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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 01 Settembre 2004
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AL CONGRESSO DELLA SOCIETÀ EUROPEA DI CARDIOLOGIA UNA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE PROMUOVE L’ELETTROSTIMOLAZIONE CARDIACA |
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Monaco, 1 settembre 2004 – E’ stata lanciata al congresso dell’Esc (European Society of Cardiology) in corso a Monaco, la prima campagna di sensibilizzazione europea per evidenziare i benefici e l’ottimo rapporto costo/efficacia dei dispositivi di elettrostimolazione per i pazienti che soffrono di scompenso cardiaco. Per strutturare e promuovere la campagna di sensibilizzazione Guidant, St Jude Medical e Medtronic, le tre aziende leader nel settore della tecnologia medicale, hanno deciso di allearsi e affrontare insieme il problema della carenza di prescrizioni della terapia con dispositivo di elettrostimolazione. Target principale della campagna sono le cardiologie di tutta Europa che, grazie alla campagna avranno in mano, d’ora in poi, tutti gli strumenti necessari in modo da definire la migliore opzione terapeutica per i loro pazienti affetti da scompenso cardiaco. Lo scompenso cardiaco rappresenta l’unica malattia cardiovascolare in Europa la cui prevalenza è in aumento. Nonostante la disponibilità di tecnologie altamente avanzate con un ottimo rapporto costo/efficacia, per la maggior parte dei pazienti europei viene presa in considerazione solo la terapia farmacologica. Nel prendere una decisione in termini di economia di acquisti, è sempre difficile confrontare la terapia farmacologica con un dispositivo per l’elettrostimolazione. I costi iniziali dei dispositivi in sé sono considerati elevati, rendendo difficile una visione dei risparmi realizzabili a lungo termine. Tuttavia, i costi relativi ai dispositivi si recuperano generalmente entro un anno, con la riduzione dei costi per ricoveri e terapia farmacologica. Come dimostrato da numerosi studi, la terapia di elettrostimolazione consente di migliorare enormemente la qualità della vita dei pazienti riducendo al contempo i tassi di mortalità e ospedalizzazione. Tuttavia, lo standard terapeutico per lo scompenso cardiaco continua ad essere tradizionalmente la terapia farmacologica, generalmente con Ace-inibitori, diuretici, beta bloccanti, e diossina. L’evidenza clinica dell’efficacia del trattamento con i dispositivi di elettrostimolazione è emersa in diverse ricerche riportate in letteratura. Il New England Journal of Medicine ha, infatti, pubblicato i risultati di uno studio clinico da cui è emerso che il 69 per cento dei pazienti con Crt ha ottenuto un miglioramento di almeno una classe nella classificazione funzionale e terapeutica dei pazienti cardiaci della New York Health Association (Nyha), dimostrando un marcato miglioramento nella qualità della vita dei pazienti. I pazienti affetti da scompenso cardiaco con impianto di Crt hanno dimostrato di essere in grado di compiere la maggior parte delle attività quotidiane, allungare la camminata del 40 per cento, soffrire meno di fiato corto di essere in generali in grado di condurre una vita più normale. Tali pazienti hanno, inoltre, molte meno probabilità di subire un attacco cardiaco improvviso rispetto al resto della popolazione. I defibrillatori impiantabili (Icd), o gli ultimi dispositivi Crt con defibrillazione, sono in grado di erogare uno shock destinato a ripristinare la normale funzionalità cardiaca nel caso in cui un paziente sviluppasse un’aritmia pericolosa. Scd-heft, il più grande studio condotto finora sugli Icd, ha preso in esame i benefici, in termini di sopravvivenza, della terapia con Icd in 2.521 pazienti affetti da scompenso cardiaco da lieve a moderato. I risultati sono stati estremamente convincenti: gli Icd riducevano la morte cardiaca improvvisa del 23 per cento rispetto al placebo nei pazienti con scompenso cardiaco moderato. Ulteriori studi pubblicati sul New England Journal of Medicine (Madit Ii, Definite e Companion) hanno confermato che gli Icd e i Crt-d riducono in maniera significativa il rischio di morte per aritmie o altre cause rispetto alla terapia convenzionale: il tasso di mortalità si riduceva fino al 36 per cento. I dispositivi per il trattamento dello scompenso cardiaco includono la terapia di resincronizzazione cardiaca (Crt) e i defibrillatori impiantabili (Icd), spesso associati in un unico dispositivo (Crt-d). Lo scompenso cardiaco costituisce una malattia cronica debilitante, con un impatto significativo sulle capacità fisiche generali e sulla qualità di vita del paziente. Si verifica quando il cuore non è in grado di pompare sangue a sufficienza per una circolazione adeguata in tutto l'organismo. La prima manifestazione di uno scompenso cardiaco è una ridotta erogazione sanguigna dal ventricolo sinistro, la principale camera del cuore da cui viene pompato il sangue. I sintomi caratteristici dello scompenso cardiaco sono generalmente dispnea (respiro corto) e affaticamento invalidanti, ed edema (solitamente a carico di piedi e caviglie). Il progredire della malattia ha spesso conseguenze drammatiche. Nei pazienti cui viene diagnosticato lo scompenso cardiaco, l’arresto cardiaco improvviso si verifica ad un tasso da sei a nove volte maggiore rispetto al resto della popolazione, mentre si stima che il 50 per cento dei pazienti muore entro cinque anni dalla diagnosi, e il 10 per cento entro il primo anno. Lo scompenso cardiaco colpisce oltre 22 milioni di persone nel mondo con circa 3 milioni di pazienti nei cinque maggiori paesi europei (Regno Unito, Francia, Germania, Italia e Spagna). Ogni anno, vengono diagnosticati più di 330.000 nuovi casi di scompenso cardiaco nei cinque maggiori paesi europei. Dal 1979 al 1998, è cresciuta del 135 per cento la mortalità per questa patologia, che rappresenta, peraltro, l’unico tra i disturbi cardiaci maggiori con prevalenza in aumento.
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