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Notiziario Marketpress di Mercoledì 01 Settembre 2004
 
   
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  A MILANO DAL 29 OTTOBRE AL 27 NOVEMBRE LA MOSTRA DI GIANCARLO OSSOLA FABBRICHE, STANZE E INTERNI DI LUCE  
   
  Milano, 1 settembre 2004 - Dal 29 ottobre al 27 novembre si terrà alla Galleria Agorárte di Milano la mostra di Giancarlo Ossola, dal titolo Fabbriche, stanze e interni di luce La personale raccoglierà 25 opere (20 dipinti e 10 tempere su carta) che testimoniano la recente fase di ricerca dell’artista nato nel 1935 a Milano, dove vive e lavora. L’iniziativa è organizzata da Agorárte srl in collaborazione con il Gruppo Camuzzi International spa. “Le grandi opere di questa mostra – come sottolinea il curatore Claudio Cerritelli - ci portano nei misteri delle fabbriche, nei luoghi surreali e spaesati dove i segni pittorici fissano il divenire della luce in un continuo fluire di sensazioni atmosferiche che vibrano incandescenti nel crepuscolo della mente. In tal senso Ossola ha la capacità di dipingere la polvere del tempo, la luce annerita dei macchinari in disuso, il color petrolio degli ambienti, la vischiosità delle materie liquide che invadono lo spazio, con il piacere di trasformare il soggetto architettonico con soluzioni pittoriche diverse e contrastanti”. Risulterà in mostra anche il particolare sviluppo che Ossola ha impresso recentemente, con la tecnica agile e fluida della tempera su carta a mano e di alcuni olii, alle tematiche degli interni di “abitazione”, viste un tempo come “depositi della memoria” e “serbatoi dell’arcano individuale” e ora più puntualmente rivisitati con una particolare, deformante visionarietà. Formatosi in un ambito culturale che ha come riferimenti l’espressionismo tedesco e l’informale europeo, Ossola si avvicina al clima del realismo esistenziale di matrice lombarda, fino a maturare una propria inconfondibile figuralità sempre indissolubile dai valori della luce. Caratterizzata da un uso inquieto e concitato del colore, la pittura di Ossola esprime negli ultimi decenni le dinamiche rappresentative di uno spazio avvolto da ombre e bagliori, da luci radiose e crepuscoli che portano la misura realistica dei luoghi, come nel recente ciclo degli ‘interni domestici’, a farsi tensione visionaria. Attraverso un’intensa avventura espositiva a livello europeo, Ossola sviluppa in modo originale un’idea di rappresentazione legata ai valori dell’emozione spaziale, alle persistenze della tradizione pittorica come memoria senza tempo, come esercizio d’invenzione non condizionato dai flussi delle mode ma saldamente ancorato allo studio dei grandi maestri del passato: Rembrandt, Magnasco, Piranesi, Giacometti, Sutherland, Wols, Bacon.  
     
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