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Notiziario Marketpress di
Lunedì 08 Marzo 2004
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LOTTA EUROPEA A FALSARI E PIRATI RELAZIONE SULLA PROPOSTA DI DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO RELATIVA ALLE MISURE E ALLE PROCEDURE VOLTE AD ASSICURARE IL RISPETTO DEI DIRITTI DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE |
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Strasburgo, 8 marzo 2004 - Software informatici, Cd e Dvd, calzature e articoli di moda, cosmetici e profumi, ma anche giocattoli, articoli sportivi, pezzi di ricambio di veicoli, prodotti farmaceutici e alimentari. Sono tutti prodotti soggetti a contraffazioni e atti di pirateria di vario genere, con ripercussioni sociali, economiche e sanitarie di dimensioni preoccupanti e in espansione. Il Parlamento europeo, in veste di colegislatore, è chiamato a dare il suo contributo per la definizione della direttiva «sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale» proposta dalla Commissione. La direttiva ha lo scopo di armonizzare le normative nazionali relative agli strumenti volti a garantire il rispetto di tali diritti e fungere da deterrente per chi prende parte ad atti di contraffazione e pirateria. Si tratta, altresì, di garantire il buon funzionamento del mercato unico, dare impulso all'innovazione, proteggere le imprese, l'attività creativa e i consumatori, nonché assicurare gli introiti fiscali delle amministrazioni pubbliche e, non da ultimo, tutelare l'ordine pubblico contro le sempre più numerose organizzazioni criminali che operano in tale settore. La relazione di Janelly Fourtou (Ppe/de, F) adottata dalla commissione giuridica e ora all'esame della Plenaria, prevede una serie di modifiche alla proposta della Commissione. In particolare, sebbene i deputati concordino nel comprendere nel campo d'applicazione della direttiva tutte le «violazioni dei diritti derivanti dagli atti comunitari relativi alla tutela della proprietà intellettuale», essi non intendono limitarne la portata ai casi in cui le violazioni abbiano solo uno scopo commerciale o a quelli in cui l'infrazione provochi danni significativi. Inoltre, chiedono alla Commissione di esaminare le misure che dovrebbero essere adottate per far fronte al problema delle imitazioni (look-alike) di prodotti con marchio e disegno protetto, «che non violano alcun diritto di proprietà intellettuale o industriale, ma ingannano il consumatore e possono arrecare danno alla salute pubblica». D'altra parte, essi chiedono che i brevetti siano esclusi dal campo d'applicazione della direttiva, tenuto conto che tale materia è talmente complessa e delicata da meritare un testo specifico. Per assicurare il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e industriale, la commissione giuridica chiede che le misure e le procedure adottate dagli Stati membri, prevedano «strumenti concreti, proporzionati, adeguati alla violazione e tali da avere effetti dissuasivi». Queste procedure, inoltre, devono rispettare le norme del diritto della concorrenza, nonché essere di tipo amministrativo e civile. Peraltro, i deputati sottolineano l'opportunità che gli Stati membri applichino i meccanismi di sanzione «in modo graduato», mentre le competenti autorità giudiziarie devono tenere adeguatamente conto delle specificità dei singoli casi all'esame e, in particolare, del carattere intenzionale o meno delle infrazioni. Per quanto riguarda le sanzioni penali previste dalla proposta dell'Esecutivo, la relazione suggerisce una disposizione minimalista al posto della lunga lista prevista dalla Commissione (che considerava anche l'introduzione di pene restrittive della libertà), limitandosi a chiedere agli Stati membri di prevedere «sanzioni appropriate». Così facendo, i deputati intendono tenere conto dell'attuale incertezza giuridica e delle reticenze degli Stati membri. Al contempo, essi auspicano che in futuro vi saranno le condizioni per introdurre simili sanzioni, se del caso con una decisione quadro a titolo del Terzo Pilastro. I deputati, inoltre, chiedono che gli Stati membri promuovano campagne di sensibilizzazione volte ad istruire l'opinione pubblica in ordine ai rischi e ai problemi connessi con la pirateria e la contraffazione, nonché in merito ai diritti e ai doveri connessi con l'uso e le violazioni dei contenuti presenti in rete. Infine, la commissione giuridica, chiede agli Stati membri di elaborare ogni due anni (al posto dei tre proposti dall'Esecutivo) una relazione sull'applicazione della direttiva. Sulla base di queste relazioni, la Commissione redige una relazione di sintesi comprendente anche una valutazione dell'efficacia delle misure adottate dai diversi organi e istanze competenti. Tale relazione, peraltro, dovrà essere corredata da statistiche sul numero di casi di contraffazione e pirateria, ripartiti sulla base dei vari diritti di proprietà e settori industriali, nel mercato interno. In seguito, ogni anno dovranno essere realizzate e pubblicate nuove statistiche
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