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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Luglio 2004
 
   
  Web alimentazione e benessere  
  LO STRUZZO IN PENTOLA A CARRARA PATÉ, SALUMI, BISTECCHE, RAGÙ. COSÌ IL PIÙ IMPONENTE DEGLI UCCELLI CHE NON VOLANO È FINITO ANCHE SULLA TAVOLA DEGLI ITALIANI. E A BUON’ITALIA SI FA LA CODA ALLO SPECIALE RISTORANTE  
   
  Carrara – Pappardelle al ragù di struzzo. Tagliata di struzzo, salcicce di struzzo, salami, paté e pantagrueliche frittate con uova di struzzo, grandi come un pallone da rugby. Allo speciale ristorante ospite di Buon’italia, la rassegna enogastronomia chiusasi domenica a Carrara, la gente fa la fila. Il menù allo struzzo fa gola. E a ragione. Buono, nutriente, relativamente a buon mercato. Lo struzzo è la grande novità della tavola italiana, soprattutto dacché mucca pazza reso più insicura la passione per la carne di vitello. In Italia, oggi, ci sono circa 1800 allevamenti e quello della Tuscania-associazione allevatori di struzzo da carne, che gestisce stand e ristorante a Buon’italia, è appunto uno dei più importanti: negli stabilimenti di Barberino Val d’Elsa alleva al momento 60 riproduttori e un centinaio di animali all’ingrasso. A Carrara la Tuscanica espone tutti i suoi prodotti: salame e bresaola, ragù e crema per crostini, tortellini di carne e pasta fresca all’uovo. Che piaccia stupisce fino a un certo punto. In effetti lo struzzo è un grande pollo, un tacchino di taglia extra large. Per la scienza è lo Struthio Camelus, l’unica specie sopravvissuta di una grande famiglia di uccelli originaria d’Africa e d’Arabia e in gran parte estinta. Francesi e inglesi, che per primi ne hanno iniziato la produzione, sono stati anche i primi ad assaggiarne la carne. La cosa ha poi preso piede rapidamente perché, oltretutto, la carne di struzzo contiene pochi grassi e poco colesterolo ed è dunque raccomandata dai dietologi per le cosiddette diete iposodiche. Ricca di ferro, è indicata anche per la cura delle anemie. E infine assicura un alto apporto proteico e uno scarso apporto calorico.  
     
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