finanziarie e organizzazioni che operano con l’e-business per offrire a clienti e partner un accesso più sicuro alle informazioni elettroniche. “Guidiamo una tendenza verso la sostituzione delle password con metodi migliori di autenticazione”, ha aggiunto Worrall. “L’aumento di tale tendenza consentirà di colmare il divario tra la consapevolezza dei consumatori nei confronti del furto di identità e la loro effettiva protezione contro questo rischio”. Altri risultati dell’indagine: - I consumatori sono oggi meno disposti a offrire ai commercianti online informazioni personali rispetto allo scorso anno. Se nel 2003, il 35% era riluttante a fornire informazioni personali, quest’anno la percentuale ha raggiunto il 44%. ·- L’impatto di minacce fisiche alla sicurezza, come il terrorismo, l’11 settembre e la guerra in Iraq hanno oggi meno effetto sulla consapevolezza dei consumatori riguardo alle problematiche di sicurezza di quanto non ne avessero nel 2003, mentre le minacce informatiche come il furto di identità, i virus e lo spamming stanno avendo maggiore effetto. ·- I consumatori ritengono che la responsabilità principale della protezione dal furto di identità ricada sugli individui e le rispettive istituzioni finanziarie. Alla domanda “Quale dei seguenti è da ritenersi ‘Molto responsabile’ per la vostra protezione dal furto di identità”, il 65% ha indicato se stesso, il 53% le banche e le istituzioni finanziarie, il 29% l’entrata in vigore di leggi apposite, il 27% la pubblica amministrazione e il 24% i commercianti (era possibile fornire più di una risposta). Metodologia dell’indagine L’indagine composta da nove quesiti sulle attitudini, percezioni e policy di sicurezza dei consumatori è stata condotta a livello nazionale, telefonicamente su un campione di 1.022 adulti nel periodo dal 29 gennaio al 1 febbraio 2004 da Opinion Research Corporation. Il margine di errore è del 3% per i risultati basati sull’intero campione.
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