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Notiziario Marketpress di
Venerdì 05 Marzo 2004
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NASCE RFIDNET, SOLUZIONE I.NET PER IDENTIFICARE, RICONOSCERE E TRACCIARE PRODOTTI/OGGETTI IN MODO AUTOMATIZZATO |
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Milano, 5 marzo 2004 - I.net S.p.a. (Milano, Nuovo Mercato, Ine), società del Gruppo British Telecommunications, primo Application Infrastructure Provider italiano, lancia sul mercato Rfidnet, la soluzione di gestione infrastrutturale e di supporto applicativo per le organizzazioni che stanno pianificando l’introduzione della tecnologia Rfid. Nell'attuale scenario economico in cui le aziende stanno sempre più focalizzando la loro attenzione sulla riduzione dei costi, l'introduzione di tecnologie di identificazione in radiofrequenza (Rfid) si presenta come una opportunità per chi ha la necessità di incrementare la propria efficienza riducendo attività ripetitive e onerose (ad esempio gestione del magazzino e degli approvvigionamenti) o innovando processi altrimenti difficilmente monitorabili. Ad esempio, secondo un’analisi recentemente compiuta da Mckinsey, tramite l’introduzione dell’Rfid una azienda può ottenere un miglioramento di efficienza pari al 3% dei costi del lavoro come effetto della riduzione del costo di inventario variabile dal 20% al 40%. Le tecnologie di Radio Frequency Identification (Rfid) sono tutte quelle tecnologie che permettono l'identificazione di un oggetto attraverso trasmissioni radio, in modo rapido e sicuro, senza visibilità ottica ed in modo totalmente automatico. Per effettuare una identificazione Rfid è necessario: memorizzare le informazioni all'interno di un microchip che contiene tutte le informazioni relative al prodotto. Disporre fisicamente di un Rfid Tag, ovvero un dispositivo che integra il microchip e l'antenna necessaria alla trasmissione dell'informazione. Disporre di un Rfid Reader, ovvero un dispositivo che integra un lettore ed una antenna in grado di ricevere l'onda radio di ritorno generata dall'Rfid Tag che subisce una interrogazione via radio. Inviare l'informazione raccolta dall'Rfid Reader ai sistemi infomativi su cui è installata l'applicazione di riferimento attraverso un rete dati opportunamente progettata, sicurizzata e gestita. Trattare i dati raccolti in modo sicuro ed affidabile e nel rispetto delle normative esistenti e delle best practices del settore. L'architettura Ict utilizzata prevede una serie di elementi standard necessari: una rete radio tra l'Rfid Tag e l'Rfid Reader, che raccoglie il codice identificativo dall'oggetto; un network Ip, che convoglia le informazioni dalle reti radio periferiche al Data Center centrale; un Data Center, dove si trovano i server destinati a memorizzare ed elaborare le informazioni; una Applicazione, che elabora le informazioni raccolte in base alle necessità dell'azienda Solitamente nella valutazione delle scelte architetturali in termini di tecnologie Rfid le aziende tendono a focalizzarsi o sulla parte radio, che rappresenta la vera innovazione tecnologica, o sulla parte applicativa, dato che in ultima analisi è la nuova applicazione a giustificare il cambiamento tecnologico. L'introduzione di tecnologie Rfid rende però una variabile fortemente critica l'affidabilità dell'infrastruttura Ict aziendale perché con l'aumento di automazione e la centralizzazione dell'attività, un fermo infrastrutturale determina un blocco completo del processo e per questa ragione l'infrastruttura Ict diventa mission-critical ed è opportuno che sia monitorata e gestita proattivamente H24. Su questo elemento di criticità è stata studiata la soluzione Rfidnet che si traduce nella gestione completa di tutta l’architettura Ict. Nel dettaglio può prevedere: Housing per i sistemi di elaborazione; Connettività Ip; Firewall presso le sedi aziendali per proteggere le informazioni; Virtual Private Network cifrate per garantire la confidenzialità dei dati; Sistemi di Strong Authentication per garantire il controllo sugli accessi all'infrastruttura elaborativa; Data Backup sui server in housing per evitare perdite accidentali di dati; Sistemi Antivirus aggiornati real time per proteggere i server da virus; Sistemi di Intrusion Detection per proteggere i server da intrusioni esterne; Sistemi di monitoraggio H24 per controllare il regolare funzionamento dei server. “La progressiva delega della gestione di processi critici quale l'identificazione degli asset ad infrastrutture Ict determina una crescente esposizione dell'attività dell'azienda al rischio operativo”, commenta Marco Maiocchi, Amministratore Delegato di I.net. “Il rischio operativo si traduce nella possibilità di subire danni economici diretti o indiretti per effetto di processi inadeguati o scorretti, o per effetto di eventi causati da persone o sistemi interni o esterni. Dato che tali danni determinano generalmente un aggravio di costi facilmente quantificabili quali la perdita di dati o il calo di produttività, è necessario che l'infrastruttura Ict utilizzata sia tecnologicamente avanzata, affidabile e sicura. I.net fonda la propria soluzione Rfidnet su questo asset irrinunciabile. Siamo dunque lieti di poterci proporre al mercato in modo tempestivo con una soluzione efficace e sicura in grado di far crescere la produttività aziendale di realtà alle prese con l’annoso problema della gestione di informazioni che transitano su oggetti”. Informazioni sulla tecnologia Rfid sono disponibili nell’articolo “The Internet Of Things” pubblicato da www.Equiliber.org nella sezione “Telecomunicazioni”. Informazioni sulle attività di British Telecom relativamente alla tecnologia Rfid sono disponibili sul sito www.Auto-id.bt.com
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