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Notiziario Marketpress di
Lunedì 30 Agosto 2004
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DALLA RICERCA AL MERCATO, I RISULTATI DI SISTER POSITIVO BILANCIO DELLA PRIMA FASE DEL PROGETTO DI AREA SCIENCE PARK CHE HA AVVIATO AL MERCATO I RISULTATI DELLA RICERCA PUBBLICA REGIONALE 135 RISULTATI DELLA RICERCA VALORIZZATI E 31 NUOVI BREVETTI IN FRIULI VENEZIA GIULIA
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Trieste 30 agosto 2004 - Sister è il progetto di Area Science Park dedicato al sistema-ricerca del Friuli Venezia Giulia, che grazie alla collaborazione delle istituzioni di ricerca regionali e al finanziamento della Regione Friuli Venezia Giulia, ha avviato la creazione di un sistema permanente in grado di trasferire alle imprese conoscenze e innovazioni presenti all’interno della ricerca regionale. Sister, seguendo il modello degli University-industry Liaison Office, ha progettato e validato sul campo il processo di valorizzazione più adeguato per portare a mercato i risultati della ricerca regionale che presentano potenzialità di applicazioni industriali. Lo staff del progetto ha affiancato i ricercatori e ha messo loro a disposizione strumenti e servizi per valutare il potenziale tecnologico e l’applicabilità delle loro innovazioni, verificare i mercati di destinazione, proteggere la proprietà intellettuale e sostenere la creazione di nuove imprese high-tech. Il risultato di queste attività è stata la valorizzazione di innovazioni e tecnologie trasferibili alle imprese, il deposito di numerosi brevetti, l’avvio di nuove collaborazioni con l’industria e la nascita di iniziative imprenditoriali spin-off della ricerca. In particolare, nel corso della sua attività Sister ha avviato alla valorizzazione 135 risultati provenienti dal sistema-ricerca del Friuli Venezia Giulia. Cinquanta di questi risultati hanno concluso con successo tutte le fasi previste per un loro avvio al mercato: 44 sono candidati alla cessione a realtà industriali o all’avvio di partnership industriali, altri 6 hanno portato alla nascita di nuove iniziative imprenditoriali. L’attività di Sister ha inoltre consentito il deposito, in nome e per conto delle istituzioni di ricerca del Friuli Venezia Giulia, di 31 nuovi brevetti. Nel corso del convegno di questa mattina, che è servito a presentare un bilancio dei primi tre anni di attività del progetto, sono stati illustrati, tra l’altro, a titolo esemplificativo, tre dei numerosi “casi dimostrativi” sviluppati con successo nell’ambito di Sister. Si tratta di applicazioni dei risultati della ricerca provenienti dal Laboratorio di Telematica per la Salute dell’Ircss Burlo Garofolo, dall’Università degli Studi di Trieste e dall’Università degli Studi di Udine. A questi e a tutti gli altri numerosi casi dimostrativi Sister ha offerto sostegno nelle fasi delicate dell’analisi brevettuale e documentale, valutazione della potenzialità economica del risultato, tutela della proprietà intellettuale, analisi di mercato e avvio alla commercializzazione. Sistema di cardiomonitoraggio Il Laboratorio di Telematica per la Salute (Lts) dell’Irccs Burlo Garofolo ha progettato un servizio di monitoraggio delle disfunzioni cardiache leggere basato sull'impiego di strumentazione commerciale. I destinatari del servizio sono gli utenti del Servizio Sanitario Regionale interessati ad una diagnosi precoce su sintomatologie non chiaramente identificabili e con carattere di variabilità (ad esempio le tachicardie leggere), il cui controllo richieda comunque l’intervento di uno specialista, con una registrazione sistematica degli eventi, volta a prevenire l’insorgenza di patologie cardiache gravi. Il servizio è erogato tramite l’organizzazione del Servizio Sanitario Regionale che rende disponibile, a livello cittadino, una rete informatica la quale, collegando farmacie, medici di base e specialisti cardiologi, consente di mettere in contatto l’utenza con i centri di diagnosi. Il servizio progettato da Lts consiste nella definizione di un protocollo clinico per la registrazione delle sintomatologie, nell’implementazione delle interfacce necessarie a collegare farmacie, medici di base e specialisti cardiologi chiamati a svolgere la funzione di Centri di monitoraggio e assistenza, nella definizione delle prescrizioni di uso e di mantenimento in efficienza del sistema. Biodiversità on-line La mancanza di uno strumento esauriente ed efficace per l’organizzazione, l’individuazione e il monitoraggio della biodiversità dei vegetali terrestri in Italia è stato uno dei fattori che ha portato allo sviluppo di questo progetto, nato dall’integrazione delle competenze del Dipartimento di Biologia dell’Università di Trieste, in merito alla generazione delle chiavi di identificazione dei licheni, con le conoscenze di altri centri di ricerca italiani. Il progetto permette di accedere via Internet alle informazioni contenute in cinque banche dati sui principali vegetali terrestri in Italia. La loro fruizione è gestita da un programma sviluppato dall’Università di Trieste, denominato Frida, che garantisce alla consultazione un alto grado di personalizzazione e un’estrema facilità di identificazione del vegetale di interesse. Le banche dati, dotate di un ricco archivio iconografico, contengono inventari completi, facilmente aggiornabili, dei vegetali terrestri di ogni regione d’Italia. Il progetto quindi rappresenta anche uno strumento indispensabile per facilitare l’acquisizione e la diffusione delle informazioni sul patrimonio biologico da parte delle Regioni. Catalizzatori al rutenio per il settore farmaceutico o cosmetico Uno studio sviluppato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche dell’Università degli Studi di Udine ha portato alla messa a punto e alla brevettazione di una classe di complessi di rutenio che si sono dimostrati efficaci catalizzatori nella riduzione, tramite trasferimento di idrogeno, di chetoni ad alcoli. I nuovi complessi consentono la sintesi di nuove molecole che possono trovare applicazione in settori quali la produzione di farmaci, di fitofarmaci, di insetticidi, di aromi e di profumi. L’assessore al lavoro, formazione università e ricerca, Roberto Cosolini, intervenuto in chiusura della tavola rotonda “Come trasformare la scienza in business?”, ha riaffermato l’intenzione della Regione di migliorare l’attuale legge sull’innovazione, sostenendo maggiormente, anche su base pluriennale, i progetti di ricerca applicata delle università, meglio se in collaborazione con le imprese le quali, a loro volta, devrebbero farsi cofinanziatrici dei progetti.
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