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Notiziario Marketpress di
Giovedì 16 Settembre 2004
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CARO PREZZI: DOPO AVER RINCARATO I PREZZI DAL 40 AL 100 PER CENTO, PROSCIUGANDO LE TASCHE DEI CONSUMATORI DI 52 MILIARDI DI EURO (4 PER CENTO DEL PIL), PROMETTONO DI ABBASSARE I PREZZI A RATE DEL 2 PER CENTO! |
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Roma, 16 settembre 2004 - Dopo 3 scioperi della spesa e le proteste dei cittadini, che si devono indebitare anche per comprare il pane a rate nei supermercati, il governo con 3 anni di ritardo, si è finalmente accorto della questione del carovita e del gravissimo disagio di milioni di famiglie, costrette a stringere i cordoni della borsa, non perché non vogliono spendere rilanciando con questo semplice gesto i consumi, ma perché impossibilitate a farlo per mancanza di materia prima (il denaro), di fiducia, speranze e prospettive per il futuro. Come già sostenuto dinanzi al Vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini, Intesaconsumatori ritiene che l’accordo con i commercianti a Torino, che dopo aver aumentato i prezzi su beni di largo consumo anche del 40-100% con il pretesto dell’euro, promettono di abbassarli “a rate” del 2 per cento, se non attuato con criteri retroattivi o per un lungo periodo di tempo, possa concretizzarsi nell’ennesima iniziativa sterile a danno dei consumatori. Intese di questo tipo – affermano Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori – sono positive solo se i ribassi dei prezzi vengono estesi a tutti i beni venduti, se tali riduzioni hanno effetto retroattivo rispetto al giorno della sottoscrizione dell’accordo o se dureranno almeno un anno. Altrimenti può accadere che all’inizio delle trattative il commerciante, il quale sa di dover in un secondo momento ridurre i prezzi per effetto dell’accordo che sta discutendo, decide di alzare i prezzi praticati al dettaglio, così da non avere perdite per riduzioni future. L’accordo di Torino – sostiene Intesaconsumatori – sarebbe davvero efficace solo se al suo interno contenesse l’obbligo per la grande distribuzione di tornare ai prezzi praticati l’1 luglio 2004, e questi ridurli del 2%. Intesaconsumatori che sarà domani davanti Montecitorio, in occasione del quarto sciopero della spesa e dell’auto per difendere i redditi falcidiati delle famiglie, invita alla protesta anche i partiti di maggioranza e di governo che hanno a cuore la difesa del potere di acquisto, perché la manifestazione del 16 settembre 2004, oltre a sensibilizzare le forze politiche e sociali su una questione grave e drammatica per tanti cittadini, possa contribuire a riparare i gravi errori commessi contro il mercato, primo fra tutti la legge “truffa salvacompagnie” che ha avuto il merito di favorire le assicurazioni contro gli assicurati senza ottenere il risultato promesso di ridurre i premi, nonostante il calo degli incidenti del 18 per cento grazie anche alla patente a punti.
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