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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Settembre 2004
 
   
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  IL FUTURO DELLA RADIO IN SVIZZERA: OPPORTUNITÀ E LIMITI  
   
  Berna, 8 settembre 2004 - Dal punto di vista economico, l'introduzione di nuovi programmi Ouc sul mercato radiofonico svizzero non dovrebbe minacciare le emittenti esistenti. Tuttavia, le strutture di commercializzazione attuali e i costi d'investimento elevati necessari alla trasformazione delle reti emittenti possono rappresentare grandi ostacoli all'ampliamento. Inoltre, soltanto gli ascoltatori che dispongono di apparecchi di ricezione qualitativamente elevati potranno accedere a una gamma più vasta di programmi. Questo è il risultato di studi economici e tecnici realizzati dall'Ufcom in vista di un riassetto del paesaggio radiofonico. Di fronte alla carenza costante di frequenze, nella primavera del 2001 l'Ufcom ha incaricato un gruppo di esperti di trovare delle soluzioni volte a ottimizzare l'utilizzo delle frequenze Ouc in Svizzera. Nel suo rapporto del novembre 2002, "il gruppo di esperti Ouc" conclude che impiegando nuovi metodi di pianificazione si creerebbe spazio per nuove emittenti. Gli esperti hanno presentato diverse raccomandazioni che sono state raggruppate in 5 scenari di sviluppo per il paesaggio radiofonico svizzero. Per concretizzare queste proposte e mettere a disposizione le necessarie basi decisionali, l'Ufcom ha commissionato tre studi approfonditi allo scopo di valutare la situazione dal punto di vista tecnico ed economico: Opportunità di mercato per nuove radio? La società Goldmedia Gmbh di Berlino, specializzata nella ricerca di mercato in campo radiofonico, ha analizzato la situazione della concorrenza e gli eventuali potenziali sul mercato radiofonico della Svizzera tedesca e francese. Secondo Goldmedia in entrambe le aree linguistiche si potrebbe concessionare almeno un programma che copre un territorio più vasto di un agglomerato senza provocare eccessive perdite di introiti per le emittenti esistenti. Nella migliore delle ipotesi, la Svizzera tedesca potrebbe concessionare anche una seconda radio locale senza danneggiare oltremodo quelle già attive. Due emittenti potrebbero addirittura portare a una situazione Win-win, ossia a una crescita complessiva del mercato che potrebbe ripercuotersi in modo positivo sugli introiti delle radio locali. Nella Svizzera romanda, invece, due nuovi programmi che coprono zone più vaste di un agglomerato causerebbero nette perdite presso le radio locali. Secondo lo studio, un tale ampliamento sarebbe possibile unicamente estendendo il mercato della pubblicità radiofonica. Goldmedia ha sottolineato il potenziale che potrebbe essere sfruttato nell'ottimizzare le strutture di commercializzazione, in particolare sul mercato della pubblicità radiofonica a livello nazionale e di regione linguistica che attualmente è ancora poco sviluppato. Studio sulla qualità degli apparecchi radio Ouc Per creare nuove frequenze Ouc, si potrebbero ridurre gli intervalli di protezione tra le frequenze Ouc vicine. Tuttavia, se la densità delle frequenze è elevata, la qualità di ricezione non è garantita da tutti gli apparecchi radio Ouc. L'autorità di pianificazione delle frequenze olandese, Nozema, ha effettuato, per conto dell'Ufcom, un'inchiesta su un numero rappresentativo di apparecchi. Dallo studio risulta che, se confrontata con il 1996, la qualità di ricezione dei nuovi apparecchi disponibili sul mercato è piuttosto peggiorata. Secondo Nozema, la maggior parte degli apparecchi non è idonea a garantire una buona ricezione in uno spettro denso. L'unico modo per guadagnare frequenze è quello di utilizzare, nel limite del possibile, le frequenze vicine per lo stesso programma. Ciò comporterebbe una ripianificazione globale dello spettro e gli ascoltatori dovrebbero cominciare ad acquistare apparecchi tecnicamente migliori. Passaggio al Dab Il passaggio alla tecnologia Dab (Digital Audio Broadcasting) potrebbe colmare il bisogno crescente di maggiore qualità e quantità nella radiofonia. Secondo uno studio dell’Ufcom, una piccola rete con tre ubicazioni d’antenna cagionerebbe investimenti e costi d’esercizio di 673'000 franchi rispettivamente 112'000 franchi all’anno per ogni emittente. Queste cifre valgono per uno scenario in cui sei emittenti esercitano una rete comune per un periodo di ammortamento di 10 anni. A pari condizioni, una vasta rete con 20 trasmettitori necessiterebbe di 6,27 milioni franchi rispettivamente 429'000 franchi. Una particolarità della tecnologia Dab consiste nell'utilizzo comune dell'infrastruttura di diffusione. Nelle regioni periferiche in cui l'interesse o il potenziale di mercato per un maggior numero di emittenti è ridotto, i costi per una singola emittente potrebbero superare l'importo indicato sopra. Seguito della procedura La strategia per un utilizzo futuro della banda Ouc e il passaggio a nuove tecnologie sarà decisa dal Consiglio federale. La valutazione delle raccomandazioni da parte di Cantoni, ambienti coinvolti, e altre cerchie interessate ai media costituirà un elemento importante del processo decisionale. Per questo motivo, nei prossimi giorni essi saranno invitati a comunicare le loro prese di posizione nel quadro di una procedura di consultazione.  
     
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