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Notiziario Marketpress di
Venerdì 24 Settembre 2004
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SUDAN: DA BERENICE AL NILO |
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Diverse fonti storiche, tra le quali l’autorevole Plinio il Vecchio, ci informano che gli antichi egiziani si procuravano gran parte dell’oro necessario alla loro opulenta civiltà nel Wawat, imprecisata località o regione nel deserto montuoso della Nubia sudanese situata genericamente tra il Nilo e il Mar Rosso. Peraltro la parola Nubia, che da sempre indica l’estrema regione settentrionale del Sudan, nella lingua degli antichi egizi significava oro (nbw). Gli Annali del faraone Thutmosi Iii, appartenente alla Xviii° dinastia del Nuovo Regno, confermano che in quel tempo – 1400 a.C. – dalle miniere di quarzo aurifero del Wawat venivano estratti fino a 776 chilogrammi all’anno del prezioso metallo. Di Berenice Pancrisia, la città tutta d’oro dei Tolomei, si favoleggiò per secoli, fino a farla entrare nella leggenda ed a dubitare della sua reale esistenza, anche perché si diceva che gli afrite, gli spiritelli dispettosi suoi gelosi custodi, l’avrebbero fatta sparire dagli occhi di quanti fossero mai riusciti a vederla. Una leggenda ? Sicuramente si, ma come tutte le leggende forse con un fondo di verità. Probabilmente il riflesso prodotto da un’intera montagna di cristalli di quarzo riusciva in effetti ad abbagliare chi vi fosse arrivato, impedendone la visuale. Berenice è stata infatti localizzata soltanto nel 1989 da una spedizione italiana guidata dai fratelli varesini e esploratori sahariani Castiglioni, basandosi sulla mappa di un geografo arabo del Ix° secolo: si trova nell’alveo del wadi Allaqi, una vallata a 500 chilometri ad est del Nilo poco sotto alla latitudine di Abu Simbel e appena a sud del confine sudanese, popolata da rari pastori nomadi bisharin, gente diffidente e scontrosa che spesso non ha mai incontrato uomini bianchi. Sommarie ricerche hanno dimostrato che si tratta di un vasto insediamento capace di ospitare fino a diecimila abitanti, dominato e difeso da due imponenti roccaforti, con edifici costruiti con blocchi di granito. Le macine, i muri crollati, gli strumenti, i cocci sembrano essere stati abbandonati appena ieri; invece … Saranno gli scavi archeologici in corso a raccontarci la storia di Berenice, la città mineraria dell’oro dei faraoni. L’operatore milanese “I Viaggi di Maurizio Levi” (tel. 02 34 93 45 28, www.Deserti-viaggilevi.it ), specializzato in percorsi di scoperta nei deserti di tutto il mondo e specialista sul Sudan dove dispone tra l’altro di proprie confortevoli strutture ricettive, è l’unico che nel proprio catalogo “Deserti” propone un’originale spedizione esplorativa di 17 giorni in fuoristrada nel deserto nubiano durante il quale verranno visitate Berenice e altri siti archeologici poco noti della Nubia. Dopo la visita del ricco museo nella capitale Khartoum, dove ammirare i reperti delle diverse civiltà che si sono susseguite per millenni nel territorio, e il colorato mercato nell’antica capitale Omdurman, l’itinerario tocca gli imponenti templi di Naga e Musawwarat, tra le cui rovine pascolano le capre, la città e la necropoli con le aguzze piramidi di Meroe, antica capitale dell’omonimo regno che sopravvisse per secoli a quello egiziano, quindi attraverso il deserto orientale – una delle regioni meno battute di tutto il Sahara - raggiunge le montagne verso il Mar Rosso dove si trova Berenice. Da qui si ritorna sul Nilo all’altezza della 3° cateratta, fino a raggiungere le rive del lago artificiale Nasser, dove il deserto termina nelle acque, per visitare a Soleb il tempio del dio Amon eretto dal faraone Amenophis Iii, il monumento egizio più interessante esistente in Sudan, il tempio di Sesibi eretto dal faraone eretico Akhenaton, abbattuto dopo la sua morte, e infine le chiese paleocristiane di Old Dongola. Uniche partenze di gruppo il 6 novembre 2004, 8 gennaio e 26 febbraio 2005 con voli di linea Lufthansa da Milano e Roma, alloggio in tenda, campo tendato, rest house e albergo, guida italiana, quota di 3.480 euro con pensione completa. In Nubia Viaggi Levi organizza altri itinerari in fuoristrada di durata inferiore con pernottamenti in tenda oppoure in campo tendato fisso e rest house a gestione italiana, con quote da 1.990 euro.
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