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Notiziario Marketpress di Sabato 06 Marzo 2004
 
   
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  OLANDA / “DE PIJP”, IL “QUARTIERE LATINO” DI AMSTERDAM  
   
  Il quartiere “De Pijp” di Amsterdam è conosciuto per essere una zona molto viva e animata. Poco dopo la sua nascita, alla fine del secolo scorso, gli fu dato il nome di “quartiere latino” di Amsterdam. Il cuore di questa zona è il rinomato mercato “Albert Cuypmarkt”, dove salta subito all’occhio un crogiolo di culture e nazionalità. Nelle strade intorno a questo mercato si sono installati negli ultimi dieci anni numerosi negozietti indonesiani e del Suriname, oltre a macellerie marocchine, drogherie turche e molti altri locali dove si possono gustare specialità culinarie di quasi tutto il mondo. Negli scaffali dei bazar orientali si trovano babbucce dalla punta in su, che ricordano le storie di mille e una notte. In cento anni “De Pijp” da quartiere popolare con abitanti di Amsterdam è divenuto quartiere residenziale internazionale, molto alla moda per studenti, artisti e avventurosi di ogni tipo. Alla fine del XIX secolo la popolazione di Amsterdam aumentava così velocemente da rendere necessario un ampliamento della città. Il comune pensò al polder appena al di là del Singelgracht, delimitato dall’Amstel, dal Singelgracht, dal Boerenwetering e dall’Amstelkanaal. Locande, case di campagna, dovettero lasciare il passo alle nuove abitazioni. In un lampo venne edificato il nuovo quartiere, inizialmente semplicemente denominato “Quartiere YY”. Presto si iniziò ad adottare l’attuale nome “Pijp”, termine che denota case strette e profonde. Sin dall’inizio il quartiere aveva un carattere bohemien. Poiché le case del densamente popolato quartiere erano piuttosto costose, venivano affittate stanze a studenti. Il quartiere era molto amato anche da artisti, scrittori tra cui F.Borewijk, Arthur van Schendel e Piet Mondrian. La corrente letteraria degli Ottanta, con scrittori tra cui Willem Kloos, Frederik van Eeden e Herman Gorter, ha qui la sua culla. Nel “De kuil” un locale malfamato nella Quellijnstraat nacque il primo cabaret dei Paesi Bassi. Qui si esibì Eduard Jacobson con le sue celebri canzoni. Anche molte prostitute cercavano rifugio nel Pijp, fuggendo dalle “Wallen” la zona a luci rosse di Amsterdam, dove predicatori moralisti o poliziotti intransigenti rendevano loro la vita difficile. Dopo la guerra, la vita sociale nel Pijp era sbilanciata a causa della deportazione degli ebrei. Negli anni ’50 il comune progettò la demolizione delle abitazioni a favore della costruzione di uffici e strade per rendere accessibile il centro della città. L’assetto del quartiere ne risultò molto modificato: famiglie con bambini partirono lasciando il posto a coppie giovani. A partire dagli inizi degli anni ’60 vi si stabilirono i primi stranieri. Lavoratori immigrati dalla Spagna per esempio, che lavoravano alla fabbrica della Heineken sulla Stadthouderskade. Inizialmente vivevano nelle pensioni, poi le loro famiglie li raggiungevano. Agli spagnoli si unirono nel tempo immigrati di varie altre nazionalità. Lentamente il quartiere riacquistò la sua fama. De Pijp è popolare soprattutto tra gli artisti che ravvivavano il quartiere con manifestazioni e una volta all’anno offrono l’occasione di visitare i loro atelier. Nel 1987 De Pijp fu uno dei primi quartieri intorno ad Amsterdam ad ottenere l’autonomia amministrativa e divenne una circoscrizione comunale. Il consiglio comunale ha nel frattempo stabilito un cosiddetto piano di “qualità dell’immagine”. All’interno di questo piano un inventario dell’architettura del Pijp e la definizione delle linee cardine per la ricostruzione e il rinnovo. Quando possibile, se la condizione delle case lo permette, vengono mantenute le facciate o in ogni caso vengono adattate allo stile dell’insieme della costruzione. De Pijp è un quartiere molto vivace, con negozi e ristorantini esotici. Così si può intravedere sulla vetrina di una drogheria turca la scritta “sartoria”. Tra i vari ristorantini, molti sono arredati in modo semplice, ma offrono un buon pasto e hanno una clientela abituale. Potete assaggiare cibi di tutte le nazionalità del mondo: indiana, curda, turca, cambogiana, del Suriname, indiana, cinese, assira per nominarne solo alcune.Infolink: www.holland.com/it  
     
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