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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Settembre 2004
 
   
  Web alimentazione e benessere  
  AL CENTRO ESPOSITIVO DEL LINGOTTO FIERE DI TORINO DAL 21 AL 25 OTTOBRE SI SVOLGERÀ’ IL SALONE DEL GUSTO.  
   
  Il Salone del Gusto, giunto alla quinta edizione, è uno degli appuntamenti internazionali più importanti nel panorama degli eventi dedicati all’enogastronomia e proprio per questo l’interesse degli operatori del settore e dei media è in forte crescita. Nato nel 1996 per dare spazio e visibilità alle produzioni di qualità e ai piccoli produttori protagonisti di un mondo ricco di storia e tradizioni, é cresciuto attraverso le varie edizioni fino ad arrivare a quella di quest’anno: appuntamento che riunirà operatori del settore agroalimentare mondiale rappresentativi di un modo diverso di intendere la qualità del cibo, attento alle risorse ambientali, alla qualità dei prodotti, alla dignità dei lavoratori e alla salute dei consumatori. Un’edizione 2004 caratterizzata dunque dalla sempre più consistente presenza internazionale, e dal numero crescente di Presìdi Slow Food, di cui 200 italiani e 60 dal mondo. L’assessore Ugo Cavallera della regione Piemonte ribadisce che il Salone del Gusto, fin dalla sua prima edizione, si è ben inserito nelle politiche regionali che guardavano alla crescita di una diversificazione produttiva non solo nel mondo industriale, ma anche e soprattutto in quello agricolo, turistico ed enogastronomico. Grande è stato l’impegno della Regione Piemonte nella tutela del territorio e nel valorizzare le produzioni di qualità, attraverso azioni riguardanti i controlli, gli incentivi ai marchi, le certificazioni di qualità e la tutela della biodiversità delle coltivazioni vegetali e delle razze animali. A conferma di tutto ciò è il Piano di Sviluppo Rurale del Piemonte 2000-2006 che prevede investimenti per circa 900 milioni di euro, destinati in buona parte per le produzioni integrate e biologiche, per l’incremento degli habitat naturali e dei pascoli, per la salvaguardia delle specie in pericolo di estinzione e per l’uso turistico ricettivo delle aziende agricole. Alcuni dati sono significati del patrimonio agroalimentare piemontese: la vitivinicoltura piemontese di cui l’80% della produzione è a Doc e Dogc, una delle più alte percentuali tra le regioni d’Europa; i prodotti caseari con nove formaggi Dop; il grande sistema vercellese-novarese che produce oltre il 50% del riso italiano; il patrimonio bovino e suino che rende il Piemonte una delle regioni più zootecniche d’Italia.  
     
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