|
|
|
|
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Giovedì 16 Settembre 2004
|
|
|
|
|
|
Pagina1 |
|
|
L’ANDAMENTO DEI MERCATI E PROSPETTIVE DI SVILUPPO DEL FAR EAST RAPPORTO SEMESTRALE DI UNION INVESTMENT |
|
|
|
|
|
Milano, 16 settembre 2004 - Contrariamente a Usa ed Europa, il mercato azionario giapponese negli ultimi 6 mesi ha registrato un andamento decisamente positivo. L’indice Nikkei ha registrato una performance pari all’11% e uno dei fattori determinanti di tale sviluppo é rappresentato dal quadro macroeconomico generale che mostra una solida ripresa della congiuntura locale. Se inizialmente si attribuiva questo trend unicamente alle intense attivitá di export, successivamente si sono evidenziati segnali di crescita anche per la domanda interna, presupposto essenziale per una ripresa duratura. Non solo é calato il tasso di disoccupazione (attualmente al di sotto del 5%) ma la produzione industriale, i consumi dei privati e le nuove costruzioni hanno registrato aumenti significativi e oltre a impulsi di carattere macroeconomico, le imprese hanno beneficiato del flusso di notizie positive. Profonde ristrutturazioni hanno migliorato la situazione delle imprese giapponesi e i dati aziendali si sono spesso rivelati migliori delle aspettative. In maggio il mercato giapponese ha subito forti perdite a causa delle ormai note manovre del Governo cinese volte a frenare il boom congiunturale che hanno colpito l’economia deputata a essere il motore trainante per la crescita del continente asiatico. La difficile di difficoltà ora é stata però superata e il trend positivo sembra continuare, tanto che gli operatori non sembrano credere che un “raffreddamento” dell’economia cinese possa influenzare negativamente le attività di export del Giappone. Nel recente rapporto „Tankan“, che riporta ogni trimestre il sentiment delle imprese, la Banca del Giappone ha voluto evidenziare che, se pur per le imprese si sia aperta una fase di ripresa, gli investimenti languono e vengono intrapresi con estrema cautela. Non é da escludere che verso la fine dell‘estate, quando saranno pubblicate le previsioni degli utili relativi alla seconda metà dell’anno fiscale che si chiude nel 2005, si possano avere sorprese in merito agli utili aziendali. Poiché infatti le ultime previsioni relative all´anno in corso si sono dimostrate piuttosto conservative non sono da escludere revisioni (al rialzo), il che potrebbe determinare un rally di fine anno. Per quanto riguarda il mercato giapponese suggeriamo di sfruttare eventuali fasi di debolezza dovute anche alla relativa calma dei periodi estivi per aprire o incrementare posizioni in titoli azionari. Favoriamo i titoli dei settori ciclico (late cyclical) e i consumi, l’immobiliare, il finanziario e i servizi. Passando all’analisi dei mercati emergenti dell’area asiatica dobbiamo rilevare che hanno vissuto 6 mesi piuttosto difficili. Il contesto macroeconomico favorevole, gli utili aziendali positivi e i forti impulsi di crescita facevano credere che anche il 2004 potesse registrare una performance brillante come avvenuto nel 2003, rendendo questa regione una delle più ambite per gli investitori internazionali. Invece il trend positivo é proseguito sino alla fine di aprile, dopodiché si sono registrate forti correzioni dipese principalmente dalle manovre decise della Cina e volte ad evitare un surriscaldamento congiunturale. La paura che la Cina potesse perdere il ruolo di motore per la crescita economica dell’intera regione asiatica ha provocato panic-sellings e un’inversione del sentiment, accentuati poi dai timori relativi a un´aumento del tasso di sconto da parte della Fed e dal rincaro del greggio. Il risultato é stato un azzeramento della crescita registrata sui listini sino a quel momento. La Cina e la Tailandia hanno perso di più rispetto agli altri paesi (in particolare il segmento cinese delle azioni H-shares), mentre anche l’India ha subito forti perdite amplificate dalle notizie di carattere politico. Nonostante la volatilità a breve termine non temiamo però sviluppi negativi per questa regione. Al contrario, a lungo termine, riteniamo che il continente asiatico offra solide opportunità di sviluppo, confortate da previsioni ottimistiche circa il tasso di crescita del Pil per l´Asia (previsto al 5% per il 2004).
|
|
|
|
|
|
<<BACK
|
|
|
|
|
|
|
|