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Notiziario Marketpress di
Lunedì 08 Marzo 2004
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L'ALLARGAMENTO DELL'UNIONE È IN DIRITTURA D'ARRIVO |
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Strasburgo, 8 marzo 2004 - La commissione per gli affari esteri, i diritti dell'uomo, la sicurezza comune e la politica di difesa sollecita i futuri Stati membri a continuare nei loro sforzi per perseguire l'obiettivo di rispettare pienamente i criteri europei al momento dell’adesione in settori ritenuti particolarmente sensibili, come ad esempio i Rom. La relazione di Elmar Brok (Ppe/de, D) riconosce che seri problemi sono stati evidenziati dalla Commissione solo nel 3% del processo legislativo, ad esempio l'amministrazione di molti paesi non è in grado di garantire un'attuazione corretta del diritto comunitario e permane una corruzione diffusa nel settore pubblico. In tutti gli altri settori, peraltro, i nuovi Stati membri avranno applicato adeguatamente l’acquis al momento dell’adesione. Tuttavia, si mantiene un profondo divario per quanto riguarda la relativa trasposizione e applicazione in importanti settori. In particolare, per quanto concerne il Sapard (strumento di preadesione nel settore agricolo), si sono registrati dei ritardi nello stanziamento dei fondi e, in taluni casi, il programma non è iniziato prima del 2003. L'organo parlamentare reputa che dovrebbe essere possibile trasferire nel prossimo bilancio, in una fase transitoria, il denaro destinato allo sviluppo rurale che non è stato utilizzato nel corso dell'esercizio di bilancio. La Commissione è invitata a prendere iniziative atte ad impedire lo spopolamento delle zone rurali e l'aumento della disoccupazione. Si sottolinea inoltre l'importanza dell'agricoltura di semi-sussistenza nonché la necessità di sostenere le aziende che la praticano. I deputati ritengono che l'utilizzo dei fondi comunitari per lo sviluppo delle infrastrutture dei paesi candidati deve essere compatibile con la normativa ambientale dell'Unione. Essi condividono l'opinione dell'Esecutivo, secondo la quale l'applicazione dell'acquis comunitario nei settori degli appalti pubblici, gli aiuti di Stato e la protezione ambientale costituisce un requisito di base per ottenere le risorse dei Fondi strutturali. I parlamentari chiedono che i Paesi candidati interessati debbano effettuare la valutazione di impatto ambientale strategica per il documento di programmazione e garantire la compatibilità con Natura 2002. L'organo parlamentare sottolinea che le clausole di salvaguardia dovrebbero essere intese come strumento per limitare l'eventuale rischio di perturbazione del mercato interno piuttosto che come un segno di sfiducia nei confronti dei futuri membri. Si ribadisce la richiesta che il Parlamento sia pienamente associato alla procedura per l'applicazione delle suddette clausole. Gli Stati membri che hanno introdotto accordi transitori per la libertà di circolazione sono invitati ad esaminare attentamente gli effettivi modelli migratori a seguito dell'ampliamento e ad abolire quanto prima tali barriere alla libera circolazione. I deputati rilevano che i consumatori degli Stati membri sono particolarmente preoccupati per la sicurezza degli alimenti provenienti dai nuovi Stati membri, anche a seguito delle persistenti carenze nel controllo veterinario di alcuni di questi Paesi. Essi ricordano l'obbligo della Commissione di adottare misure per arrestare la vendita o l'esportazione di prodotti alimentari di una certa regione o di un certo Stato membro in caso di minaccia alla sicurezza alimentare. I parlamentari chiedono ai Governi dei Paesi in via di adesione a proseguire una politica duratura ed intensiva che affronti i problemi delle minoranze (specialmente i Rom) ai fini di una loro integrazione sociale. La Commissione è invitata a fare dell'integrazione dei Rom uno dei principali obiettivi della politica europea dei prossimi anni per la tutela delle minoranze. Si chiede inoltre a tutti i nuovi Stati membri di fare in modo che l’acquis comunitario antidiscriminazione sia pienamente recepito e attuato nella loro legislazione, nonché di garantire che sia abrogata la normativa discriminatoria, ad esempio contro gli omosessuali. Duro monito lanciato alla Romania La commissione per gli affari esteri lancia un monito severo alla Romania: il Paese non soddisfa i criteri politici di Copenaghen, di conseguenza sarà difficile che i negoziati di adesione si concludano alla fine del 2004 e che la Romania divenga membro dell'Unione nel 2007. La valutazione del Parlamento, il cui parere conforme è necessario all'adesione, potrebbe cambiare qualora il Paese provveda a adottare misure anticorruzione, garantire l'indipendenza e il funzionamento della magistratura, garantire la libertà dei media, adottare misure per far cessare i maltrattamenti nei posti di polizia e riconoscere il diritto delle famiglie colpite dalla moratoria sulle adozioni a ottenere una risposta alle loro domande. La relazione della Baronessa Nicholson Of Winterbourne (Eldr, Uk) invita la Commissione a sviluppare insieme al Governo rumeno piani d'azione accompagnati da chiari parametri di riferimento per queste riforme. Il Parlamento rumeno è invitato a dotarsi degli strumenti necessari per migliorare la qualità della legislazione. I parlamentari si mostrano preoccupati per il fatto che i servizi dell'amministrazione competenti in materia di corruzione appaiano troppo passivi quando indagano tali casi e invitano il Governo rumeno a garantire l'indipendenza dei mass media nonché ad adoperarsi per rintracciare gli autori di attacchi fisici ai giornalisti. I deputati ritengono che le istituzioni dell'Unione e i loro responsabili politici siano stati indotti in errore per quanto concerne il processo volto a determinare l'adottabilità di un minore. L'organo parlamentare dispone di «prove secondo cui numerosi bambini sono stati privati contro il loro volere di un quadro familiare adeguato dalle autorità senza tener conto degli auspici delle famiglie di accoglienza il cui interesse ad adottare si è visto opporre un rifiuto». Si ricorda inoltre i casi di matrimoni fra bambini, sottolineando che si tratta di una pratica manifestamente incompatibile con la concezione moderna dei diritti dell'uomo e delle norme sociali. I parlamentari auspicano che il Governo assuma iniziative per consentire alla minoranza ungherese che vive in Romania di usare la propria lingua nelle scuole e nelle università. Essi rilevano con preoccupazione che la Romania continua ad essere gravemente colpita dal fenomeno della tratta di esseri umani. I deputati considerano la situazione in campo veterinario e sul piano della sicurezza alimentare «allarmante» e chiedono di fare uno sforzo per sradicare la corruzione «che investe tutti gli aspetti della società». L'organo parlamentare rileva che il tasso di assorbimento dei fondi è leggermente migliorato, tuttavia la capacità generale di programmazione, di gestione operativa e di controllo finanziario resta insufficiente. I parlamentari ritengono che tale situazione sia preoccupante, visto che la Romania dovrà gestire fondi sempre maggiori nel corso dei prossimi anni nell'ambito della strategia di preadesione, nonché notevoli fondi dopo l'adesione. In caso di non comprovata capacità di assorbimento, una parte degli aiuti finanziari dell'Ue potrebbe andare perduta. La Bulgaria sulla buona strada verso l'adesione La commissione per gli affari esteri ritiene che i negoziati di adesione con la Bulgaria procedano senza problemi rilevanti e secondo i tempi previsti e auspica una loro conclusione entro l’inizio del 2004, parallelamente all’adesione all'Unione dei dieci nuovi Stati membri, circostanza che assumerebbe un «significato simbolico». La relazione di Geoffrey Van Orden (Ppe/de, Uk) ribadisce che «l'adesione della Bulgaria all'Ue non dovrebbe essere necessariamente collegata a quella di altri paesi candidati», con evidente riferimento ai ritardi della Romania. I deputati esprimono particolare apprezzamento per la riforma costituzionale, che apre la strada a importanti riforme amministrative e giudiziarie. Un altro passo positivo è costituito dall'adozione di una normativa contro la corruzione, cui peraltro deve far seguito l'applicazione. L'organo parlamentare si compiace del miglioramento del quadro giuridico per la protezione infantile in Bulgaria, ma ritiene che le condizioni di vita dei bambini accolti in istituzioni possano migliorare. I parlamentari riconoscono che una percentuale importante dei bambini assistiti appartiene alla comunità Rom, e che è necessaria un’azione più efficace e più risoluta per superare le barriere tra questa comunità e la società in generale. Essi esprimono preoccupazione per il gran numero di bambini dati in adozione internazionale, il 90% dei quali sono di origine Rom, e insistono affinché si ricorra all'adozione internazionale come ultima risorsa. I deputati chiedono alla Bulgaria di abolire l’obbligo per i cittadini dell'Unione di disporre di un permesso di soggiorno permanente per esercitare attività economiche nel Paese. Essi accolgono con favore i notevoli investimenti realizzati al fine di migliorare la sicurezza della centrale di Kozloduy e invitano il Consiglio e la Commissione a dar prova di maggiore flessibilità riguardo alla chiusura delle unità 3 e 4 della centrale.
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