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Notiziario Marketpress di
Martedì 07 Settembre 2004
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BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA: RISULTATO DELLA GESTIONE IN CRESCITA DEL 7%, UTILE NETTO + 10% E IMPIEGHI IN ACCELERAZIONE |
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Verona, 7 settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare di Verona e Novara ha approvatoli 31 agosto il bilancio semestrale consolidato del Gruppo al 30 giugno 2004. Nonostante il quadro congiunturale debole dei primi sei mesi del 2004, i risultati economici del Gruppo sono in crescita sul 2003, più che in linea con gli obiettivi del piano triennale 2004/2006. Il Banco Popolare di Verona e Novara, considerata l’imminente conclusione del processo di integrazione, sta ora focalizzando la propria strategia di crescita sull’aumento delle quote di mercato, sull’affinamento dell’attività operativa e sul costante miglioramento degli standard di efficienza interna. Conto Economico Consolidato Il risultato della gestione realizzato nel semestre è risultato pari a 463 milioni, in crescita del 7,0% rispetto ai 433 ). Il*milioni rappresentanti il dato reso omogeneo del primo semestre 2003 ( risultato positivo è il frutto delle azioni intraprese dal Gruppo sia sul fronte dello sviluppo dell’attività di intermediazione, sia sul versante del controllo dei costi. Il margine di intermediazione è risultato pari a 1.129 milioni evidenziando una crescita di 11 milioni pari all’1,0% rispetto ai 1.118 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. L’incremento registrato deriva da una crescita del margine dei servizi (+17 milioni) e dei dividendi (+29 milioni) che compensano la flessione del margine di interesse. (-36 milioni). Il margine di interesse è risultato pari a 573 milioni, rispetto ai 608 milioni registrati lo scorso anno. In un contesto caratterizzato da una generale ulteriore diminuzione dei tassi di mercato il margine di interesse è stato penalizzato dalla riduzione della redditività, sia dell’attività di intermediazione creditizia con la clientela, sia delle attività finanziarie in cui è investito il “patrimonio libero”. Includendo i dividendi e utili da partecipazione in società valutate a patrimonio netto (in crescita da 17 a 47 milioni) il margine finanziario si attesta a 619 milioni, in calo dell’1,0% rispetto ai 625 milioni del 2003. Il margine dei servizi ha raggiunto i 510 milioni rispetto ai 493 milioni del 30 giugno 2003 grazie al maggiore apporto garantito dalle commissioni nette che sono cresciute del 13,8% passando dai 328 milioni del 30 giugno 2003 agli attuali 374 milioni. L’aumento deriva in misura significativa dall’attività di gestione ed amministrazione del risparmio con continua crescita delle commissioni di bancassurance rispetto al 2003. Tale incremento, unitamente alla crescita dell’8% degli altri proventi netti, ha più che compensato il calo dei profitti da operazioni finanziarie scesi dagli 80 milioni di euro del 30 giugno 2003 ai 45 milioni del 30 giugno 2004 (-43,7%) principalmente per effetto della contrazione della vendita di strumenti finanziari di copertura per i rischi delle imprese. I costi operativi beneficiano dei risparmi previsti dal piano di integrazione. I costi del personale (415 milioni) sono saliti dell’1,2%, le spese amministrative (195 milioni) sono scese del 9,2% e gli ammortamenti (56 milioni) sono in calo del 7,4%. I costi operativi sono quindi risultati complessivamente pari a 666 milioni ed evidenziano un calo del 2,8% rispetto ai 685 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Va peraltro ricordato che, al netto degli oneri non ricorrenti sostenuti nell’ambito del processo di integrazione avviato successivamente alla fusione (17 milioni nel 2003, 4,5 milioni nel 2004), i costi operativi evidenziano comunque un calo dell’1%. Il cost-income ratio (rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione) è conseguentemente migliorato passando dal 61% del 30 giugno 2003 al 59% del 30 giugno 2004. L’utile delle attività ordinarie è risultato di 356 milioni, in crescita del 7,9% rispetto ai 330 milioni del 30 giugno 2003. Tale risultato registra un aumento del costo lordo del credito, su base annua, da 63 a 74 punti base per effetto delle rettifiche lorde che sono cresciute da 104 a 129 milioni; tale aumento è stato peraltro in gran parte compensato dall’incremento delle riprese di valore da 50 a 70 milioni che ha consentito di mantenere sostanzialmente invariato il costo netto del credito su base annua (34 punti base contro i 33 del primo semestre 2003). Gli accantonamenti per rischi ed oneri sono pari a 16 milioni (10 milioni nel 2003) mentre le rettifiche di valore sugli avviamenti sono in linea con il 2003. L’utile lordo ha registrato un incremento dell’8,5%. L’utile netto è risultato pari a 196 milioni registrando una crescita del 10,5% rispetto ai 178 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente (il decreto legge di fine luglio sull’Irap è stato pienamente recepito in semestrale ed ha comportato un aggravio delle imposte per circa 8 milioni: l’utile netto in assenza di tale provvedimento sarebbe cresciuto del 14,8%). Il Roe contabile annualizzato è dell’11,9% (11,4% nel 2003) e del 14,8% quello rettificato dall’effetto degli avviamenti al netto del carico fiscale stimato. I dati patrimoniali consolidati La raccolta diretta si è attestata a 37.263 milioni in crescita del 4,5% rispetto al 30 giugno 2003 ed in calo dello 0,9% rispetto a fine 2003. La raccolta indiretta ha raggiunto i 64.924 milioni registrando un incremento del 15,5% su giugno e dell’11,3% su dicembre, anche in relazione all’acquisizione in deposito di un elevato ammontare di fondi comuni di investimento da società esterne al Gruppo. All’interno di tale aggregato la quota del risparmio gestito è risultata pari a 30.047 milioni rispetto ai 28.782 milioni del 30 giugno 2003 (+4,4%). La crescita è del 2,8% su fine anno. La raccolta totale è pari a 102.187 milioni, in crescita dell’11,2% rispetto ai 91.880 milioni risultanti alla fine del primo semestre 2003 e del 6,5% su fine anno. Gli impieghi lordi ammontano a 35.025 milioni e registrano una crescita del 6,9% rispetto ai 32.769 milioni del 30 giugno 2003 e del 6,5% su fine 2003. Migliora la qualità del credito: l’incidenza delle sofferenze sui crediti al netto delle svalutazioni è scesa al 2,7% dal 3,0% registrato sia al 30 giugno 2003 che a fine anno. Il rapporto tra incagli e crediti netti, che era salito dal 2,2% di fine anno al 2,3% nel marzo scorso è ora sceso al 2%. Il patrimonio netto, comprensivo dell’utile del semestre, ammonta a 3.502 milioni (+6,0%) e il coefficiente Tier 1 (patrimonio di base/attività di rischio ponderate) è passato dal 7,65% del 30 giugno 2003 al 7,85% di fine 2003 al 7,70% del 30 giugno 2004 (l’acquisizione del 6,38% del Credito Bergamasco, perfezionata dopo la chiusura del semestre ed i cui effetti non sono stati inclusi nel bilancio semestrale, è destinata a riportare il Tier 1capital ratio al 7,65%). Il numero dei dipendenti del Gruppo al 30 giugno 2004 è pari a 12.521 unità con una diminuzione di n. 333 collaboratori rispetto ai 12.854 risultanti in organico al 30 giugno 2003.
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