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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Marzo 2004
 
   
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  IL GOVERNO DELL’ACQUA COME NUOVA FRONTIERA DEI PAESI FORTI  
   
  Milano, 8 marzo 2004 - “L’acqua, con le problematiche e le emergenze che si porta dietro, si conferma la reale nuova frontiera dei paesi più sviluppati.. Badate bene che se anche riusciremo a mantenere tutti gli impegni assunti nelle convention di Rio de Janeiro e, ultimamente, di Joannesburgh, avremo come risultato la riduzione del problema ma non la soluzione. Intendo dire che dai due miliardi di uomini che oggi non hanno acqua pulita scenderemo ad un miliardo, il che non risparmierà certo emergenze e tensioni”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Altero Matteoli nel suo intervento a conclusione del Meeting internazionale “Lavorando per l’acqua” che per due giorni ha visto impegnati relatori italiani e stranieri in Milano Fiera. Dal ministro Matteoli è poi arrivato un richiamo alle strutture imprenditoriali del nostro Paese in vista dell’attuazione del passaggio dalla pletora degli enti gestori dei sistemi idrici italiani (oltre settemila) ai 48 gestori degli Ambiti territoriali ottimali già costituiti ed ai novanta che si stima diventeranno presto operativi. Il problema è dato dalla scelta, che il ministro Matteoli ha ribadito “irrinunciabile”, di affidare la gestione degli ambiti territoriali ottimali seguendo la linea maestra della gara d’appalto ed evitando le scorciatoie degli affidamenti diretti. “In molti lamentano – ha detto Matteoli – che questo penalizzerebbe le imprese italiane a vantaggio delle grosse aziende straniere, per lo più francesi e tedesche. Voglio qui dire che è ora che gli imprenditori italiani si attrezzino per essere competitivi e stare sul mercato senza invocare reti di protezione. Stiamo seduti al tavolo degli otto Paesi più industrializzati del mondo lo ricordino anche i nostri imprenditori”. Infine un richiamo del ministro all’equità tariffaria con riferimento al costo dell’acqua, che in Italia è sotto il mezzo euro per metro cubo mentre il dato medio europeo supera i due euro e mezzo al metro cubo. “Anche qui dobbiamo adeguarci evitando di continuare a confondere, come sin qui demagogicamente è stato fatto, lo stato sociale con lo stato assistenziale”. Ad introdurre i lavori di questa giornata conclusiva del Meeting, è stato Oliviero Toscani, la cui mostra sull’emergenza acqua nel Pianeta ha riscosso consensi e successo. Toscani ha proposto un percorso di diapositive per dimostrare il rapporto dell’acqua con qualsiasi momento della vita e dell’attività dell’uomo. Tutto per dimostrare però che “L’acqua non ha bisogno dell’uomo mentre un uomo non può vivere senza acqua. Un uomo, è stato dimostrato, può sperare di vivere venti giorni senza cibo ma non può superarne tre senza bere”. Le relazioni di Giuseppe Serino (Direttore generale ministero politiche agricole), Roberto Passino (Cnr), Pietro Armani (Presidente commissione ambiente della Camera dei Deputato) e di Guido Bertolaso (Responsabile della Protezione civile), hanno completato i contributi alla tavola rotonda odierna dedicata alle problematiche locali e globali attorno al governo dell’acqua. Grazie allo spessore degli interventi susseguitisi in questa “due giorni”, nelle conclusioni del sottosegretario Francesco Nucara, c’è spazio per evidenziare le cose che la politica dovrà ora fare a cominciare dalle strutture amministrative che secondo Nucara “Devono essere dotate di poteri reali; quelle tecniche dovranno essere di alto livello tecnico e morale, devono avere potere decisionale ed essere diffuse sul territorio per avvicinarsi in modo adeguato alle problematiche; devono essere coordinate da strutture centrali (livello regionale) deputate a gestire le informazioni e a dare supporti scientifici finanziari e specialistici, secondo uno schema a rete tipo Anpac-arpa”. E sullo specifico Nucara aggiunge: “L’acqua, fra le varie risorse ambientali, ha le caratteristiche più marcate di fattore di produzione ed è per questo che è la prima per la quale si sente oggi la necessità di un approccio economico. Oggi non è più possibile ingessare un sistema socio-economico-territoriale dentro un rigido piano per le risorse idriche, qualunque esso sia”. Ragione per la quale “Nel caso delle risorse idriche le scelte di governo finiscono cion l’uscire dalle mere decisioni sulle modalità d’uso dell’acqua e diventano occasione per la verifica della compatibilità, della coerenza, delle ipotesi di sviluppo nella loro triplice accezione sociale, economica ed ambientale”.  
     
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